Palazzo Schifanoia, Il ciclo dei mesi
Ferrara, Palazzo Schifanoia, facciata |
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Il Palazzo fu eretto nel 1385 per volere di Alberto V d'Este. Costituisce l'unico esempio ancora oggi esistente di dimora destinata alla rappresentanza e allo svago, un tempo denominata delizia: il termine Schifanoia deriva infatti da schifare la noia, allontanare il tedio dei pressanti impegni richiesti dal governo. All'epoca della costruzione l'edificio corrispondeva al solo corpo inferiore, poi ampliato e raddoppiato sul fronte strada. Sotto il governo di Borso d'Este (1451-1471) l'architetto Pietro Benvenuto degli Ordini arricchì il Palazzo di un appartamento ducale sopraelevato, dotandolo di un salone di rappresentanza: il Salone dei Mesi. |
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Gli
affreschi di palazzo Schifanoia
compongono una parata di trionfi
dal significato ampiamente simbolico: in ogni campo del ciclo la
divinità che regge il mese è raffigurata su di un carro addobbato a parata,
trainato da animali sempre diversi (oltre a cavalli, cigni, aquile,
scimmie …), mentre le persone su cui il dio del mese regna popolano le
scene che si svolgono ai lati del carro trionfale, impegnati nelle
attività che il segno astrale rende propizie. Così, ad esempio, ai
lati del carro di Minerva, nel mese di Marzo, troviamo sulla destra un
gruppo di saggi che meditano su alcuni documenti, mentre sulla sinistra
troviamo un gruppo di donne intente ad opere di tessitura, esalta
l’utilizzo competente degli strumenti per il lavoro. Si tratta di
figurazioni ricche di
riferimenti simbolici, non sempre facili da intendere. |
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Mese di Maggio (segno dei Gemelli). Sul carro del trionfo, guidato da Aurora, sta il dio Apollo che tiene in mano un globo ed una arco. Assistono al suo trionfo, poste sullo sfondo, le nove Muse; mentre vicino al carro - con intenzioni allegoriche difficili da interpretare - si muove una fitta schiera di infanti paffuti. Sull'altro lato stanno figure e simboli legati al culto del dio. In basso, quanto resta degli affreschi mostra scene di vita campestre, con una bella scena di falciatura dei campi, posta in primo piano
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Mese di
Giugno (segno del Cancro).
Il segno è rappresentato in forma di
grande aragosta. Nella fascia dei trionfi, campeggia un carro
trainato da due aquile sul quale si scorge – deteriorata dai danni
subiti dall’affresco – la figura di
Mercurio. Il dio dei commerci è
circondato da gruppi di mercanti intenti ai loro affari.
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Mese di Luglio (segno del Leone). Sul carro del trionfo, trainato dai leoni, stanno Giove e Cibele, dea della fecondità. Ad un lato del carro vediamo un gruppo di sacerdoti, dall’altro un corteo nuziale. Si scorge sullo sfondo una calma scena di vita monastica. In basso, sulla destra vediamo un'altra immagine del buon governo: il duca Borso intento a ricevere un gruppo di ambasciatori: sulla sinistra troviamo un gruppo di cavalieri con alle spalle un villaggio, mentre in primo piano è posta una scena di lavorazione della canapa. |
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Mese di Agosto (segno della Vergine). Nella fascia dei trionfi si trova Cerere, dea delle messi, su un carro trainato da draghi. Attorno alla dea si svolgono scene di lavoro dei campi e scene di mercato. Sullo sfondo vediamo il ratto di Proserpina, con le sue damigelle che si disperano. Nella fascia inferiore riusciamo ad intravedere, davanti ad eleganti architetture, un'altra scena di ambasciatori ricevuti dal duca ed un'altra partenza per la caccia. |
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Mese di Settembre (segno della Bilancia). Su di un carro trainato da scimmie, troneggia il dio Vulcano. Sulla sinistra, nella fucina del dio, si vedono, intenti al lavoro, i Ciclopi. Un magnifico scudo, con le figure di Romolo e Remo allattati dalla lupa, è appeso all’ingresso della fucina; esso rinvia alla scena erotica posta sulla destra: l’accoppiamento di Marte con la ninfa Ilia dal quale – come narra Ovidio – nacquero i due gemelli fondatori di Roma. In basso, troviamo il duca che ancora una volta è protagonista di scene con ambasciatori e con cavalieri in parata. Sullo sfondo scene di vita campestre ci ricordano che è tempo di vendemmia. |
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