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Il castello: origini, struttura architettonica, varietà di tipologie, evoluzione storica.
La parola castello ha origine dal latino castrum, che significava accampamento militare e più genericamente luogo fortificato, ma in epoca medievale passò ad indicare una struttura con funzioni più complesse. I castelli sorgevano in luoghi particolarmente adatti a controllare un territorio, quasi sempre su un'altura, ed erano essenzialmente costituiti da elementi difensivi: un mastio, un edificio a forma di torre che serviva da magazzino, da residenza del signore e della sua guarnigione e da ultimo baluardo di difesa circondato da mura. A queste strutture di base se ne potevano aggiungere me torri, camminamenti, ponti levatoi. Il castello assumeva però una sua fisionomia particolare a seconda della posizione, della ricchezza del signore, dell'epoca in cui veniva costruito. A volte, se l'urgenza lo imponeva, alcune parti erano costruite in modo provvisorio (ad esempio, palizzate in legno) e successivamente venivano sostituite da strutture più robuste in pietra; altre volte invece il progetto era già complesso fin dall'inìzio e si costruiva con l'idea del definitivo. Nelle regioni prive di alture adatte alla difesa, spesso si costruiva una collìnetta di terra, la «motta», per farvi sorgere il mastio; le mura potevano essere rinforzate da palizzate, potevano essere in pietre grezze (se costruite in gran fretta) o squadrate, potevano essere dotate di strutture adatte alla difesa e all'offesa, come feritoie e parapetti per riparare chi lanciava proiettili di ogni genere; il mastio poteva diventare un edificio complesso che comprendeva altre torri. Dall'arazzo di Bayeux la costruzione di una motta, il tipo più diffuso di castello fra il X e il XII secolo.
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La varietà delle possibili soluzioni appare evidente dalle due immagini in alto che mostrano due castelli della stessa epoca (XlI secolo) molto diversi tra loro: a sinistra vediamo il castello di Quéribus, nella Francia meridionale, a destra il castello di Dover in Inghilterra. |
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Talora
il castello era suddiviso in alta
e bassa
corte: nella
prima alloggiavano i cavalieri con gli altri uomini d'arme e la famiglia
del signore, nella seconda erano sistemate le abitazioni dei contadini che
a volte usavano questo spazio solo come rifugio temporaneo, a volte vi
risiedevano stabilmente. Un
castello ben progettato e solidamente costruito, dotato di pozzi
o cisterne
per il rifornimento d'acqua, era in grado di resistere indefinitamente a
un assedio: normalmente solo il tradimento o qualche circostanza fortuita
permetteva di impadronirsene. Semmai
erano gli assedianti che avevano difficoltà a rifornirsi di cibo una
volta che i contadini dei dintorni si erano rifugiati con le bestie e le
provviste nel castello. L'idea
stereotipa del castello come residenza di lusso o di «favola» è quindi
molto remota dalla realtà di questi secoli: solo molto più tardi, quando
la situazione politica sarà mutata e le nuove armi avranno modificato il
modo di combattere, il castello perderà la sua funzione militare ed
acquisterà un aspetto gradevole e sontuoso di residenza nobiliare |
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Nelle
due foto le mura e il corpo centrale del castello di Loarre ( "terreno
roccioso" ) costruito nella zona centrale dei Pirenei a difesa
degli attacchi saraceni nel X secolo. La struttura edilizia sfrutta
l'andamento del rilievo e si posiziona in luogo elevato, mentre le mura
poderose offrono rifugio tutti gli abitanti dei villaggi circostanti.
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Castelli medievali: struttura |
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Il castrum ( la parte fortificata del mastio ) è inserito nella struttura della curtis il sistema produttivo ed organizzativo del territorio tipico dell'alto medioevo. Il terrapieno e le mura
I
castelli più antichi consistevano di una struttura in legno costruita su
un’altura e circondata da una trincea difensiva; su un terreno piano
veniva invece realizzato un terrapieno. A partire dall’XI secolo, per
maggiore protezione in caso d’assedio, delle mura
o delle serie di mura, dette palizzate, vennero costruite intorno al
terrapieno, delimitando un’area aperta chiamata bastione
o corte. Le mura
esterne divennero gradualmente sempre più spesse, con la sommità munita
di merlature e dentellature, dalle quali i soldati potevano lanciare
frecce o altri proiettili. Il mastio La
fase successiva nello sviluppo del castello si deve ai Normanni e fu la
costruzione, all’interno delle mura, del torrione,
o mastio
o dongione.
