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La natura dell'amore e la sua
fenomenologia
grafo esemplificativo
Guido
Cavalcanti - Donna me prega |
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Donna me prega, - per ch'eo
voglio dire |
Una donna mi invita a dire, per
cui parlo di un accidente, che spesso è crudele e così violento
da chiamarsi amore: chi lo nega lo possa sperimentare nella sua vera
natura! Ed ora esigo che chi mi ascolta sia esperto, poiché non mi attendo che, chi è di animo vile, possa comprendere un tale argomento: ché, senza una dimostrazione guidata dalle tesi della filosofia naturale, non riesco a provare dove l'amore risiede e chi lo fa agire, se la sua sia virtù e quale sia il suo potere, la sua essenza, ogni effetto da lui prodotto, ogni modificazione, l'attrazione che lo fa definire amore, (infine) se lo si può raffigurare visibilmente. |
In
quella parte - dove sta memora prende suo stato, - sì formato, - come diaffan da lume, - d'una scuritate la qual da Marte - vène, e fa demora; elli è creato - (ed ha, sensato, - nome), d'alma costume - e di cor volontate. Vèn da veduta forma che s'intende, che prende - nel possibile intelletto, come in subietto, - loco e dimoranza. In quella parte mai non ha possanza perché da qualitate non descende: resplende - in sé perpetual effetto; non ha diletto - ma consideranza; sì che non pote largir simiglianza. |
L'amore si insedia in quella
parte dell'anima dove risiede la memoria e si fissa stabilmente
dopo aver assunto forma da un'oscurità che procede dall'influsso
di Marte, così come il corpo trasparente si trasforma da potenza
ad atto, diventando luminoso quando è attraversato dalla
luce; l'amore è creato (deve la sua esistenza ad un fattore esterno) e,
colto dai sensi, assume un nome preciso, è disposizione naturale
dell'anima e desiderio del cuore. Esso muove dalla visione di una figura, che si percepisce nell'intelletto possibile così come nel soggetto pronto ad accoglierla, ed in esso assume stabile dimora. Nell'intelletto possibile l'amore non può nulla, poiché esso è indipendente dai quattro elementi essenziali: risplende in lui l'eterna intellezione, non accoglie il piacere ma contempla, tanto da non produrre elementi di confronto. |
Non
è vertute, - ma da quella vène ch'è perfezione - (ché si pone - tale), non razionale, - ma che sente, dico; for di salute - giudicar mantene, ché la 'ntenzione - per ragione - vale: discerne male - in cui è vizio amico. Di sua potenza segue spesso morte, se forte - la vertù fosse impedita la quale aita - la contraria via: non perché oppost'a naturale sia; ma quanto che da buon perfetto tort'è per sorte, - non pò dire om ch'aggia vita, ché stabilita - non ha segnoria. A simil pò valer quand'om l'oblia. |
L'amore non è virtù ma
proviene da quella capacità che è perfezione ( tale è considerata) e
non perfezione razionale ma sensitiva; l'amore sottrae il
giudizio al sano ragionare, poiché il desiderio prende il posto della
razionalità: fa cattivo uso del discernimento chi si lega alla passione. Dal potere di amore deriva spesso morte, se talora la virtù vitale venga ostacolata; e non perché l'amore si opponga a leggi naturali, ma (per il fatto che) quanto più ci si allontani dalla perfetta felicità, non si può dire che si viva veramente, poiché non si ha fermo autocontrollo. Lo stesso avviene quando qualcuno dimentica l'amore. |
L'essere
è quando - lo voler è tanto ch'oltra misura - di natura - torna, poi non s'adorna - di riposo mai. Move, cangiando - color, riso in pianto, e la figura - con paura - storna; poco soggiorna; - ancor di lui vedrai che 'n gente di valor lo più si trova. La nova - qualità move sospiri, e vol ch'om miri - 'n non formato loco, destandos'ira la qual manda foco (imaginar nol pote om che nol prova), né mova - già però ch'a lui si tiri, e non si giri, - per trovarvi gioco, né certamente gran saver né poco. |
L'essenza dell'amore ( si ha
quando) il desiderio è tanto intenso che supera i limiti
naturali e ancora non si accompagna mai al riposo. Esso muta l'aspetto esteriore per paura, trasformando il riso in pianto e facendo mutare colore al volto; è incostante e lo si può vedere stabilmente in persone d'animo nobile. La novità della sensazione provoca sospiri e impone che si contempli un oggetto ( la donna) che non ha ancora ricevuto forma dall'intelletto possibile, per cui si genera ira che fa avvampare ( non lo può immaginare chi non lo prova direttamente), ed impone che non ci si muova, per quanto attratti da lui, e che non ci si distolga , al fine di trovarvi gioia, né tanto meno una sapienza piccola o grande. |
De
simil tragge - complessione sguardo che fa parere - lo piacere - certo: non pò coverto - star, quand'è sì giunto. Non già selvagge - le bieltà son dardo, ché tal volere - per temere - è sperto: consiegue merto - spirito ch'è punto. E non si pò conoscer per lo viso: compriso, - bianco in tale obietto cade; e, chi ben aude, - forma non si vede: dunqu'elli meno, che da lei procede. For di colore, d'essere diviso, assiso - 'n mezzo scuro, luce rade. For d'ogne fraude - dico, degno in fede, che solo di costui nasce mercede. |
L'amore trae lo sguardo da un
essere simile per natura, così da far sembrare certo il piacere: non
può rimaner nascosto quando è giunto a questo punto. Le bellezze sono frecce capaci di provocare le ferite d'amore, non però quelle ritrose, poiché il desiderio è messo alla prova solo dal timore: chi ne è colpito trae valore, si autoperfeziona. E l'amore non si manifesta mediante la vista; concepito dall'anima sensitiva, la bianchezza viene meno in tale oggetto; e, per chi comprende correttamente, la forma non si intuisce: tanto meno l'amore che da essa procede. Privo di colore, distaccato dalla sostanza , collocato in un mezzo oscuro, respinge la luce. Sinceramente affermo, meritevole di fiducia, che solo da un tale amore nasce ricompensa. |
Tu
puoi sicuramente gir, canzone, là 've ti piace, ch'io t'ho sì adornata ch'assai laudata - sarà tua ragione da le persone - c'hanno intendimento: di star con l'altre tu non hai talento. |
Tu canzone, puoi andartene in tutta sicurezza, ovunque ti piaccia, poiché io ti ho elaborata in modo tale che la tua argomentazione sia lodata da chiunque è competente in materia: non hai desiderio di startene con chi è estraneo a tali argomenti. |