Forme allegoriche e simboliche

Ariosto sfrutta largamente le potenzialità offerte dal linguaggio simbolico, secondo due prospettive:
 

ü  in chiave positiva, per descrivere la bellezza del paesaggio, la dolcezza dell’amore, il fascino della figura femminile, come il paragone tra la vergine e la rosa proposto da Sacripante

  in chiave negativa, per esprimere il carattere delusorio della realtà, il capriccio del caso che aggroviglia i destini umani (es.: la selva, metafora del carattere labirintico del poema e della realtà).

 inoltre egli vive immerso nel particolare allegorismo naturalistico della corte ferrarese, rappresentato a Palazzo Schifanoia dal ciclo dei mesi di Francesco del Cossa
 

in ottica positiva, il simbolo rappresenta l’amore, la virtù, la bellezza, la serenità: è il caso dei dipinti che raffigurano splendide fanciulle o la natura primaverile
 

 

 



 


In ottica negativa o ambigua, l’allegoria esprime spesso la forte precarietà dell’esistenza umana, vista nelle sue vane irrequietezze. In particolare nell'opera di Bruegel emerge  un costante riferimento alla superbia dell'uomo ed alla sua caducità.

 
Le misteriose
teste” di Arcimboldi  esprimono una tensione metamorfica  e surreale legata a curiose immagini personificate delle quattro stagioni . Si intuisce un sistema di corrispondenze tra microcosmo e macrocosmo, in cui i vari elementi naturali prendono forma umana.

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