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La riforma della Chiesa e Cluny - La lotta per le investiture |
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XII- XIII sec. l'impero e la Chiesa L'espansionismo cristiano |
Le Crociate e l'espansionismo cristiano.
L'Europa attorno al Mille |
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La civiltà islamica conobbe in effetti, fra il decimo e l’undicesimo secolo, uno dei suoi momenti di massima fioritura economica e culturale, La sua coesione politica si era tuttavia frantumata: vi erano due poli maggiori, il califfato di Bagdad a oriente, quello di Cordova nell’occidente spagnolo. La perdita dell’unità politica rendeva il mondo musulmano militarmente più debole di fronte ai suoi grandi nemici: a oriente, i Turchi, a occidente, gli stati cristiani di Spagna e d’Italia. Il primo segno del rovesciamento dei rapporti di forza fra cristiani e mussulmani in occidente fu la conquista da parte dei Normanni della Sicilia (1061-1091), che gli Arabi avevano tolto ai Bizantini durante il nono secolo. Alla fine dell’undicesimo secolo, con le crociate, la pressione cristiana si sarebbe spostata verso il centro del mondo mussulmano.
Lo
sviluppo demografico ed economico dell’Europa cristiana fra il X e
l’XI secolo aveva posto le premesse per una sua ripresa
offensiva contro il mondo islamico. I possedimenti
musulmani, dalla
Spagna alla Sicilia, promettevano terre e ricchezze ai figli minori della
nobiltà guerriera feudale; i loro fiorenti commerci offrivano possibilità
di bottino per la pirateria cristiana di Genova, Pisa ed
Amalfi. La fame
di terre determinò, nella seconda metà dell’undicesimo secolo, il
primo rilevante episodio dell’offensiva cristiana: la conquista della
Sicilia da parte della nobiltà normanna. Nello stesso periodo ha inizio la riconquista della Spagna, tenuta dal ricco e potente califfato arabo di Cordova. I successi riportati in Spagna e Sicilia fanno maturare, presso il papato romano, il progetto di un impresa assai più ambiziosa: quella di colpire il mondo mussulmano non alla sua periferia ma nel suo stesso centro, di recuperare Gerusalemme alla cristianità, di fondare uno stato cristiano-europeo sulla sponda orientale del Mediterraneo. L’occasione è offerta dalla pressione dei Turchi sull’impero di Bisanzio e dalla loro ostilità verso i pellegrini cristiani diretti a Gerusalemme. Nel 1095 il papa Urbano II proclama la Crociata, la grande impresa militare che avrebbe condotto i cristiani d’Europa, sotto il segno della croce, a schiacciare gli infedeli, liberare i luoghi santi di Gerusalemme. Nel 1099 i Crociati conquistarono Gerusalemme, anche grazie alle discordie che opponevano i Turchi e gli Arabi nel mondo islam.
Il mondo orientale dopo la Prima Crociata |
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Imbarco dei Crociati per la Palestina. Miniatura del secolo XV.
