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L'espansionismo normanno. 

I Normanni in Italia.

I Vichinghi, popolazioni germaniche stabilitesi nella penisola scandinava, si spinsero  verso nord in direzione dell'Islanda e perfino della Groenlandia e del Labrador. Con il nome di Normanni ( uomini del Nord ) indichiamo quei gruppi di Vichinghi che assumeranno poi il nome di Danesi , Svedesi e Norvegesi, e che già dal tempo di Carlo Magno avevano compiuto incursioni oltre il canale della Manica in direzione del Mar Baltico e del Mare del Nord. Da loro prese il nome la regione della Francia occupata nel 911. Dal re di Francia, il normanno Rollone ottenne il riconoscimento dei feudi, e il titolo di duca. In seguito varie ribellioni, spesso appoggiate dal re dei franchi, portarono all'esodo forzoso della piccola nobiltà. Da lì i Normanni muovono con Guglielmo il Conquistatore movimenti migratori che portano alla conquista dell'Inghilterra: ad Hastings si ha la sconfitta degli Anglosassoni ( 1066 ). Lo stesso gruppo etnico con il nome di Vareghi ( o Variaghi ) si inoltra a partire dal VII - VIII secolo nell'Europa orientale, lungo i grandi fiumi che solcano le pianure abitate dagli Slavi, perseguendo le ricchezze degli imperi bizantino ed islamico con un imponente scambio di schiavi, ambra e oro. I Vareghi dilagano quindi dal Caspio al Mar Nero e, dopo aver tentato invano di espugnare Bisanzio ( 860 ), stabiliscono una rete commerciale lungo i fiumi Volga e Don, articolata su grandi città- mercati- fortezze, che assicura il traffico tra il nord, Bisanzio e Bagdad. Questi pirati - mercanti costituiscono alla fine del X secolo un vasto dominio territoriale tra Kiev e Novgorod, da cui prenderà origine lo stato russo.

L'espansionismo normanno in Europa e le loro esplorazioni. Fra il IX e X secolo, gruppi di Normanni di nazionalità danese seminarono il terrore un po' ovunque in Europa, ma specialmente in Francia e in Inghilterra. Essi giungevano a bordo di imbarcazioni lunghe e strette - chiamate drakkar - a causa della prua ornata da una testa di drago o di mostro - e razziavano interi territori, giocando sull'elemento sorpresa e sulla scarsa organizzazione alla difesa. Con il drakkar i Normanni potevano risalire molto profondamente il corso dei fiumi o navigare in mare aperto: il Reno, il Tamigi, La Senna, La Loira portarono i Vichinghi a fruttuose razzie nelle città che trovarono sulla loro rotta di navigazione, seminandovi distruzione e morte e ritornando carichi di bottino.

Le navi normanne di Guglielmo il Conquistatore passano il canale della Manica per conquistare l'Inghilterra ( 1066 ). Particolare dell'arazzo di Bayeux, che illustra la conquista normanna dell'Inghilterra.

 

I Normanni nel sud dell'Italia

   

Dopo il Mille, attraverso la via francigena, sia nelle vesti di pellegrini diretti verso i luoghi santi della cristianità, sia come mercenari pronti a combattere per un pezzo di terra, i Normanni giunsero a gruppi nell'Italia meridionale. Fu facile, per loro, inserirsi nelle lotte interne di longobardi e bizantini, ottenendo ben presto terre e benefici. Rainulfo Drengot, nel 1028, ottenne la contea d'Aversa, stabilendo così, fra Capua e Napoli, una testa di ponte per il fortunato insediamento normanno. Presto, con i successi militari contro i bizantini in Puglia, i longobardi in Campania, e le forze pontificie, i capi normanni si divisero tra loro le precedenti contee. Nel 1059, Roberto d'Altavilla, detto il Guiscardo ottenne dal papa il ducato di Puglia e Calabria, e Riccardo Quarrel il principato di Capua. Alla fine del secolo Ruggero d'Altavilla, fratello del Guiscardo portò a compimento la liberazione della Sicilia dagli arabi. All'inizio del XII secolo, l'Italia meridionale era frammentata in una serie di ministati retti da principi, duchi e conti: Ducato di Puglia con capitale Salerno, Principato di Capua, Principato di Taranto, Contea di Sicilia, Contea di Montesantangelo, Contea di Conza, Contea di Principato, Contea di Ariano, Contea di Loritello, Contea di Alife, Contea di Boiano, indipendenti erano città come Bari, ed altri baroni si atteggiavano all'indipendenza.

Nel 1127, il conte di Sicilia, e signore della Calabria, Ruggero II, prese il controllo del ducato di Puglia. Nel 1130, dall'antipapa Anacleto II, ebbe l'investitura del Regno di Sicilia. Ma le lotte fra i baroni e le città di Campania e Puglia, e il re normanno, si protrassero fino al 1139 quando ebbe il pieno dominio dell'Italia del Sud. Nel 1140 da Ariano Irpino promulgò le assise del regno. Rimasero in piedi alcune delle precedenti strutture feudali, ma i figli prediletti del re, quelli che avevano ricevuto l'investitura, morirono uno dopo l'altro, e fu uno degli ultimi, Guglielmo I, a ricevere l'eredità del padre nel 1154. Subito si trovò a fronteggiare le ribellioni nel Sud, che continuarono sporadicamente fino al regno di Guglielmo II, suo figlio. Durante il regno dei due Guglielmo, la monarchia normanna si estese dall'Abruzzo all'isola. Nel 1194, l'imperatore svevo Enrico VI, in ragione del suo matrimonio con Costanza di Altavilla, unì la corona imperiale a quella di Sicilia. Quello stesso anno, vedeva la luce un bambino che avrebbe fatto molto parlare di se: Federico II, l'esponente più famoso della dinastia svevo - normanna.  

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