Si tratta di una torre fortificata che costituiva la principale postazione
di difesa del castello, che serviva anche da magazzino, da residenza del
signore e della sua guarnigione. Qualora gli assalitori fossero riusciti
ad aprirsi un varco nelle mura esterne, gli abitanti del castello potevano
rifugiarsi nel torrione, che aveva solitamente un’altezza compresa tra i
12 e i 15 m, mura molto spesse e finestre piccole, inizialmente
rettangolari, in seguito i torrioni vennero costruiti in forma circolare,
perché fossero più facili da difendere. All’interno dei torrioni
normanni vi erano appartamenti
privati e locali amministrativi,
che nel XIII secolo vennero spostati in edifici sorti all’interno della
corte, mentre i torrioni diventarono più piccoli e massicci. Il fossato Le
trincee, che costituivano le difese esterne dei primi castelli, vennero
sostituite da ampi e profondi fossati, asciutti o riempiti d’acqua. Un ponte
levatoio posto
sopra il fossato poteva essere alzato o abbassato dall’interno del
castello e aveva la funzione di garantire un passaggio sicuro; nel punto
in cui il ponte dava accesso al castello, vi era un’apertura nel muro,
difesa da una saracinesca, una spessa porta di legno ricoperta di ferro,
che poteva essere alzata verticalmente nella cavità del muro sovrastante,
oppure rapidamente abbassata per bloccare l’entrata.
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Castelli italiani |
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Particolarmente
ricca di castelli è l’Italia, della quale vanno innanzitutto ricordati
i castelli di Fénis
(XI secolo ) e di
Verrès (XIV
secolo) in Valle d'Aosta; il castello d’Ivrea, fatto edificare, a
partire dal 1358, da Amedeo VI di Savoia, che si caratterizza per le
quattro torri rosse; il castello
del Buonconsiglio
a Trento, composto di due costruzioni, delle quali la più antica, quella
del Castelvecchio, è del XIII secolo. Di
estrema importanza sono poi i castelli
pugliesi
edificati da Federico
II, ovvero
quelli di Bari, Lucera e Gioia del Colle e, soprattutto, il bellissimo Castel
del Monte, a
pianta ottagonale, fatto erigere dall’imperatore tra il 1240 e il 1250,
nelle vicinanze di Andria, sulle colline delle Murge. Vanno
infine ricordati anche i castelli della pianura padana e, tra questi,
quelli di Pavia
e di Belgioioso,
la Rocca di Angera e, inoltre, i castelli di Fontanellato
e Roccabianca
nella zona di Parma, parzialmente ricostruiti. Al di là di queste caratteristiche generali è comunque possibile individuare una precisa evoluzione della struttura architettonica del castello. C'è un filo che nei secoli lega tra loro lo sviluppo post-carolingio dell'incastellamento , il passaggio strutturale dalle forme in legno a quelle in pietra, fino alla comparsa dei castelli del Mezzogiorno, dei castelli urbani, , fino all'arrivo dell'artiglieria ( XV secolo ) che costrinse le vecchie strutture a fare i conti con le armi da fuoco e i cannoni. I concetti che comunque il castello sembra accomunare sono possesso, dominio, ambizione, sicurezza...variamente emergenti nelle varie epoche storiche.
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I castelli normanni |
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I castelli e le fortezze che incominciano a popolare l'Europa tra il IX e il X sec. non sono grandi dimore ma recinti piuttosto sconnessi. Strane fortificazioni sono quelle dell'età carolingia e ottoniana, rivestite con staccionate lignee che circondano le villae agricole. Per trovare fortilizi davvero imponenti, capaci di trasmettere un senso di forza ed anche di inespugnabilità, bisogna attendere l'XI sec. L'iniziativa di fortificare una postazione strategica era piuttosto frequente nella Normandia dell'XI e XII sec., dove le fortezze dei signori riottosi erano diventate una costante caratteristica del territorio rurale. I complessi castellari si facevano nettamente più sicuri e riparati, con fabbriche enormi, potenziate dal raddoppiamento delle trincee e delle cortine, dai parapetti, dai cammini di ronda, dai rinforzi angolari, dagli spalti merlati, dai ponti mobili manovrati con catene, dagli altissimi muraglioni assemblati con malta o calce e da quell'infinità di accorgimenti tecnici impiegati per meglio rispondere alle più svariate esigenze difensive. Partendo da questi luoghi, i Normanni, guidati da Guglielmo il Conquistatore, si stabilirono, dopo la vittoriosa battaglia di Hastings sugli Anglosassoni ( 1066 ), nei territori della Gran Bretagna.
Castello normanno di Pirou nella Manche
Una delle cinque porte fortificate del castello di Pirou Costruito su un sito vichingo, il castello di Pirou è una fortezza del XII secolo, restaurata nel corso del XV sec., dopo la guerra dei Cento anni. Attualmente la costruzione è conservata su di un'isola al centro di uno stagno artificiale e per accedervi occorre attraversare cinque porte fortificate
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