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Monasteri ed abbazie in Europa   - I Cistercensi a Lucedio

La riforma della Chiesa e Cluny La lotta per le investiture

XII- XIII sec. l'impero e la Chiesa  L'espansionismo cristiano

L'immaginario religioso - Domenicani e Francescani

La repressione delle eresie ed i simbolismi del male.

La crisi del papato romano e la cattività avignonese

L'immaginario religioso nella città medioevale.

Gli ambienti della preghiera: dal romanico alla cattedrale gotica.

       

Il duomo romanico di Modena: facciata ed interno ( XII secolo )

La fioritura artistica dell'Europa nel XII - XIII secolo si espresse innanzitutto nello stile romanico.  Esso emerse durante I' XI secolo e il XII secolo ne segnò l'apogeo.  Nel corso della seconda metà del XII secolo cominciò ad essere affiancato, in alcune regioni dell'Europa Nord occidentale, e in particolare nella Francia settentrionale, dal gotico, mentre continuò ad espandersi ancora per tutto il XIII secolo in altre regioni, come in Italia.

Lo stile romanico pur con tutta la ricchezza e varietà delle sue espressioni fu un'arte europea: si può anzi affermare che esso fu il primo grande stile europeo. L'arte romanica è costituita da una particolare concezione dello spazio fondata su principi di ordine e di disposizione gerarchica delle masse e dei volumi entro una concezione severa, monumentale dello spazio.  Nella chiesa romanica sia i volumi che le superfici murali sono fortemente differenziati ( ad esempio con l'uso di pietre bianche e nere nella superficie).  Anche le sculture ( quasi soltanto bassorilievi ) e le decorazioni (affreschi, mosaici, pitture su tavola), pur rivelando spesso una fantasia esuberante e una predilezione per le figure strane e terribili, vengono collocate in posizioni rigidamente definite ( facciate, portali, capitelli delle navate) e sono concepite come elementi che sottolineano le scansioni spaziali definite dall'artista.  Esse narrano al fedele una storia la cui trama è fissata dalla rivelazione e della quale il diavolo è un protagonista ricorrente.  L'esperienza di raccolta umiltà che l'uomo vive nella chiesa romanica di fronte alla maestà di Dio è ancor più accentuata dalla poca luce che filtra dalle piccole e rade finestre.

La solennità dell'arte romanica i suoi opprimenti volumi, la sua calma severità si comprendono pensando al suo arcaismo, al suo ritorno alle forme semplici, stilizzate, geometriche: fenomeno che si accorda con il generale orientamento autoritario del tempo. Questa arte è omogenea, meno differenziata e non dipende più dal raffinato gusto della corte come l'arte bizantina. Essa è più rozza e primitiva ma parla direttamente il linguaggio educativo del rinnovamento religioso.

Rivelazione, giudizio universale, paura dell'aldilà nell'immaginario artistico altomedioevale.

Wiligelmo -  Creazione di Adamo ed Eva e Peccato originale - Duomo di Modena, rilievi della facciata

      

Wiligelmo - Caino uccide Abele - Modena

Il giudizio divino sull'anima ( capitello della Chiesa di Sanjon  ( Francia )

La luce luminosa e la verticalità del gotico.

     

La basilica di Sainte - Madelaine a Vézelay   e la chiesa tardogotica di  S.Petronio a Bologna .La luce filtra ampiamente nella navata centrale della cattedrale gotica. Essa assume un valore simbolico : è segno della pervasività della grazia divina sui fedeli.

Contemporanee alla piena affermazione del romanico si ebbero, a partire dalla Francia, le prime manifestazioni del gotico.  L'arte gotica, in distinte versioni regionali e attraverso successive variazioni, dominò in tutta Europa dal XIII al XI secolo. a sua presenza fu meno forte in Italia, dove la preesistenza del romanico e la precoce fioritura del Rinascimento, ne ristrinsero notevolmente la diffusione e la durata.

Alla base dell'architettura gotica è il perfezionamento di tecniche che consentono, sulla scorta di precisi calcoli matematici, di scaricare il peso delle volte in pietra non sulle intere pareti ma solo su determinate strutture portanti ( le nervature delle volte a crociera ogivale, gli archi a sesto acuto, i pilastri e gli archi rampanti esterni ).  Il conseguente alleggerimento delle pareti permette di aprirvi spazi vuoti di maggiori dimensioni e di innalzarle in altezza.  

