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La riforma della Chiesa e Cluny - La lotta per le investiture |
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XII- XIII sec. l'impero e la Chiesa - L'espansionismo cristiano |
La lotta per le investiture
Il contrasto tra papato ed impero nel XI secolo. |
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L' antagonismo attraversa molte fasi , anche cruente, che porteranno via via il papa ad assumere posizioni di forza, tentando di affermare il suo prestigio in campo dottrinario e la sua maggiore autorità anche in ambito politico. Il papa dovrà allearsi di volta in volta con alcune forze politiche avverse all'imperatore: da alcuni feudatari a lui infedeli ( la contessa MATILDE di Canossa ai tempi della lotta per le investiture, fino ai Normanni ed ai Comuni nella lotta contro Federico Barbarossa ).
Le
tappe fondamentali del contrasto tra pontefice ed imperatore sono queste: 1)
962 - PRIVILEGIUM
OTONIS (
PRIVILEGIO OTTONIANO ). E' da OTTONE
I riaffermata la
superiorità dell'imperatore sul papa- La nomina papale è condizionata dall'assenso
imperiale- La nomina dei vescovi-conti è sottoposta al controllo dell'imperatore. 2) 996 - OTTONE III ,tenta di far rinascere un impero-cristiano con capitale a Roma. Pone al soglio pontificio un religioso a lui fedele (Gerberto d'Aurillac col nome di SILVESTRO II ) ma il suo progetto fallisce.
3)
Nasce il monastero
di CLUNY ed il movimento
cluniacense di riforma della Chiesa. Il monastero è indipendente dal
potere laico della feudalità d'Aquitania e propone un programma di
moralizzazione della vita religiosa. Contesta soprattutto la nomina
imperiale dei vescovi conti. Cioè la consacrazione di persone prive di
ogni vera fede religiosa e di vocazione. Contesta la simonia ( vendite
delle cariche ecclesiastiche ) ed il concubinaggio dei religiosi. Nace
il clero
regolare accanto
a quello secolare. 4)
GREGORIO
VII ( un tempo
monaco cluniacense ILDEBRANDO
DI SOANA ) emana
il DICTATUS
PAPAE che
sovverte i principi del Privilegio ottoniano. -
Solo il pontefice è autorità universale -
Egli solo può deporre o stabilire vescovi -
La scomunica papale priva di legittimità anche il potere dell'imperatore
oltre a quello delle autorità politiche inferiori. - Il papa può deporre l'imperatore, sciogliendo i sudditi dai vincoli di fedeltà nei suoi confronti.
Lo scontro frontale si manifesta con la lotta per le investiture. A CHI SPETTA LA NOMINA DEI VESCOVI-CONTI ( RELIGIOSI CON FUNZIONE VASSALLATICA ) ? Al papa o all'imperatore ?
L'interesse dell'imperatore ad avere nelle sue mani questa investitura deriva dal fatto che il vescovo-conte non ha prole e quindi alla sua morte il feudo torna in mani imperiali. I vescovi.conti sono dunque una feudalità più affidabile di quella laica e danno garanzie maggiori all'imperatore che il suo territorio non si divida in una serie di signorie locali tendenzialmente autonome dal potere centrale. Le pretese dell'imperatore ENRICO IV , che continua a nominare i vescovi-conti, portano alla sua prima scomunica da parte del pontefice romano. Enrico IV rischia di vedersi privato del suo potere carismatico presso la popolazione cristiana. In quanto scomunicato anche i feudatari potevano ritenersi sciolti dal vincolo vassallatico. Egli
si reca allora a Canossa e implora il perdono presso la contessa Matilde
di Canossa grande
feudataria alleata con il pontefice romano. Si ha la revoca della
scomunica ma, a causa delle risorgenti mire imperiali, si attua una nuova
scomunica nei suoi confronti.
Enrico
IV nomina
un antipapa ed attacca direttamente il papa in Roma, con l' assedio in
Castel S.Angelo. Il papa è liberato dal normanno Roberto
il Guiscardo. Questa situazione molto intricata si conclude alcuni anni dopo con il CONCORDATO DI WORMS concluso tra ENRICO V e CALLISTO IIEssi stabilisce le seguenti norme: -L'investitura
spirituale è separata da quella temporale -In
Italia precede l'investitura del papa , in Germania quella
dell'imperatore. In pratica l'imperatore , che voleva controllare le nomine dei vescovi conti ( senza eredi e quindi facilmente manovrabili alla morte del feudatario ) può farlo solo in territorio germanico. L'Italia è controllata dal pontefice che nomina direttamente i vescovi.
Ottone di Frisinga, abate del monastero cistercense di Morimond ( Francia ) scrisse una Cronaca "Chronicon" che racconta i fatti storici fino al 1146. Qui sono riprodotti alcuni disegni, tratti da quest'opera, che illustrano i tratti salienti della vita di Ildebrando di Soana, il futuro Gregorio VII, pontefice dal 1076 e grande avversario dell'imperatore Enrico IV. Nella parte superiore del disegno vediamo Enrico IV in trono e seduto al suo fianco l'antipapa Guilberto, mentre Gregorio VII viene cacciato da Roma. Nel registro inferiore si vede Gregorio VII, tornato tra i suoi vescovi, che decide la scomunica di Enrico IV. Infine il papa defunto è pianto dai suoi vescovi. |
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Matilde di Canossa è uno dei personaggi più importanti dell'alto medioevo in Italia. I suoi vasti domini feudali si estendevano su gran parte dell'Italia centrale. Durante la lotta delle investiture si batté con vigore a favore della Chiesa. Per questo fu perseguitata dall'imperatore Enrico IV, che nel 1081 le tolse tutti i suoi possedimenti. Sarà proprio nel castello della marchesa che Enrico IV verrà ad implorare il perdono papale, come mostra la miniatura. E' qui raffigurato lo storico incontro tra Matilde ( che siede sul trono e mostra di avere una posizione di privilegio non comune per una donna di quell'epoca ) e l'imperatore Gregorio VII implorante il perdono. Occorre solo ricordare che la scomunica papale liberava tutti i sudditi imperiali dall'obbligo di obbedienza all'imperatore.
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