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G.Cavalcanti - Chi è questa che
vèn, ch'ogn'om la mira |
Il grafo mette in evidenza la
specificità del discorso cavalcantiano volto a definire l'area
dell'ineffabilità e dell'inconoscibilità legata alla miracolosa
presenza della donna. Il rettangolo tratteggiato rosso indica che la struttura portante della composizione risiede appunto nell'affermazione dell'impotenza degli strumenti conoscitivi dell'uomo nel razionalizzare l'esperienza d'amore. Essa viene presentata ora nelle forme del topos mistico dell'apparizione divina ( assimilabile ai passi evangelici relativi alla Vergine ) ora al modello spiritualizzante della venuta tra gli uomini della donna angelo. E' infine da notare che l'incapacità a definire razionalmente le sensazioni legate alla presenza femminile si lega concettualmente agli sviluppi successivi della poetica dell'autore, che propone una forma drammatizzata e turbata di vivere l'intera esperienza amorosa. |