La cattedrale gotica si presenta perciò molto più slanciata verso l'alto e aperta alla circolazione della luce.  La luce del sole, filtrata attraverso splendide vetrate policrome, dà vita e dinamismo agli spazi interni, che risultano più mossi e frammentati rispetto ai raccolti ambienti in penombra della cattedrale romanica.  Fede e scienza si danno la mano nella progettazione e nella realizzazione delle cattedrali gotiche, che costituiscono perciò il punto di riferimento non solo spaziale ma anche spirituale della nuova società urbana.  Gli elementi decorativi acquistano anch'essi una libertà maggiore: l'abbondante ornamentazione diventa autonoma dalla struttura architettonica.  Pur esprimendo ancora contenuti religiosi, la scultura e la pittura gotiche si schiudono a una più realistica rappresentazione di tratti naturalistici, così da rompere con la schematizzazione figurativa del romanico.  La nuova precisione dei dettagli si rivela soprattutto nelle figure umane delle statue e dei bassorilievi che gremiscono le facciate, i pulpiti significativo che accanto alle tradizionali immagini religiose compaiano anche rappresentazioni di laici ( re, principi ). -

 

La funzione della Chiesa militante all'interno del Comune.

Andrea di Bonaiuto, Cappellone degli Spagnoli, Chiesa fiorentina di S. Maria Novella - La Chiesa militante e trionfante. Mostra la società fiduciosa, prospera, addirittura felice sotto la saggia e rasserenatrice regia del pontefice e dell'imperatore, seduti l'uno accanto all'altro sullo stesso trono, in perfetta armonia.

La visione teologica del cristianesimo medioevale, permeata com'è dal motivo della provvidenza divina, tende a privilegiare più il disegno armonico di Dio che la realtà del male, opera esclusiva dell'uomo istigato dal demonio. Questa iconografia urbana, del medioevo comunale maturo, mostra un universo equilibrato, pacifico, sereno, anche se la discordia, la guerra e la violenza sono una caratteristica della vita di tutti i giorni. Sono lontane in queste immagini rassicuranti le minacciose immagini delle pene infernali e delle violenze del demonio vendicatore che si possono scorgere nell'iconografia altomedioevale.

 

Il peccato di usura e la tentata espiazione. La nascita del Purgatorio.

I frati rifiutano le offerte degli usurai. Miniatura da una Bibbia del XIII secolo. Lo sdegnato rifiuto dei frati ( un domenicano e un francescano ) è del tutto coerente con la condanna dell'usura, sempre ribadita dalla Chiesa. D'altra parte almeno in linea di principio, l'usura non è troppo diversa dal prestito ad interesse, che cambiavalute e banchieri continuavano ad operare nella fase matura dell'espansione comunale. Gradualmente l'attività della borghesia finanziaria finì per essere accettata anche dalla Chiesa, che integrò al suo interno famiglie della ricca borghesia urbana.

 

Padova -La Cappella dell'Arena iniziata da Enrico degli Scrovegni nel 1302, di fianco al nuovo palazzo della sua potente e ricca famiglia. Enrico aveva ereditato la sua enorme ricchezza da Reginaldo, noto usuraio, le cui attività "dannate" furono immortalate da Dante nella Commedia. Con la costruzione della cappella, dedicata alla Madonna della Carità, Enrico cercava di espiare almeno una parte delle colpe del padre. Il progetto decorativo di Giotto, adeguandosi a quel proposito, illustra il tema della redenzione dell'umanità.

 

 

Giotto, La fuga in Egitto e il compianto di Cristo morto ( 1303 - 1306 ) - Sono due degli affreschi che ornano la cappella degli Scrovegni a Padova. Il valore di queste altissime opere d'arte risiede nella loro altissima forza espressiva, che traduce in forma drammatica e realistica quella religiosità che l'alto medioevo aveva tradotto in forme simboliche ed allegoriche, giocando spesso sul mostruoso e sul grottesco.

 

Il santo protettore tiene tra le mani la città come una reliquia.

Il patrono di S. Giminiano tiene in grembo il modellino dell'omonima cittadina e S. Antilia che protegge le case e le torri di Montepulciano. Questa pittura devozionale collega il culto del santo protettore al senso di appartenenza di una comunità ad un preciso territorio

 

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