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L'evoluzione del comune di Milano dal Medioevo all'età signorile.
Le origini. Il dominio dei vescovi.
La città, favorita dalla sua posizione geografica, che le consentiva di controllare le vie commerciali transalpine, divenne fiorente centro della produzione laniera, potendo importare la materia prima con facilità. Milano diverrà poi famosa per la sua produzione metallurgica e per la costruzione delle armi (corazze ) grazie alla materia prima delle valli lombarde.Esistevano a Milano oltre 100 laboratori di artigiani metallurgici. Le più antiche vicende del centro lombardo sono legate al vescovo ARIBERTO D'INTIMIANO ( 1018-1045 ) ed all'imperatore CORRADO II il Salico della casa di Franconia. Sotto
la guida del vescovo la città vede gli scontri di capitanei
(grande nobiltà beneficiaria del vescovo ) e
valvassori ( vassalli minori ).I valvassori pretendono
l'ereditarietà dei loro territori. CORRADO
II, che voleva riavere il controllo sulla aristocrazia militare
della zona, accettò di intervenire a favore dei piccoli
feudatari , uniti nella MOTTA
, una lega di valvassori. Egli accusò il vescovo dei disordini e lo
fece imprigionare. Per
avere dalla sua parte i piccoli valvassori l'imperatore aveva concesso
loro anche l'ereditarietà dei loro feudi minori ( COSTUTIO
DE FEUDIS 1037); ma questo non bastò per aver ragione della città
e del vescovo, che continuò a controllare la zona. Nel
periodo successivo le lotte interne alla città si fecero ancora più
cruente e si svolsero nelle strade e nelle piazze , come racconta il
cronista Arnolfo. Molti
dei piccoli feudatari si erano dati ad attività mercantili e,
inurbatisi, avevano formato un forte partito avverso alla nobiltà
militare. Gli scontri ebbero nuovi antagonisti. Quest'ultimo
chiese ancora aiuto all'imperatore ( ENRICO
III di Franconia ), ma, quando si accorse che costui intendeva
presidiare Milano con 400 soldati, rifiutò il suo intervento . La
storia della città si confonde a questo punto con quella riguardante la
lotta per le investiture , che vede tra loro antagonisti ENRICO
IV e GREGORIO VII.
Il vescovo milanese, attaccato dalla PATARIA , perde gradualmente potere
e si giunge così all'accordo
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La basilica di S.Ambrogio ( intitolata al patrono della città, grande vescovo vissuto nel IV sec ) sorse probabilmente sulle rovine di un tempio pagano nei pressi di una delle più antiche basiliche cristiane della città. La chiesa fu poi completata in stile romanico tra il sec.IX e il XII. E' testimonianza della grande autorità ed influenza della chiesa ambrosiana in tutto l'alto medioevo. |
La lotta contro gli imperatori svevi per l'autonomia.
Per
mantenere la sua posizione di prestigio all'interno della pianura
padana, al centro dei principali assi stradali, Milano fu costretta a lottare
contro Lodi, Como, Cremona e Pavia (antica capitale della Langobardia ). Nel
1158 fu attaccata da FEDERICO
BARBAROSSA e distrutta , dopo essere stata posta al bando
dell'impero, per le sue pretese di sottrarsi alle imposizioni della dieta
di Roncaglia .Con queste si
rivendicavano ai feudatari imperiali le regalie (imposizione di
dazi, esercizio della giustizia, potere di banno sul territorio del
comune ). Milano
ebbe un ruolo di grande prestigio all'interno della LEGA
DI PONTIDA ( Milano, Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova, Verona,
Vicenza, Padova e Ferrara ), impegnata nella lotta
contro il BARBAROSSA
. Con
la pace di Costanza del 1183
, al comune sono riconosciute le regalie imperiali . Anche se
l'imperatore conserva l'autorità ufficiale sul territorio lombardo la
sfera di autonomia di Milano sul
contado è ormai assicurata. Nel
1216 viene nominato un podestà straniero per governare in città al
posto dei consoli. Nel
1248 Milano si difende contro le pretese dell'altro imperatore FEDERICO
II DI SVEVIA , sconfitto a PARMA nel 1248. In questo periodo la città si assicura il controllo sulle strade che portano al Sempione ed al Gottardo, oltre alle vie verso il Po e Genova.
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Le grandi famiglie signorili Nella
seconda metà del 1200 Milano passerà a regime signorile sotto i DELLA
TORRE ( 1266 ) e poi sotto i VISCONTI
, che subentrano con il nuovo arcivescovo OTTONE
VIOSCONTI dal 1277. MATTEO
VISCONTI è vicario imperiale dal 1311. Egli conquistò le
principali città del territorio lombardo : Pavia, Tortona, Alessandria,
Vercelli, Como, Bergamo e Novara. La
signoria dei Visconti assume ancor maggiore prestigio sotto AZZONE
VISCONTI che chiamò a lavorare in città il pittore Giotto. GIOVANNI VISCONTI fu arcivescovo e signore in Milano dal 1349. Ai vecchi domini si aggiunse anche Bologna. |
La porta Ticinese antica è la meglio conservata delle due porte residue della cinta muraria del Naviglio ed è un buon esempio dell'architettura militare del Trecento. La fece erigere Azzone Visconti dopo il il 1329 ed è fiancheggiata da due poderiosi torrioni quadrati. |
Il ducato di Milano diviene stato pluriregionale
GIAN
GALEAZZO VISCONTI assunse il titolo di duca e diede inizio alla
costruzione del Duomo (1386),
che portò nella città artisti fiamminghi, francesi e tedeschi ,
all'insegna del gotico internazionale. Con GIAN GALEAZZO la signoria
viscontea assume i contorni di un potentissimo
stato
pluriregionale ,che si estende fino alla Toscana
ed all'Umbria e
finisce per minacciare l'equilibrio italiano . Solo con la sua morte
avvenuta nel 1402 si opera un frazionamento
dello stato che finisce per ridursi all'area lombarda e padana.
Milano combatte una dura guerra contro la Repubblica Veneta , che porta
alla perdita del territorio
bergamasco. Dopo la signoria di FILIPPO MARIA VISCONTI i borghesi milanesi proclamarono la REPUBBLICA AMBROSIANA ( 1447-1450 ).
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I domini milanesi al tempo di Giangaleazzo Visconti ( 1385 - 1402 ). La configurazione dello stato milanese è chiaramente pluriregionale con possedimenti sparsi anche nell'Italia centrale. Nella prima metà del XVI secolo i confini dello stato visconteo si ridurranno ad un'area più compatta tra l'Adda, il Sesia, le Alpi e la Liguria. |
Gli
Sforza. Gli interventi stranieri alla fine del XV secolo.
FRANCESCO SFORZA , capitano di ventura , rinnova la signoria in città a partire dal 1450. La città gode della pace di Lodi voluta dai Medici e riesce ad evitare i contraccolpi delle lotte interne per il potere fino all'arrivo dei francesi di CARLO VIII ( 1494 ), chiamato da LUDOVICO IL MORO .
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L'interno del castello sforzesco. |