Gravitazione di popoli La Chiesa L'impero Il feudo Il comune Atlante storico Relazioni di sistema   Cronologia

Nuovi insediamenti dopo il Mille - I borghi franchi

La rete commerciale -        Le rotte marittime Varie tipologie di città e comuni Corporazioni, confraternite, fazioni

    Torri e piazze.                Le attività.

Firenze - Milano - Vercelli L'evoluzione politica del comune. La lotta contro l'impero. Dal comune alla Signoria Autonomie locali e stati regionali

Torri e piazze

Torri come strutture difensive nell'alto medioevo.

 

" Nel X-XI secolo si sviluppò, nella campagna romana semi-abbandonata, il fenomeno del feudalesimo suburbano; parallelamente, la necessità che i baroni avevano di controllare la campagna e le vie di comunicazione fece sì che, soprattutto nel XII-XIV secolo, le strade che da Roma conducevano alle singole rocche baronali vennero sempre più fortificate; così la via Appia Antica, la via Latina e la stessa Caffarella (che era sulla importantissima direttrice che da Roma conduceva ai Castelli Romani) subirono la costruzione un po' dovunque di torri di difesa, spesso edificate su edifici romani in rovina (come nel caso della torre dell'Angelo e di Tor Fiscale lungo la via Latina e del castello di Cecilia Metella).

Tenendo presente la natura delle torri, che servivano essenzialmente all'avvistamento e alla segnalazione, non conveniva impostare costruzioni massicce e faticosamente realizzabili. Al contrario, la leggerezza del tufo permetteva una notevole elevazione della torre, mentre la disponibilità di materiale consentiva rapidi e sicuri restauri. Non va infatti dimenticato che, salvo rarissimi casi di abbattimento sistematico per motivi politici, i danni recati alle torri erano in genere lievi, almeno fino all'introduzione di armi da fuoco.

Raramente valeva la pena, per chi attaccava, di predisporre arieti, o di incendiare grossi cumuli di legna per soffocare i difensori, o di cimentarsi in lunghi assedi per espugnare un edificio dallo scarsissimo potere offensivo. Le torri servivano sia per il controllo della zona sia per consentire una rapida comunicazione (per mezzo di segnali luminosi) tra la città e la campagna; una di queste torri é la torre dell'Angelo sulla via Latina, un'altra é inglobata nella Vaccareccia, un'altra ancora difende un ponte sull'Almone; sono invece scomparse sia la torre accanto al tempio  del dio Redicolo, sia quella che controllava la via Appia Antica in corrispondenza del ponte sull'Almone.

Le torri medievali oggi ci appaiono per lo più isolate nel loro corpo quadrato o rettangolare; originariamente erano però simili a dei castelli, con una porta al primo piano collegata, per mezzo di un ponte levatoio, all'antemurale (il primo muro di difesa), e con un secondo ingresso che permetteva di entrare al piano terra (erano costruite secondo questo schema la torre dell'Angelo e Tor Fiscale lungo la via Latina e la torre-ponte in Caffarella).

Struttura funzionale della torre.

L'interno era diviso in più piani, separati da ballatoi di legno che poggiavano su travi infisse alle pareti. Il primo e l'ultimo piano erano però generalmente  coperti da volte in muratura, nelle quali delle botole permettevano di salire al secondo piano o sul tetto della torre (nell'interno della torre-ponte si riconosce la traccia della volta).      I due soffitti a volta sono spiegati dalla strategia militare dell'epoca: la volta del tetto serviva infatti sia a proteggere l'interno dai proiettili scagliati dalle catapulte sia a sostenere le macchine per le segnalazioni; la volta del primo piano serviva invece ad isolarlo dal piano terra.

Infatti nel Medioevo le armi da getto non erano molto sviluppate, quindi per difendersi da assalitori muniti solo di archi e fionde era sufficiente una posizione elevata. Per questo in caso di penetrazione di nemici si tirava su il ponte levatoio, ci si barricava al primo piano (essendo la torre tutta in muratura non poteva essere incendiata) e da lì i difensori gettavano dall'alto sassi, olio bollente e tutto quello che bastava per una difesa semplice.

In seguito, intorno alle torri furono spesso costruiti dei casali, sia per utilizzare la torre a protezione del casale, sia per creare attorno ad essa un'ulteriore fortificazione (un esempio é il casale-torre nella Vaccareccia ). Le torri di questo tipo vennero a poco a poco abbandonate nel XIV-XV secolo per l'introduzione sistematica delle armi da fuoco nella strategia militare".

Questa sezione è tratta dal sito http://www.romacivica.net/tarcaf/storarc/torrmed.htm

 

Boghi fortificati e case - torri dominano il paesaggio comunale.

All'interno del comune la torre ha una funzione diversa, non puramente difensiva ma anche simbolica di un potere che la famiglia nobiliare o  un gruppo di famiglie ( consorterie ) intende trasferire dal contado al centro abitato, conservando le sue prerogative di autorità e di eminenza. Sono i grandi e piccoli centri comunali del '200 e del '300 ( Bologna, Firenze, ma anche S.Giminiano in Toscana ) a proporre numerosi esempi di questa nuova architettura.

Il borgo fortificato di Carcassonne

La funzione difensiva delle torri merlate è ancora presente nelle fortificazioni della città. Le strutture difensive del castello si trasferiscono negli elementi militari dell'architettura urbana.

Le torri di S.Giminiano

1) Nel particolare della raffigurazione pittorica di Firenze ( risalente al XIII secolo ) si nota il Battistero di San Giovanni , circondato da numerose case-torri, fortilizi delle antiche famiglie fiorentine di recente inurbate.

2) Le case torri dei nobili e dei ricchi mercanti fiorentini in una ricostruzione che mostra la doppia natura di abitazione e di luogo di lavoro, anche fortilizio  in caso di difesa dagli attacchi contro la famiglia.

La piazza centrale di S. Giminiano

S. Giminiano, La veduta aerea permette di notare il ruolo centrale della piazzetta religiosa nel borgo medioevale.

 

Prima pagina