In Ariosto duelli e sconti armati non sempre sono drammatici
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In Tasso la guerra tra
pagani e cristiani converge |
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Il perfetto cavaliere cristiano è quello che nell'uso delle armi dà senso compiuto alla sua fede, rinnegando ogni debolezza |
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Nella Gerusalemme liberata i cavalieri
cristiani e pagani sono decisamente inseriti all'interno di un codice etico
che fa dell'impegno in battaglia un dovere primario. Nonostante talora i
sentimenti d'amore facciano breccia nell'animo di personaggi maschili e
femminili del poema ( l'attrazione di Tancredi per Clorinda e di Erminia per
Tancredi ) il loro impegno negli scontri è totale. Come esempio può bastare
il feroce scontro che porterà alla morte Clorinda per mano di Tancredi. |
Il dipinto del pittore veneziano
Guardi ricostruisce un episodio di guerra della Gerusalemme liberata
in pieno stile rococò. In esso si perde la serietà dei duelli
tasseschi. In questo scontro tra Tancredi ed Argante
non c'è nulla di eroico, nonostante le spade brandite. Alla presenza di
una graziosa fanciulla ( una Clorinda indubbiamente priva di ogni
connotazione guerriera, irriconoscibile rispetto alla valorosa armigera
pagana ) i due soldati sembrano dar vita ad una schermaglia avventurosa e
non certo a un tragico duello. |
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Solo Argante resiste sulle mura, ma viene raggiunto da Tancredi: fra i due
si rinnova la sfida interrotta, escono dalla città e si accende il
combattimento, Argante rimane ucciso, mentre Tancredi cade ferito presso
di lui e sviene |
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Già la morte o
il consiglio o la paura |
Scontri, battaglie,
ferimenti e soccorsi prodigiosi
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