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L'evoluzione politica del comune.
I segni urbanistici e la struttura sociale |
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S.Giminiano - La piazza ha un ruolo importantissimo nella città medioevale:ne è spesso il centro e ne accoglie le funzioni civili, religiose e commerciali. Esemplare è il caso di S. Giminiano dove la piazza del mercato e quella del Duomo e del Palazzo del Popolo sono tra loro strettamente collegate a formare il nucleo centrale del borgo. ************************************************** La formazione e l'evoluzione delle istituzioni comunali è un fenomeno complesso, attuatosi attraverso trapassi che nelle varie città maturarono in momenti e circostanze diverse, ma sempre in connessione con le trasformazioni economiche, sociali, ideologiche delle collettività cittadine, che richiedevano innovazioni politiche e amministrative. L'autonomia comunale italiana ha radici profonde e remote: anche nei momenti di maggior depressione economica e politica le città continuarono ad essere sede di autorità laiche ed ecclesiastiche che governavano il territorio circostante e rimasero anche centro di relazioni economiche che si estendevano in quello stesso territorio e si collegavano con quelle che facevano capo alle città vicine.
Nelle città non
venne mai meno un ceto di cittadini ricchi ed autorevoli che in
varia misura collaboravano con le autorità locali e talvolta le
contrastavano. Era un gruppo composito di cui facevano parte proprietari
terrieri ( aristocrazia fondiaria ), vassalli vescovili e comitali,
mercanti, giurisperiti, e che diventò vera e propria classe di governo
quando la lotta per le investiture
sconvolse gli equilibri locali determinando una carenza di autorità. un
vuoto di poteri a cui si doveva necessariamente provvedere in qualche
modo: ne presero l'iniziativa quei cittadini che avevano acquisito capacità
amministrative e politiche collaborando con il vescovo o con il conte.
Nell'assumersi questo compito essi intendevano anche frenare la
pressione di nuovi elementi sociali ( popolo minuto,
classi artigianali ) che, partecipando appassionatamente ai contrasti
religiosi, avevano mostrato di essere capaci di farsi valere e di operare
scelte politiche
Nelle
varie città, in circostanze simili e con procedure analoghe. che fanno
pensare a processi imitativi, i cittadini autorevoli che volevano prendere
il controllo della situazione si garantirono una solida base di persone
fidate e sicure, a cui si legarono con un giuramento
di reciproca solidarietà.
Questa unione giurata che le fonti indicano con i nomi di coniuratio,
di pax, di concordia, di tregua, si
presenta come un'intesa a più livelli: accordo fra i promotori, fra i
promotori e la base, fra i componenti della base, che dapprima è composta
soltanto da coloro che i promotori hanno chiamato ed in seguito coinvolse
tutti i cittadini. Le torri di San Giminiano - Il più antico potere politico nel comune è gestito dall'elemento aristocratico. Le varie famiglie spesso sono divise in rissose fazioni. Le torri, antico retaggio del mastio del castello, testimoniano il costante bisogno di difesa oltre che il simbolo di un potere che si fa sentire ancora duramente sul contado.
