Gravitazione di popoli La Chiesa L'impero Il feudo Il comune Atlante storico Relazioni di sistema   Cronologia

    Il cristianesimo e  l'impero         Papato e Impero d'Oriente

Potere temporale della Chiesa  Diffusione dell'Islam

Monasteri ed abbazie in Europa   - I Cistercensi a Lucedio

La riforma della Chiesa e Cluny La lotta per le investiture

XII- XIII sec. l'impero e la Chiesa  L'espansionismo cristiano

L'immaginario religioso -- Domenicani e Francescani

La repressione delle eresie ed i simbolismi del male.

La crisi del papato romano e la cattività avignonese

Conflitto tra il Pontefice romano e l'imperatore d'Oriente.

Ai tempi di Giustiniano ( VI secolo ) 

 

Nel 553 l'imperatore Giustiniano batte gli Ostrogoti in Italia ed estende il suo dominio sulle coste del Mediterraneo. La vittoria nella guerra gotico-bizantina consente la ricostruzione della sezione mediterranea dell'antico impero romano.

Nell'immagine ( mosaico della basilica si S. Vitale a Ravenna)  Giustiniano, imperatore d'Oriente, dopo la vittoria sui Goti <  553 d.C. > viene rappresentato con intento propagandistico nell'atto di portare offerte alla Chiesa insieme alla sua corte, su cui spicca l'arcivescovo Massimiano. In realtà l'impero bizantino non fu mai in pace in quanto dovette subire la pressione di Slavi, Avari, Bulgari e Persiani, che minacciarono la stessa Bisanzio.

La Chiesa di Roma comunque si rafforza dopo la conquista bizantina del VI secolo e il Papa diviene l'effettivo signore di Roma. Manterrà questa sua posizione durante tutto il periodo longobardo ( fino all'800 circa ) quando i Franchi sanciranno definitivamente la costituzione dello Stato della Chiesa.

Alle difficoltà militari esterne, si aggiungevano, per gli imperatori bizantini, quelle religiose. Fin da Costantino e da Teodosio, essi perseguivano una politica di protettorato nei riguardi della Chiesa cattolica; il fattore religioso  era il maggior elemento di coesione fra le diverse popolazioni soggette all’impero. Questa pretesa dell’imperatore d'Oriente suscitava la resistenza del papa di Roma, che mirava a conseguire una sua piena supremazia nell’Occidente cristianizzato romano-barbarico. A tale tensione si aggiungeva un permanente attrito dottrinario, per il mai superato  arianesimo che continuava a far sentire la sua influenza,  in forma diversa, nella Chiesa e fra i fedeli d’Oriente, legati ad una loro superiore fedeltà (“ortodossia”) verso i testi sacri

 

Monotelitismo e  lotta iconoclastica. (VII secolo )

Nel VII secolo si fa più aspro lo scontro con la Chiesa di Costantinopoli, per questioni di teologia dogmatica. L'imperatore d'Oriente, che trattava anche le questioni religiose , impose il monotelitismo ( in base al quale si riconosceva al Cristo la sola volontà divina e non anche quella umana ). Il pontefice romano entra in conflitto con lui e convoca un concilio ecumenico che riafferma la doppia natura del Cristo. Il papa venne fatto inoltre imprigionare dall'imperatore d'Oriente e la Chiesa di Ravenna venne resa autonoma da Roma. Il pontefice romano, nel corso del VII secolo, è in una posizione di grave difficoltà in quanto la sua autorità sull'Italia è avversata da Bisanzio, mentre i Longobardi sono pronti ad approfittare in ogni modo  della sua debolezza, per occupare il territorio laziale ed estendere il loro dominio anche nel sud dell'Italia.

Il re longobardo Liutprando , in occasione di un nuovo contrasto tra la Chiesa di Roma e Bisanzio, a proposito del culto delle immagini sacre ( Lotta per l'iconoclastia ) prende le difese di Roma, prospettando di attaccare i possedimenti bizantini nel sud dell'Italia. E' in questa occasione ( 729 ) che il pontefice ottiene in dono il territorio di Sutri  ( Donazione di Sutri ), primo nucleo dello stato della Chiesa. Nasce così il potere temporale della Chiesa

 

Lo scisma d'Oriente nel 1054 e la nascita della Chiesa ortodossa 

 

IMPERO BIZANTINO: All’inizio dell’XI secolo l’impero schiaccia il regno dei Bulgari che controlla tutta la fascia che va dall’Asia minore alla penisola balcanica. Però l’impero era indebolito dalla rottura religiosa  con l’Europa cristiana, cioè dallo scisma del 1054 che separò definitivamente la chiesa di Costantinopoli dal papato romano. Lo scisma, seguito allo scontro fra il papa Leone IX  e il patriarca di Costantinopoli  Michele Cerulario  non aveva dirette ragioni teologiche, anche se fra oriente e occidente controversie di questo tipo non erano di certo mancate. Il papato romano, impegnato in un processo di rinnovamento e di consolidamento della struttura della Chiesa, tentava di riprendere il controllo effettivo della chiesa orientale; questo avrebbe significato per l’impero accettare la sovranità religiosa di un potere, come il papato, che l’imperatore non era in grado di controllare,

 Sul piano immediato, le conseguenze furono gravi per l’impero, che restava una potenza cristiana ma scismatica, ciò indebolì la solidarietà nei sui riguardi degli stati europei legati al papato. A lunga scadenza, tuttavia, le conseguenze furono ancora più gravi per il papato romano, che perse per sempre il controllo sulla cristianità di lingua greca e sugli Slavi russi e balcanici.

 

Prima pagina