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La riforma della Chiesa e Cluny - La lotta per le investiture |
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XII- XIII sec. l'impero e la Chiesa L'espansionismo cristiano |
Gli ordini regolari: francescani e domenicani.
Il movimento francescano |
Non
tutto il movimento valdese sceglie la strada dell'esilio.
Le correnti meno radicali ed intransigenti si lasceranno
riassorbire dai movimenti
di riforma religiosa interni alla Chiesa.
Così in Lombardia, se i più radicali « poveri
di Lombardia » dovranno darsi alla macchia, la corrente moderata
degli Umiliati perverrà ad accordarsi
con le autorità ecclesiastiche ed avrà approvata la propria Regola. Tra
XII e XIII secolo, l'organizzazione ecclesiastica sta operando un
grandioso sforzo di contenimento
delle tendenze riformatrici potenzialmente eretiche:
l’artefice di questa complessa strategia è l'energico papa Innocenzo
III. La strategia
di Innocenzo prevede la repressione violenta soltanto delle tendenze
eretiche che si dimostrino irrimediabilmente irrecuperabili: tenterà
invece in più modi di riconvogliare nell'alveo della tradizione e
dell'ortodossia le frange più moderate dei movimenti riformatori.
Giotto
- Il sogno di Innocenzo III , ciclo di affreschi della Chiesa di san
Francesco ad Assisi. Il papa Innocenzo
III sogna che la Basilica del Laterano minaccia
di crollare e viene sostenuta dalle spalle di San Francesco, chiaro segno
di confermare la Regola del nuovo Ordine Francesco d'Assisi dopo una giovinezza dissipata, rinuncia pubblicamente a tutti i suoi beni e si converte ad una vita di povertà assoluta e di penitenza, fondando l'ordine dei Frati minori, che si ispirava al ritorno alla vita evangelica ed apostolica, all'umiltà ed alla povertà, nella totale adesione alla Provvidenza divina. I nuovi frati condurranno una vita esemplare di povertà e di castità facendo propri i temi centrali della tradizione patarino-valdese. Francescani e domenicani daranno la vivente dimostrazione, agli occhi dei fedeli, dei rinnovamento morale della Chiesa. Nella loro predicazione, l'obiettivo prioritario sarà la lotta ed il recupero degli eretici. Ora esiste per la prima volta la possibilità di vedere riconosciuti e praticati i loro modelli di vita all'interno dell'istituzione ecclesiastica. Inviando
nelle diocesi i nuovi frati, direttamente legati dal vincolo di obbedienza al
pontefice, il papa raggiunge un duplice obiettivo: da un lato contrasta
ed ingloba i fermenti eretici
sempre rinnovantisi, dall'altro controlla e stimola
alla moralizzazione dei costumi il clero locale,
sempre esposto ai rischi della mondanizzazione.
Giotto,
La presentazione della regola di S. Francesco a papa Innocenzo III Il destino del movimento
francescano si gioca tutto in un breve lasso di tempo: gli ultimi cinque
anni di vita del Santo. Nel
1221 frate Francesco stende la Regola dei suo ordine. Per lui si tratta già
di un pesante compromesso con lo spirito che aveva guidato le sue
iniziative nei dieci anni precedenti.
Aveva predicato, per le contrade umbre l’amore per tutte le cose
e le creature: il Cantico è pervaso da un intimo senso eguaglianza e di
parità. L'acqua, il
sole, il povero, il ricco sono per Francesco eguali: la stessa
infinita distanza che li separa dall'unico Signore li affratella in una
radicale uguaglianza. La
Curia romana è assai preoccupata dagli atteggiamenti di povertà radicale
( e di critica alle Giotto, Chiesa Superiore di Assisi, San Francesco riceve dalle mani di Onorio III la bolla che approva definitivamente la sua regola Anche
Francesco proviene da una ricca famiglia di commercianti: suo padre è un
agiato mercante di Assisi. Come
Valdo, anch'egli si stacca da un mondo corrotto per ritornare alla povertà
ed alla purezza evangeliche, vestito del solo saio.
Tuttavia, di fronte alla diffidenza e all'ostilità del clero non
assume gli atteggiamenti valdesi di disprezzo e rifiuto della Chiesa.
Si appella al papa, ed alle sue direttive presta una totale
obbedienza. Non critica le
funzioni e tanto meno l'esistenza della gerarchia ecclesiastica, ma ne
chiede soltanto la moralizzazione dei costumi. Il pontefice ha buon giuoco nell'imbrigliare progressivamente
il movimento, smussandone le punte più radicali. Il movimento, dopo la morte di Francesco, si dividerà poi in Spirituali, più rigorosi, e Conventuali, più inclini ad accettare le donazioni ed a vivere in modo più morbido la stessa regola di povertà.
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I Domenicani |
Domenico di Guzmann ( 1170 / 1221 ) dedicò la sua vita alla lotta contro le eresie pullulanti nella Francia meridionale. Colpito dal rigore morale, dalla dottrina e dalla vita rigidamente ascetica praticata dai predicatori eretici, egli si convinse della necessità di contrastarli con le loro stesse armi; perciò si impegnò a creare l'ordine domenicano, formato di dotti predicatori, capaci di offrire un esempio di severa vita religiosa e di contrastare la propaganda degli eretici sul terreno teologico-dottrinale Innocenzo
III favorì in
ogni modo fin dal principio l'iniziativa di Domenico che nel 1217 si
stabilì a Roma e diede un formidabile impulso allo sviluppo dei
conventi domenicani, tanto che questi nel 1235, pochi anni dopo la sua
morte, erano già più di trecento. Il
frate domenicano utilizza altri armi rispetto a quelle del francescano:
conosce approfonditamente la teologia cattolica, sa predicare o
convincere , insegna in scuole ed università, adeguando ogni volta la
scelta dei temi e del linguaggio al suo uditorio. S. Domenico fa eseguire la prova del fuoco. ( tavola dal Polittico dei domenicani, prima metà XV secolo ).. La prova del fuoco divide i libri ortodossi dai libri ereticali. La funzione storica dell'ordine domenicano sarà quella dell'insegnamento affiancata dalla lotta contro le eresie. |