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La villa romana e le domus cultae come anticipazioni della curtis .
La villa dei ricchi latifondisti romani testimonia nella stessa grandiosità di concezione e nell'autarchia produttiva la crisi della città nel tardo impero. Nucleo centrale dell'economia rurale essa raggruppa intorno all'abitazione del proprietario le lavorazioni artigianali e gli spazi per la conservazione e lavorazione dei prodotti agricoli. La villa qui riprodotta è stata costruita in Gallia in tempi diversi tra il I e il IV secolo d. C. A sinistra un portico a emiciclo precede l'entrata e ospita un piccolo santuario, al centro un grande cortile ( m. 26 x 22 ) con colonnato su cui si aprono gli appartamenti, in alto le terme ed il ninfeo. Questa è solo la dimora signorile. Tutto l'insieme della villa si estendeva su 4 ettari con circa 200 locali di abitazione. Le proprietà che facevano capo a questa villa erano di circa 1500 ettari, in cui lavoravano non meno di 500 persone. |
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La casa padronale, come compare in questo mosaico africano, mostra anche l'aspetto di fortilizio, che queste costruzioni, isolate nella campagna assunsero nell'età incerta delle rivolte e delle invasioni. |
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Questo mosaico invece raffigura due scene di vendemmia: esso fa parte di un calendario rustico dell'inizio del III secolo, che illustra le attività dei campi nelle diverse stagioni. |
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La domus culta di Capracore - Una villa fortificata del Lazio meridionale. Miniatura dal Corpus agrimensorum del sec. IX - Roma Biblioteca Apostolica Vaticana. Le
domus cultae ( residenze con terreni adibiti a coltura,
cioè in termini moderni aziende agricole ) sono la struttura
produttiva fondamentale del nascente Stato della Chiesa. Esse nascono
soprattutto nel corso dell'VIII secolo per risolvere il problema dell'approvigionamento
di derrate alimentari per la città di Roma. La situazione creatasi
nell'area dei Mediterraneo rendeva oggettivamente assai difficoltosi gli
scambi commerciali e le importazioni di materie prime.
I pontefici si videro dunque quasi costretti ad incentivare
l'agricoltura nei territori immediatamente circostanti l'Urbe, territori
che peraltro, proprio in quella fase, entravano a far parte stabilmente
dei loro domini. Il
primo impulso in questa direzione era stato dato già da Gregorio
Magno, ma fu
solo a partire dalla metà dell'VIII secolo e poi con il pontificato di Adriano
I che esse si
diffusero in tutta la campagna romana. Il
sistema delle domus cultae
si diffuse rapidamente e il solo Adriano I ne istituì almeno sette: esse
vennero successivamente raccordate tra loro e con la città attraverso una
rete stradale mantenuta sempre
efficiente, che consentiva il trasporto delle derrate a Roma in tutta
sicurezza e in tempi assai rapidi.
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