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Il Cubismo e la nuova concezione dello spazio. Il tempo-durata.
Il Cubismo analitico di
Picasso
. Pablo Picasso, La fabbrica de Horta de Hebro, 1909 |
Il Cubismo vuole fondere
realtà fisica e spazio nella rappresentazione del movimento
dell'osservatore attorno all'oggetto.
L'artista, spostandosi nello spazio, percepisce diversi aspetti della realtà, che il dipinto deve sinteticamente far coesistere. La realtà è destrutturata e poi ricomposta sulla tela. Non esiste, come si è detto, distinzione tra spazio circostante ed oggetto: il volume, scomposto in piani e ribaltamenti, non permette più di individuare i confini tra dimensioni interne ed esterne al soggetto. Si perde la profondità . Coesistono prospettive frontali, accidentali, speculari dell'oggetto. Anche l'idea di tempo, di durata che accompagna ogni movimento viene introdotta in qualche modo nell'immagine. La riproduzione artistica è sintetica. Infatti l'opera unifica i vari piani prospettici, che via via vanno emergendo a livello percettivo. Essi sono rappresentati compresenti nel dipinto e non segmentati in intervalli di tempo. E' in tal modo rappresentato il tempo interiore , la durata come tempo soggettivo, che lega più intimamente l'osservatore alla realtà osservata e appunto interiorizzata. |
Il cubismo orfico di Delaunay
Robert Delaunay, La Torre, 1910 |
Delaunay
parte, come i cubisti, dalla scomposizione dell'oggetto, analizzato
nei suoi aspetti e da vari piani prospettici.
Ma questo oggetto, per esempio la Tour Eiffel, viene inserito nella
realtà che lo circonda, scomposta ed analizzata anch'essa, conferendogli
una forza dinamica rotatoria e verticale. C'è una visione
simultanea di tutte le facce degli oggetti che definiscono i
volumi (soluzione cubista ) ma c'è anche sintesi dei tempi successivi
di conoscenza dell'oggetto. Si
tratta di uno spazio-tempo intuitivo che richiama la filosofia di Bergson,
e le contemporanee ricerche dei Futuristi sulla simultaneità. Il
Cubismo orfico è un atteggiamento sacrale, che innesta sull'
originario cubismo ricerche sulla luce e sul colore, fondate su analogie
con la musica che preludono a soluzioni astratte ( Orfeo era il
mitico musico-poeta dell'antichità dotato di poteri magici ) .
L'orfismo di Delaunay mira ad una pittura assoluta, che
trova la sua base nell' armonia e nel ritmo prodotti da contrasti
cromatici simultanei. Importanti sono i contatti di Delaunay con
l'avanguardia tedesca e con gli artisti del Blaue Reiter ( Kandinskij,
Marc, Macke ). Mentre
il Cubismo è considerato una fredda ed analitica enumerazione di
successive percezioni dell'oggetto colto e conosciuto in tutti i suoi
aspetti, senza nessuna sensibilità per il colore, l' Orfismo recupera il
concetto di simultaneità, che è vita e creazione e fa dei colore
e della luce un attributo essenziale alla ricomposizione della sensazione.
Tutto ciò ricorda le epifanie di Joyce. |