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L'impero
Con
impero definiamo una
struttura politico-amministrativa del territorio che ingloba in sé
vastissimi territori, esercitando il suo dominio su popolazioni di
stirpi etniche differenti. L'unità mediterranea dell'impero romano. Nel
mondo greco-orientale sono esistiti numerosi imperi ( egiziano, assiro
- babilonese, persiano, macedone....) ma quello che ci permette di
comprendere la continuità tra evo antico e medioevo è l'impero
romano. La lenta disgregazione dell'unità imperiale. Con
il III secolo d.C. si fanno più evidenti i segni
di crisi di questo organismo. Lo schiavismo ostacola il
progresso tecnico e, quando gli schiavi scarseggeranno per la fine
delle guerre di conquista, l'economia dell'impero subirà forti
contraccolpi. Le
persecuzioni contro i Cristiani sono giustificate dall'opposizione che
il cristianesimo dimostra contro lo schiavismo e dalla sua strenua
riaffermazione della libertà di coscienza anche nei confronti
dell'autorità politica. Alla
fine del III secolo ( 285 d.C. ) sale al potere Diocleziano
che con la sua Tetrarchia ( comando a
quattro ) cerca di dare maggiore efficienza alle strutture difensive
dell'Impero. Le incursioni dei barbari Nel
IV secolo si fanno più aspre le lotte per la successione e le
invasioni dei barbari portano a ben due
sacchi della capitale: nel 410 da parte dei Visigoti
di Alarico e nel
455 ad opera dei Vandali.Gli
Unni sono fermati da
papa Leone I. L'Impero
era stato diviso fin dal 395 in due aree ben distinte,assegnate
rispettivamente ad Arcadio
ed Onorio. In
Europa l'autorità latina decade definitivamente e sorgono i
regni romano-barbarici ,del tutto indipendenti gli uni dagli
altri. La tentata restaurazione dell'unità mediterranea con Giustiniano. Nel
526 a Bisanzio sale al trono imperiale Giustiniano,
che tenta di recuperare il dominio dell'Occidente, con una serie di
guerre contro gli Ostrogoti di Teodorico,
i Visigoti ed i Vandali d'Africa. Egli recupera
all'impero le zone costiere del Mediterraneo e tutta l'Italia. Giustiniano
è famoso soprattutto per la sua radicale riforma del diritto
,riordinato in base alle antiche norme del diritto romano nel CORPUS
IURIS CIVILIS, che elimina contraddizioni ed incertezze ed
estende nuovamente un insieme coerente di norme e principi a tutte le
terre dell'Impero. Dante ricorderà l'opera di Giustiniano,
restauratore dell'autorità imperiale, nel canto VI del Paradiso. I Longobardi spezzano l'unità della penisola. Gli Arabi controllano il Mediterraneo. Nel VII ed VIII secolo gli Arabi si estendono in Medio Oriente a scapito di Bizantini e Persiani. In Africa abbattono il potere bizantino e in Spagna quello dei Visigoti.Passa nelle loro mani il controllo del Mediterraneo e si incrina decisamente la rete di traffici che facevano capo a Costantinopoli. Anche la capitale dell'Impero è minacciata da vicino. Nel
corso dell'VIII la sorte dell'Impero si lega al contrasto, di volta in
volta innescato con il pontefice romano. Più volte tra il papa e
l'imperatore di Bisanzio c'è scontro aperto; come nel caso della
proibizione del culto delle immagini sacre pretesa da Bisanzio e
rifiutata da Roma ( ICONOCLASTIA
). Rinasce con Carlo Magno un impero romano e cristiano. In
questo contrasto si inseriscono sia i sovrani
