Se
la progettazione dei moduli pluridisciplinari
impegna i docenti soprattutto in momenti di complessa ed accurata
destrutturazione e riorganizzazione dei contenuti delle varie
materie di insegnamento, i moduli a valenza trasversale hanno
caratteristiche leggermente diverse, che coinvolgono problematiche
specifiche così sintetizzabili:
-
hanno
al centro il soggetto in condizione di apprendimento <
più che non la trasmissione di precise conoscenze > ed hanno come
obiettivo la costruzione progressiva delle abilità fondamentali
che guidano ogni processo di acquisizione disciplinare: le abilità
logico - linguistiche.
-
approfondiscono
l'analisi di tali abilità sotto un profilo cognitivo e
procedurale ( modalità di pensiero, tempi e forme della processazione
delle informazioni, fasi di evoluzione psicologica del soggetto in
apprendimento, importanza della contestualizzazione della
prestazione......)
-
Le
abilità devono essere verificabili e certificabili attraverso
l'accertamento di precise competenze ( viste come comportamenti
e pratiche esperte in relazione a precisi contesti
esperienziali ).
-
Le
prove sono affiancate da griglie valutative e da descrittori
, che indicano i livelli di prestazione, i margini di
competenza minima richiesti e gli standard prefissati
-
Tali
moduli ( di tipo curricolare ) si giustificano con un'analisi
preventiva dei bisogni linguistici di
chi è in condizione di apprendimento ( bambini, adolescenti, adulti
in condizione di lavoro, stranieri...). I bisogni linguistici
coinvolgono ad esempio la crescita personale del giovane in
prospettiva olodinamica ( Titone ). Tali
bisogni sono di tipo pragmatico-comunicativo , di tipo sociale,
di tipo cognitivo rivolti all' apprendimento, di acculturazione
storico-estetica, di pertinenza metalinguistica in compiti
specifici di livello alto..
-
Al
centro delle attività si pone una prospettiva
curricolare ( curricolo continuo come insieme
delle esperienze che gli apprendenti compiono in un ambiente di
formazione / istruzione, il cui scopo è quello di raggiungere
obiettivi specifici correlati - Parkay, Hass 2000 (
1 ) ) nel senso che puntano sui tempi lunghi per la fissazione
e la precisazione delle abilità
-
Un'attenzione
specifica è data ai risvolti psicolinguistici dell'azione di
insegnamento / apprendimento. Si discrimina tra i concetti di
apprendimento esplicito ( regole formalizzate ) di una
lingua e di acquisizione interna della stessa, di
carattere subconscio e profondo.
-
L'attenzione
non si orienta solo in prospettiva cognitiva ( data
dall'analisi dei meccanismi del linguaggio, della memoria e
più in generale dalla proceduralità della mente (
2 ) ) ma si volge anche ad una prospettiva umanistico -
affettiva ( 3 ) che
valorizza la dimensione psicomotoria dell'esperienza
linguistica, attenta, tra l'altro, all'impiego corretto delle nuove
tecnologie informatiche e multimediali.
-
L'impostazione
degli insegnamenti linguistici utilizza preferibilmente modelli
glottodidattici molto economici, che integrano
e sviluppano parallelamente l'educazione linguistica in lingua madre e
gli insegnamenti delle lingue straniere e delle lingue classiche, con
il contributo di teorie strutturali e funzionali come quella valenziale
di Tesnière e della verbodipendenza
adottata in Italia da Sabatini ( 4 )
-
Sfruttano
quadri di riferimento europei che descrivono in modo
tassonomico l'insieme delle abilità linguistiche che si attivano
nella competenza comunicativa e le inquadrano per livelli (
5 )
Una
definizione preliminare merita il concetto di transfer disciplinare.
