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L'investitura vassallatica
Feudalesimo e investitura vassallatica |
All'interno del sistema feudale, emerge una speciale di contrattualità nei rapporti politici e militari tra i membri della nobiltà dell'Europa occidentale nel Medioevo. Secondo questo sistema, a un beneficiario, chiamato vassallo, venivano riconosciute da un'autorità locale delle concessioni di sfruttamento del territorio, dette feudi, in cambio di servizi di carattere politico o militare; il contratto veniva suggellato con giuramenti di omaggio e di fedeltà ( investitura ). Ma signore e vassallo rimanevano uomini liberi e socialmente pari. Il feudalesimo non va confuso con la signoria locale, ovvero il sistema di relazioni coercitive tra signori e popolo (costituito perlopiù da contadini) che ebbe origine e si sviluppò nello stesso periodo. Associando la proprietà terriera al servigio politico e militare, il feudalesimo contribuì a preservare l'Europa medievale dalla disintegrazione in una miriade di signorie indipendenti, una volta caduto l'impero carolingio. In senso estensivo, il termine indica l'insieme delle istituzioni proprie del mondo feudale. |
La cerimonia di investitura |
La concessione del feudo avveniva nel corso di una solenne cerimonia, detta investitura, che comprendeva tre momenti: l’atto di sottomissione (chiamato omaggio), il giuramento di fedeltà e la concessione del feudo.
Questa scena sembra rappresentare una investitura con la consegna di uno scettrop ambientata nella cerchia di Federico II e orna l'ambone eseguito nel 1229 da Maestro Nicola nella cattedrale di Bitonto ( Puglia ).
Il futuro vassallo si presentava al signore, si inginocchiava davanti a lui e poneva le mani nelle sue. Questo gesto simbolico esprimeva sottomissione: con esso il vassallo si impegnava a mettere al servizio del signore la forza del suo braccio. Contemporaneamente pronunciava una formula di omaggio. L’omaggio era seguito dal giuramento di fedeltà, che fin dal tempo di Carlo Magno il vassallo pronunciava tenendo la mano destra su un oggetto sacro. Per mezzo del giuramento religioso il patto di vassallaggio acquistava un carattere sacro che lo poneva al di sopra di tutti gli altri legami, compresi quelli familiari. Una volta compiuti questi riti, il signore procedeva alla concessione del feudo, che consisteva quasi sempre in un pezzo di terra. Secondo un uso antico, il signore consegnava al vassallo al momento dell’investitura un oggetto simbolico che rappresentava il feudo. Con ciò si assumeva l’obbligo di proteggere il vassallo. Il vassallo, da parte sua, si impegnava a dare al signore consiglio e aiuto. Il “consiglio” significava l’obbligo di prender parte alle assemblee convocate dal signore; l’”aiuto” voleva dire che egli doveva combattere per il suo signore e contribuire alle sue spese.
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