longobardi che si fanno ora protettori del papa ( Liutprando
e donazione di Sutri -728
) ma più spesso diventano aggressivi nemici, intenzionati ad occupare
il territorio di Roma. Il
pontefice è così costretto a chiedere aiuto ad un'altra popolazione,
quella dei Franchi: essi diventano i protettori dei diritti anche
territoriali della Chiesa in Italia . Prima Pipino
il Breve e poi Carlo
Magno ( 774 ) debelleranno i Longobardi. Dalla
vittoria di CARLO MAGNO su Desiderio
in Italia,accompagnata dalle altre imprese di conquista ai danni di
SASSONI, AVARI e ARABI di Spagna, sorge la base territoriale di un
nuovo impero , che in qualche modo , diventa erede del vecchio impero
romano:il S
A C R O
R O M A N O
I M P E R O, nato nell'800 d.C. con l'incoronazione di Carlo
Magno ,a Roma , per mano di papa LEONE III. 1)
L'imperatore realizza , con la consacrazione del papa , un progetto di
ordine universale , esteso a tutta l'Europa cristiana. Egli
diviene il difensore della cristianità d'Occidente contro i barbari
pagani e contro i musulmani, dominatori del Mediterraneo. Le
funzioni dell'impero sono dunque difensive . 2)
Inoltre l'Impero è S
A C R O perché riceve la
sua autorità dalla Chiesa e l'imperatore può dirsi " incoronato
da Dio ". Fu
nuovo e straordinario questo gesto del pontefice, perché mai in
precedenza il papa si era arrogato l' autorità di incoronare un
imperatore. Ma in questa
particolare occasione l'impero d'Oriente appariva quasi vacante (
tenuto com'era da una donna, l'imperatrice Irene
),tanto che il papa credette di poter disporre dello stesso titolo
imperiale. Carlo
Magno disapprovò probabilmente i modi dell'incoronazione , che
facevano apparire la sua autorità ,in qualche modo subordinata a
quella papale. IN
REALTA' DA QUESTO ATTO NASCONO LE RAGIONI DI VIVO
ANTAGONISMO TRA PAPA ED IMPERATORE CHE DURERA' PER TUTTO IL
MEDIOEVO. QUALE DELLE DUE AUTORITA' DEVE RITENERSI SUPERIORE DI FRONTE
ALL'ALTRA ? QUELLA SPIRITUALE DEL PAPA O QUELLA TEMPORALE ( MILITARE, POLITICA,CIVILE) DELL'IMPERATORE ? Subito
dopo la morte di Carlo Magno questi antagonismi scoppieranno in tutta
la loro intensità.Per la Chiesa l'impero era una RES PUBLICA
CRISTIANA voluta da Dio, subordinata al controllo spirituale ed
organizzativo della Chiesa.Per l'imperatore invece l'impero era un
territorio da gestire ed amministrare autonomamente da parte del
potere politico, che si riservava il controllo anche nella nomina dei
vescovi e delle decisioni in materia di disciplina ecclesiastica e di
istruzione religiosa. L'imperatore
d'Oriente riconobbe ben presto l'autorità del Sacro romano impero:
mentre Bisanzio si riservava il controllo del Mediterraneo ( conteso
con Arabi e poi Normanni ) il Sacro Romano Impero gestiva il suo potere
sul continente europeo. Durante
l'età carolingia si delineano i presupposti del sistema feudale. L'imperatore concede a uomini di propria fiducia
, quali conti , marchesi , duchi ( FEUDATARI )terreni in beneficium
:esso è un
tipo di usufrutto e non una proprietà trasmissibile ereditariamente. In
cambio il signore pretende la
dichiarazione, da parte dei beneficiati, di essere suoi vassalli
( sottoposti, fedeli , pronti a difendere il territorio
dell'impero con le proprie armi ). Ogni
vassallo concede poi ai suoi sottoposti una parte di terreno in cambio