Gli itinerari delle otto Crociate
Caratteri molto diversi ebbero le varie spedizioni della cristianità per la riconquista dei luoghi santi. Le vere e proprie spedizioni armate furono precedute da un tentativo del tutto spontaneo, votato all'insuccesso, a seguito della predicazione di un monaco francese Pietro l'Eremita , che, mentre ancora papa Urbano II tentava - attraverso la predicazione di vescovi ed abati - di organizzare un esercito regolare da far affluire prima a Costantinopoli e poi in Palestina, era riuscito a radunare attorno a sé circa 15.000 persone tra uomini e donne, che avevano abbandonato le loro case, animati dall'irresistibile aspirazione di partire subito per raggiungere Gerusalemme. Il successo della predicazione era dovuto a motivi non solo religiosi. La vita di un contadino dell'Europa nord-occidentale era ancora misera ed incerta: molteterre erano state abbandonate durante le invasioni barbariche e a causa delle scorrerie normanne ; i signori si opponevano alle trasformazioni delle foreste in terreno agricolo e un villaggio se non si trovava sotto la protezione di un castello era sottoposto al pericolo di saccheggi ed incendi di banditi e soldati. L'aumento della popolazione aveva reso ancor più difficile trovare da sfamarsi. Perciò il desiderio di emigrare dall'Europa era forte e diffuso. Così i primi crociati fuirono bande indisciplinate e affamate che seguirono Pietro l'Eremita. Percorsero l'Europa centrale e la penisola balcanica abbandonandosi a devastazioni e saccheggi, anche nelle terre del regno cristiano d'Ungheria e dell'Impero bizantino. Giunti a Costantinopoli l'imperatore d'Oriente li invitò ad attendere l'arrivo degli eserciti crociati, prima di tentare qualsiasi attacco contro gli infedeli. Ma la maggior parte di loro si rifiutò di ascoltare ogni consiglio di prudenza e volle passare subito in Asia Minore. Qui non appena furono in territorio turco furono quasi tutti massacrati o fatti prigionieri. Pietro l'Eremita, rimasto a Costantinopoli fu tra i pochi superstiti.
La
prima Crociata Nonostante le defezioni i Crociati arrivarono a Gerusalemme e, dopo un lungo assedio, presero d'assalto la città nel 1099. Anche la regione costiera della Siria e della Palestina fu conquistata dai Cristiani: con Gerusalemme essa costituì il Regno latino di Gerusalemme. Goffredo di Buglione, al quale era stato offerto il trono, non volle portare una corona regale nella città dove Cristo era stato incoronato di spine: accettò il potere, ma chiese di venir esonerato dal titolo di re: si sarebbe chiamato semplicemente « difensore del Santo Sepolcro ». La
terza Crociata. La
controffensiva musulmana culminò nel 1187 con la riconquista di
Gerusalemme ad opera di un grande guerriero turco, il Saladino.
Per una nuova impresa di liberazione dei Santo Sepolcro partirono
l'imperatore di Germania Federico
Barbarossa, il
re di Francia Filippo
II Augusto e
il re d'Inghilterra Riccardo
Cuor di Leone.
Ma nel 1190
il Barbarossa annegò nel varcare il
fiume Salef in Asia Minore; Filippo Augusto ritornò ben presto in Francia
e Riccardo Cuor di Leone, dopo aver subito una sconfitta davanti a
Gerusalemme, preferì stipulare col Saladino una tregua. La
quarta Crociata. Fu
bandita nel 1198 dal papa Innocenzo
III. I Crociati a
corto di denaro per pagare il nolo delle imbarcazioni e il. prezzo del
trasporto ai Veneziani, furono da questi indotti, in cambio del pagamento,
a dirigersi contro Costantinopoli, che fu presa e saccheggiata nel 1204.
L'imperatore bizantino si ritirò a Nicea, dall'altra parte del
Bosforo, mentre in Grecia e nel territorio occupato dai Crociati si
costituì un Impero
Latino d'Oriente,
dominato economicamente e politicamente dai Veneziani. Le
ultime Crociate. La
quinta e la sesta Crociata furono entrambe guidate dall'imperatore di
Germania e re di Sicilia Federico
II.
La quinta (1217-1221), dopo alcuni successi che portarono alla
presa di Damietta in Egitto, si
concluse con una disfatta che obbligò i cristiani a reimbarcarsi . La
seta si svolse senza spargimento di sangue: in seguito a trattative con il
Sultano d’Egitto l’imperatore ottenne la riconsegna della città. Le
ultime due crociate furono condotte dal re di Francia Luigi
IX ( San Luigi )
dopo che i musulmani avevano nuovamente occupato la Città Santa. Entrambe
le spedizioni si conclusero miseramente: l’una con la rotta e la cattura
dello stesso re in Egitto e l’altra con la sua morte di peste in Tunisia
nel 1270. Nel
1291 tornò in mano musulmana anche S. Giovanni d’Acri, ultima fortezza
cristiana in Terrasanta.
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