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Il giardino - labirinto ed il bosco sacro: due spazi dove la natura viene piegata dall'artificio magico, da cui nasce disorientamento, stupore e turbamento.



 

Hortus palatinus di Heidelberg ( 1613-1618 )

Il fascino dei giardini nel '500 è determinato dal rapporto che si vuole creare tra arte e natura. Il prevalere dell'una o dell'atra componente conduce a soluzioni opposte: o l'arte sottomette la natura al razionale controllo della geometria ( simmetria, prospettiva ) oppure la natura sembra sopraffare l'arte creando soluzioni meno lineari e talvolta dense di mistero ed enigmi.


Bomarzo - Sacro bosco, La tartaruga

I motivi del cammino tortuoso, delle prove e degli ostacoli da superare, del segreto dell'inganno e del mistero, della ricerca difficile di una via d'uscita e di salvezza da mostri di pietra, riconducono il bosco di Bomarzo alla dimensione del labirinto.

Il labirinto simboleggia il mondo dal quale, attraverso inestricabili rigiri,  l'uomo cerca di liberarsi per raggiungere la conoscenza ed ottenere la libertà dell'animo. Lo strumento con cui l'uomo cerca la liberazione è la fede, la ragione, la perseveranza o la sorte    " C. Segre, Testi nella storia"



 

Bomarzo - Sacro bosco, La balena

Il centro del labirinto è il luogo del mistero che custodisce i segreti della natura e dell'universo, ma anche il luogo della rivelazione suprema. Il labirinto non è più come nel medioevo itinerario di purificazione e di catarsi. 

Nel tardo Cinquecento e nel Seicento il labirinto racchiude i "terribilissimi rigiri", gorghi nei quali si perde la coscienza umana, non padrona di una realtà seducente ma priva di precisi cardini e di sostanziale comprensibilità.

Un labirinto circonda la reggia di Armida, protegge il dorato isolamento di una natura attraente e fascinosa, che perde l'uomo, quando sia facilmente cedevole agli inganni dei sensi.

 

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