del giuramento di fedeltà :nascono valvassoni e valvassini. Nasce
la gerarchia feudale e la cavalleria , che ha il particolare compito
di destreggiarsi con le armi e di difendere la cristianità dalle
incursioni di nuovi popoli ( Ungari, Normanni, Saraceni..). L'economia
di scambio decade e prevale l'agricoltura di autoconsumo all'interno
della proprietà signorili ( CORTI
) : l'economia prende il nome di
economia curtense.Il baratto sostituisce lo scambio monetario Nei
campi la SERVITU' DELLA GLEBA
si afferma definitivamente.In cambio
della lavorazione dei mansi ( lotti di terreno ) assegnati il servo
non può allontanarsi dalla terra ed è obbligato a lavorare anche la
PARS DOMINICA ( la terra del signore ) gratuitamente. Ben
presto dopo la morte di CARLO MAGNO i successori non riescono a
conservare intatto l'impero. Due sono le ragioni della frantumazione
del territorio imperiale : 1)
la concezione dinastico- patrimoniale dello stato che tende ad
assicurare ad ognuno dei figli maschi una parte dell'eredità paterna. 2)
Il sistema feudale che produce la frammentazione del territorio
in tante signorie locali che tendono a divenire indipendenti. Infatti
nell'877 con il CAPITOLARE DI KIERSY
i feudi maggiori diventeranno
ereditari e tenderanno a formare tante piccole entità autonome nel
corpo dell'impero, disgregandolo dall'interno. La lenta crisi dell'impero universale
Dopo
la divisione del Sacro Romano Impero nella Lotaringia ( Lotario ) ,
nel Regno di Francia ( Carlo il Calvo ) e nell'area germanica ( (Ludovico il Germanico ), L'IMPERO CAMBIERA' FISIONIMIA
GEOGRAFICA E TERRITORIALE E FINIRA' PER IDENTIFICARSI SOLTANTO CON
L'AREA GERMANICA, CON LA BORGOGNA E L'ITALIA DEL NORD. Questa sarà la
struttura del Sacro romano impero germanico, sorto nel X secolo. In
Francia, gradualmente si formalizzerà la nascita della monarchia
feudale dei Capetingi ( UGO
CAPETO, primo re di Francia nel 987 ) In
Germania si imporranno via via tre dinastie di imperatori appartenenti
rispettivamente alla casa di SASSONIA ( gli OTTONI ) di FRANCONIA e di
SVEVIA ( gli HOENSTAUFEN ). Il
potere imperiale, che anche in Gernmania dovrà sempre essere
controllato da vicino ( si pensi alle lotte tra WELF e WEIBLINGEN ai tempi del
Barbarossa ), diventa ancora più precario nelle terre più lontane
dell'Italia , tradizionale provincia dell'impero. Ai
tempi degli OTTONI sono i re d'Italia ARDUINO d'IVREA e
BERENGARIO
marchese del FRIULI a contestare il potere imperiale sui loro
territori.Più tardi sarà lo stesso pontefice romano sostenuto dai
COMUNI DELLA LEGA LOMBARDA a scacciare FEDERICO BARBAROSSA
prima da
Roma e poi dalla pianura padana. Quindi
il potere dell'impero si va lentamente dissolvendo nell'anarchia dei
poteri locali , perdendo gradualmente la sua pretesa universalità.Dopo
la COSTITUTIO DE FEUDIS ( 1037 ) anche i feudi minori diventano
ereditari, assegnando nuovi poteri alle signorie locali,
potenzialmente ribelli al controllo centrale dell'imperatore. Altri
fattori che segneranno nel giro di trecento anni la definitiva crisi
dell'impero sono i seguenti : 1)
Le incursioni di nuove popolazioni ai confini dell'Europa, che in
alcuni casi porteranno allo stabile stanziamento di nuove dinastie
regnanti.
Ungari,
Slavi, Bulgari
nel X secolo irrompono da est.
Gli
Arabi occupano tutto il Mediterraneo e le isole.