Quanto
ai consoli, non si trattava di
una coppia di consoli come nell'antica Roma, ma di un collegio assai più
numeroso, nella cui composizione si rifletteva la composizione dei gruppo
che aveva preso l'iniziativa di dare alla città un nuovo governo. Le città
avevano fino allora avuto pochi agenti fissi e si erano largamente servite
di commissioni di persone di fiducia. alle quali si dava spesso il titolo
di boni homines. cioè di «esperti»:
la creazione di una magistratura stabile, che, sia pure per un tempo
predeterminato, curava gli interessi cittadini e coordinava l'azione
collettiva, rompeva una tradizione secolare, ma era al centro dell'accordo
tra i capi e la base. Sul modo di designazione dei primi consoli non abbiamo notizie, ma si può essere certi che le prime nomine furono fatte per acclamazione, nell'arengo, arengo, cioè nell'assemblea generale dei partecipanti all'accordo giurato che aveva dato vita al comune. In seguito, quando l'unione giurata si allargò a tutta la popolazione maschile e l'arengo risultò poco «manovrabile» si escogitarono sistemi di elezione indiretta a due o tre gradi, che sembravano garantire regolarità e imparzialità di scelte, ma che portavano comunque a scegliere i nuovi consoli nella solita cerchia di notabili. Palazzo comunale di Piacenza - Il palazzo del comune è simbolo di una volontà associativa, che porta gli abitanti, riuniti nell'arengo ,a difendere l'autonomia giurisdizionale del comune nei confronti dei grandi signori feudali e dell'imperatore. Quali
fossero i doveri degli aderenti all'unione giurata dei consoli e del
consiglio, lo sappiamo dalle più antiche formule di giuramento che
i cittadini prestavano ai consoli e che i consoli prestavano ai cittadini. Palazzo comunale di Siena - E' il più elegante edificio dell'architettura gotica civile in Toscana, eretto tra il 1297 e il 1342. E' costruito parte in pietra e parte in cotto. La Torre del Mangia di 102 metri è stata costruita nel 1348. La sala della Pace del Palazzo del Comune di Siena ospita i famosi affreschi di contenuto allegorico di Ambrogio Lorenzetti, Il Buongoverno, Effetti del Buon Governo in città e campagna, Effetti del Mal Governo . Queste opere celebrano la volontà del Comune di enfatizzare positivamente il suo operato in campo politico e amministrativo, idealizzando la portata degli effetti prodotti sulla popolazione della città e delle campagne. E' il governo della città che condiziona nel bene e nel male, nell'ordine o nel disordine il vivere civile.
Verso
la fine dei - sec. XII, superata la grave crisi della lotta
contro Federico
Barbarossa ed
ottenuto il riconoscimento della nuova situazione con la pace di Costanza
(1183), la struttura si modificò.
I progressi realizzati in tutti i campi dalle attività produttive avevano
rafforzato
economicamente e
socialmente quegli strati della popolazione
urbana che in
pratica erano esclusi dal consolato e che tutt'al più dovevano
contentarsi di cariche secondarie. Organizzati in associazioni
di mestiere, essi fornivano anche quelle fanterie che costituivano il
nerbo dell'esercito comunale. Consapevoli delle proprie fondamentali
funzioni, aspiravano ad avere nel governo comunale un ruolo adeguato e
tale da Todi - Palazzo del Popolo e del Capitano del Popolo ( a sinistra ) e Palazzo dei Priori ( XIII sec. ) a sinistra. I Priori erano i capi delle Arti e ad essi in alcuni comuni era affidato il governo della città.
Al
posto dell'arengo fu poi costituito un consiglio generale molto numeroso,
in cui tutti i ceti
popolari erano largamente rappresentati ed in cui la possibilità di
discutere le proposte più ampiamente di quanto non si facesse nell'arengo
e la norma di votare regolarmente, pro o contro, consentivano un'azione
politica efficace e continua. Il nuovo sistema politico concentrava nei podestà il potere esecutivo, riservando il potere legislativo al consiglio : era un sistema razionalmente elaborato, sebbene fosse tutt'altro che democratico - nei senso moderno del termine- perché alle cariche pubbliche erano eleggibili soltanto coloro che possedevano beni immobili o mobili. Né vennero meno gli antagonismi che dividevano il vecchio ceto dirigente e lo contrapponevano ai ceti popolari. Le fazioni in gara si presentavano come guelfi e ghibellini e cercavano di imporsi agli avversari con la forza: la collaborazione fra partiti, il riconoscimento agli avversari di diritti uguali ai propri, sono concetti che il Medioevo ignorava. La forza di un partito non consisteva nel numero degli aderenti, nella maggioranza dei voti, ma nella capacità di occupare materialmente la piazza e il palazzo comunale e di espellere gli avversari dalla città. Gli espulsi si rifugiavano in qualche città vicina. governata da un partito amico e si organizzavano in forme modellate su quelle del comune, con il nome di comune extrinsecorum («comune di quelli di fuori»), preparandosi a rientrare in patria con le armi.
Ma nemmeno il nuovo regime
riuscì a conservare l'equilibrio tra le varie forze politiche e, ad un
certo momento, unico rimedio parve quello di mettersi sotto gli ordini di
un capo che le vicissitudini della lotta
politica avevano già fatto emergere. La sua autorità. i suoi
poteri vennero riconosciuti con il conferimento dei titolo di dominus,
signore. |