A livello teorico il concetto viene definito da
R. Titone ( 6 ) in una prospettiva olistica
e oligodinamica dell'educazione linguistica del soggetto, ove si attua
un continuo transfer of training . Con tale termine si
intende il trasferimento o la proprietà diffusiva
dell'apprendimento come effetto o risultato, che conserva una diretta
utilità nel processo successivo dell'apprendere e nel compiere attività,
che sono anche parte del vivere quotidiano.
" L'esercizio di una data funzione si ripercuote in beneficio
di altre funzioni, in quanto non c'è mai sviluppo isolato di un solo
elemento, ma maturazione e sviluppo di tutto un complesso
funzionale....."
Si tratta di un processo anche metacognitivo che potremmo definire
l'imparare ad imparare, veicolato da un linguaggio via via
più esperto.
Tali assunti teorici si applicano alla progettazione di segmenti
curricolari , che non sempre assumono forma modulare e
che nei primi livelli di scolarità si realizzano meglio in attività
continue . Essi hanno come obiettivo quello di realizzare abilità di
tipo trasversale a più discipline. Tale trasversalità è da
riconoscersi innanzitutto in competenze
di tipo linguistico -
comunicativo e logico.
" Innanzitutto la trasversalità della lingua
materna che attraversa tutti i programmi in vigore. E' questa una trasversalità
curricolare ( la lingua è è il mezzo che veicola i contenuti
di tutte le discipline ) e nello stesso tempo trasversalità di valenza
cognitiva ( attraverso le abilità linguistiche si concretano modalità
di pensiero generali come collegare, prevedere, fare inferenze e ipotesi,
individuare scopi, classificare, valutare..) che deve realizzarsi
attraverso la regia linguistica del consiglio di classe.. In
quest'ottica l'aspetto
metodologico è centrale in quanto andranno concordati criteri
e modalità per la spiegazione, l'interrogazione, la discussione ed il
dibattito, la relazione scritta, l'accesso e l'utilizzo delle fonti,
l'acquisizione di un metodo di studio"
( Documento dei saggi sui saperi essenziali ) ( 7
)
Per l'articolazione di tale modularità si consultino i seguenti
testi:
Quartapelle, Proposte per una
didattica modulare - IRRSAE Lombardia, Franco Angeli
Bertocchi, Brasca, Citterio, Corno, Ravizza, Insegnare italiano, La
Nuova Italia, 2000
Per una bibliografia più ampia legata all'educazione linguistica in L1 e
L2 ed alla modularità in genere si consultino le pagine
http://www.valsesiascuole.it/crosior/routine/educling.htm
http://www.valsesiascuole.it/crosior/routine/moduli.htm
1-
BERTOCCHI, BRASCA, CITTERIO, CORNO, RAVIZZA,
Insegnare italiano, La Nuova Italia, 2000
2-
POZZO, CORNO ( a cura di ), Mente , linguaggio,
apprendimento, La Nuova Italia,1997
3-
PORCELLI, DOLCI, Multimedialità ed
insegnamenti linguistici, Utet, 1999
4-
TESNIERE, Elementi di sintassi strutturale,
Trad. G. Proverbio e A. Trocini Cerrina, Rosembreg & Sellier,
2001
PROVERBIO, Note sulla grammatica della
dipendenza, Giappichelli
PIAZZI, ( a cura di ) La didattica breve del
latino, Esperienze e ricerche didattiche, Cappelli, 1993
5- Consiglio d' Europa
( Consiglio della cooperazione culturale, Comitato dell’
educazione ) Quadro di Riferimento Europeo,
http://culture.coe.fr/lang/indexfr.html
Consiglio d’Europa 1995 ,
Libro bianco sull’educazione e la formazione, INSEGNARE E
IMPARARE, VERSO LA SOCIETA’ COGNITIVA,
http://europa.eu.int/comm/education/lb-fr.pdf
Portfolio
linguistico
- http://culture.coe.fr/lang/fr/fedu2.5.html
6-
TITONE, Problemi di psicopedagogia del
linguaggio, Dalla psicolinguistica alla psicodidattica, Guerra, 1999
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