I
Normanni provenienti da nord-est si sostituiscono ad Arabi e Bizantini
nel sud dell'Italia. 2)
Il contrasto con la Chiesa, altra struttura universalistica (
estesa su tutta l'Europa cristiana ) si fa via via più acceso. Il contrasto con la Chiesa e la perdita dell'Italia
Dapprima
sono gli Ottoni a pretendere prerogative sovrane rispetto al papa con il
PRIVILEGIO OTTONIANO ( 962
).Con questo documento l'imperatore afferma
che il papa non può essere eletto senza l'approvazione imperiale e che
inoltre l'imperatore può designare il pontefice ed i vescovi-conti (
specie di feudatari ecclesiastici ) A
queste pretese risponde il movimento riformatore della Chiesa che parte
dall'abbazia di Cluny. GREGORIO VII è il pontefice che lotterà a lungo
contro ENRICO IV per la lotte delle investiture. Il
CONCORDATO DI WORMS (1122 ) che chiude questo periodo sanziona di fatto
una separazione di potere netta tra papa ed imperatore. All'imperatore
spetta il controllo di tutta la feudalità ecclesiastica tedesca che è
lui a nominare, ma al pontefice tocca la nomina dei vescovi italiani ,
sui quali cessa il controllo imperiale. Alcuni
anni dopo FEDERICO BARBAROSSA sarà di nuovo in Italia per tentare di
controllare la città di
Roma , liberandola da Arnaldo da Brescia ma imponendole podestà
imperiali. Inoltre ambirà a ridurre le autonomie dei comuni ( Diete di
Roncaglia ed annullamento delle regalie ).Entrambi i tentativi
falliranno anche per l'alleanza dei comuni con il pontefice. La
pace di Costanza( 1183 ) sancirà l'autonomia del territorio comunale
dell'alta Italia. La dinastia svevo-normanna
Ultimo
tentativo da parte degli imperatori Svevi di controllare parti del
territorio italiano ( ricco e strategicamente importante per la sua
posizione nel Mediterraneo ) è il matrimonio di Enrico
VI, figlio di
Federico Barbarossa e Costanza
d'Altavilla.Tale matrimonio unendo i
possessi normanni del sud dell'Italia con quelli svevi porta Enrico VI e
poi suo figlio Federico II ad avere il
possesso del Meridione e della
Sicilia ( 1215-1250 ).
l
pontefice pensava di approfittare della momentanea debolezza
dell'impero ( conteso dai due figli di Federico
) per sottrarre il sud dell'Italia agli Svevi, assegnandolo ad un
principe inglese. Costui non si mosse però per assumere la candidatura , mentre Corrado IV moriva in Italia , forse avvelenato da Manfredi, figlio naturale di Federico II. Il
figlio di Corrado IV, il piccolo Corradino
veniva designato imperatore di Germania, seppure in giovane età
, mentre il sud rimaneva a Manfredi. Manfredi
divenne il punto di riferimento di tutti i ghibellini italiani ( nobili
, magnati, feudatari filoimperiali precedentemente emarginati dal
trionfo della borghesia guelfa all'interno delle città ) 1)
A MONTAPERTI (1260) i
ghibellini fiorentini, aiutati da Manfredi e guidati da Farinata
degli Uberti sconfiggono le forze guelfe di Firenze e ritornano
in città dopo averne minacciato la distruzione. Dante
nel X canto dell'Inferno ci parla di Farinata come di un avversario
leale, che da solo , tra i vincitori ,si oppose al desiderio di vendetta
del partito ghibellino, che avrebbe voluto la distruzione della città. 2)
Nel Veneto , nella Marca trevigiana , invece Ezzelino
III da Romano, tenta di approfittare della presunta debolezza di
Manfredi per conquistare l'entroterra veneto. E' sconfitto a CASSANO
D'ADDA dalle forze ghibelline fedeli a Manfredi. La fine della dinastia sveva.
Manfredi
porta intanto avanti una politica espansiva anche verso l'Oriente
bizantino cercando di inserirsi in un progetto di Crociata. Ciò
intimorì il pontefice Urbano IV
che si rivolse al fratello del re di Francia Luigi
IX il Santo , perché venisse in Italia a rivestire la corona del
regno di Sicilia al posto dello scomunicato Manfredi. Era
costui Carlo d'Angiò.
Giunse in Italia con un potente esercito e sconfisse Manfredi
nella battaglia di BENEVENTO
(1266) Dopo
la vittoria Carlo d'Angiò si impadronisce delle terre sveve del sud
dell'Italia compresa la Sicilia e fa atto di vassallaggio al Pontefice. Due anni dopo l'ultimo degli Svevi di Germania Corradino tenterà un'estrema reazione contro gli Angioini , ma sarà definitivamente sconfitto a TAGLIACOZZO nel 1268. Sarà fatto decapitare a Napoli da Carlo d'Angiò, quando aveva appena 18 anni.
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