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Petrarca e la sfera della soggettività.
La
tematica amorosa con Petrarca ci fa entrare pienamente nella sfera
della soggettività, di una soggettività particolarmente complessa e
sofferta. L'io del poeta si
apre ad una continua riflessione
sugli effetti del sentimento d'amore, in un' ininterrotta parabola di coinvolgimento
e di tentato, vano distanziamento, di adesione alla passione e di
ripiegamento interiore. In Petrarca vengono a maturazione gli elementi
contraddittori della cultura medioevale, che relegano tradizionalmente
alla condizione di peccato - e quindi di negazione - ogni forma
di debolezza e di istintualità della passione. Con
Francesco Petrarca cambia
la condizione dell'uomo medievale nei confronti della società
e dei suoi valori: in particolare la posizione dell'intellettuale appare
mutata. Entrano in
crisi tutte le certezze - di carattere culturale, teologico, filosofico
e religioso - di cui Dante e la schiera degli stilnovisti si erano fatto
portatori. Mutano le condizioni
politiche ed economiche con il definitivo passaggio dall'economia feudale a
quella di mercato; si conclude il periodo della teocrazia papale e
del potere universale dell'impero, essendo messa in discussione
ogni forma di autorità depositaria di verità assolute ed
incontrovertibili. Tutte le strutture portanti della società
altomedioevale si avviano definitivamente a decadenza accanto ai modelli
culturali di tipo gerarchico che le avevano sorrette. Parallelamente
la coscienza del singolo si interroga sul senso più autentico
dell'esistenza, attingendo a codici di comportamento meno rigidamente
vincolati a parametri religiosi e più aperti alle varie esperienza di vita,
irti certo di contraddizioni ma anche coraggiosi, liberi da ogni
paralizzante vincolo etico. Egli
nasce nel 1304 ad Arezzo all'epoca in cui Dante aveva cominciato a scrivere,
ma tra i due c'è una differenza incolmabile che si manifesta nel modo di
concepire ed affrontare la politica, la cultura, la religione. In
Francia Petrarca incontra Laura, la donna ispiratrice
della sua poesia, il venerdì santo del 1327 nella chiesa di Avignone. |
Petrarca | Canzoniere | Voi ch'ascoltate in rime sparse | Sonetto proemiale si rivolge al pubblico dei lettori chiedendo pietà del vario stile dei suoi versi d'amore. |
Petrarca | Canzoniere | Era il giorno ch'al sol si scoloraro | L'innamoramento nel giorno della passione di Cristo. Il sentimento d'amore come contraddizione imprevedibile ma ineliminabile. La non corresponsione |
Petrarca | Canzoniere | Solo e pensoso i più deserti campi | La vana ricerca di solitudine del poeta per sottrarsi all'immagine mentale di Laura che non lo abbandona mai. |
Petrarca | Canzoniere | Padre del ciel dopo i perduti giorni | Sgomento e smarrimento per la fiera passione che non lo abbandona. Richiesta di pietà rivolta a Dio accanto alla confessione della sua debolezza, e preghiera per tornare ad una più pura spiritualità. |
Petrarca | Canzoniere | Quanto più m'avicino al giorno estremo | La percezione del tempo che passa rende contraddittoria l'inutile speranza |
Petrarca | Canzoniere | La vita fugge e non s'arresta un'ora | La vita appare quale tempestosa navigazione, il porto della vecchiaia e della morte non è sereno, bensì segnato dall'irrazionale angoscia del tempo che scorre. |
Petrarca | Canzoniere | Erano i capei d'oro a l'aura sparsi | La memoria rievoca la bellezza intatta ed ideale di Laura, che il tempo non può intaccare. La sua ferita d'amore con il tempo non si risana. |
Petrarca | Canzoniere | Chiare fresche dolci acque | Nel quadro di una natura viva e primaverile appare l'immagine radiosa di Laura, che richiama un'alta personificazione del divinità. Essa popola la memoria del poeta trasfigurando la realtà presente. |
Grafo di riferimento alle tematizzazioni attraverso lemmi testuali.
Il petrarchismo
La poesia petrarchesca avvia
una tradizione, che - nella storia della letteratura italiana - si
trasforma in un codice - canone espressivo. La riflessione lirica
sul sentimento d'amore diventa un topos della soggettività poetica,
psicologicamente atteggiata all'interiore riflessione, all'interno di
contesti quasi obbligati. In essi possiamo identificare questi elementi
strutturali. - la natura come quadro ideale della presenza femminile, la stagione primaverile - con i suoi emblemi - come contesto dell'innamoramento e come metafora della forza rigenerante dell'amore creaturale. - la natura personificata come interlocutrice partecipe dei sentimenti umani - la memoria come modalità di rievocazione e di distanziamento ideale dell'evento-incontro amoroso. - la divinizzazione della figura femminile, sovente identificata o inserita in mitologie pagane spiritualizzate. - il fascino legato all'intensità dell'evento ed alla precarietà della bellezza femminile ( metafora della rosa ) Più generalmente il petrarchismo si identifica con una modalità di comunicazione di sensazioni intensamente evocate e rivissute interiormente, più che precisate narrativamente, indistintamente colte nel repertorio della memoria, e raramente contestualizzate localmente e spazialmente. La presenza - apparizione femminile come l'innamoramento appaiono emblemi di intensità emozionale, vissuti nella pienezza dell'abbandono contemplativo della natura, come momenti privilegiati della trasfigurazione artistica del reale. |