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Illusione, immaginazione, sogno. Tre dimensioni che scavalcano la razionalità e proiettano verso l'immaginario.
Il
tema dell’illusione
si apre nella letteratura italiana con l’opera di Foscolo.
Esso
si applica all’amore,
alla bellezza
, ( come ideale quasi divino ed immortale, come idea
che va al di là del tempo ), alla poesia
( illusione positiva di celebrare le grandi gesta degli uomini ), al sepolcro
( come idea della continuità tra vivi e defunti
che rende immortale
il ricordo delle nobili imprese - tombe dei grandi a Firenze, Troia e
tomba di Ettore). Per
Foscolo
illusione non è sinonimo di falsa verità, di utopia irrealizzabile,
di fantasticheria vuota….ma è fiducia
negli ideali più alti, è speranza, tensione, quasi sicurezza di
proiettare tali ideali ( libertà, patria, virtù, onore, fama di sé….)
nel futuro
con la speranza che saranno di nuovo compresi, condivisi e recuperati
da altri uomini.
La
memoria recupera
il passato
e celebra
il suo valore ideale Nella
visione della realtà di Manzoni
il
termine illusione non assume un significato preciso e concreto <
tanto è vero che l’autore non lo usa nelle sue opere più
famose>. Per lui è
semmai illusione il mito come falsa realtà,
a cui si contrappone la fede
religiosa
e la speranza
dell’aldilà cristiano, l’abbandono
alla volontà di Dio
che solo può realizzare la vera vita dell’uomo. In
Leopardi il
termine si lega forse all’idea di vago
ed
indefinito
( L’infinito ) e si configura come un tentativo di sottrarsi alle
leggi materialistiche della natura.
Ma l’illusione manca di continuità e anche gli antichi non
potevano a lungo nutrire la loro poesia di immaginazione
(
la parola compare non a caso per la prima volta accanto al concetto di
illusione ). La legge materialistica della natura matrigna
( di dolore e sofferenza per l’uomo
sulla terra ) e l’assenza di una fede religiosa, rendono
inoperante, vuota ogni forma di illusione in Leopardi. Il
suo è un pessimismo che segna ogni essere < pessimismo cosmico
>. In
Leopardi anche
il piacere
è illusione
negativa, fragile, momentanea e instabile; ogni piacere è figlio
d’affanno < Quiete dopo la tempesta > e consiste in
un’interruzione breve del dolore. La poesia A Silvia forse
rappresenta meglio di ogni altra il fuggire
inesorabile delle illusioni.
Con la maturità e la morte di Silvia appare in tutta la sua
concretezza la realtà di dolore che contraddistingue la vita umana. Il
termine illusione dopo l’età romantica diventa meno frequente e
viene sostituito dal termine immaginazione
dal
Decadentismo in poi.. Immaginazione
è la serena
meraviglia
del Fanciullino di Pascoli
che
coglie misteriose voci nella natura: esse sfuggono alla comune
sensibilità dell’uomo, ma vengono colte dall’acuta sensibilità
del poeta. L’imaginifico
Stelio Effrena, il protagonista del Fuoco di D’Annunzio
dà vita alla sua irrefrenabile genialità artistica , creatrice
continua di immagini di bellezza ( estetismo
). L’immaginazione
senza fili dei Futuristi è invece la celebrazione della
fertilità inventiva che individua continue analogie tra i
dati della realtà. L’immaginazione dei Futuristi produce le parole
in libertà in una continua tensione creativa, che accoppia ad
ogni elemento della realtà il suo doppio. Per
immaginazione senza fili, io intendo la libertà assoluta delle
immagini o analogie, espresse con parole slegate e senza fili
conduttori sintattici e senza alcuna punteggiatura. L’analogia non è altro che l’amore profondo che collega le cose distanti, apparentemente diverse ed ostili L’impossibilità
di
vivere positivamente l’illusione
del ricordo
( con la memoria, il recupero del passato, la sua celebrazione
positiva ) riaffiora nella poesia pessimistica di Montale.
L’illusione
manca
....ci dice ne I limoni, dopo aver verificato l’impossibilità
di recuperare il ricordo intenso del profumo dei limoni ( pienezza di
vita ) in una piovosa giornata. Ne
La casa dei doganieri < Le occasioni > emerge
l’impossibilità di rivivere il passato. La memoria si sfalda
progressivamente con il tempo. I correlativi oggettivi ( banderuola al
vento, frangente che ripullula…) richiamano l’occasione
mancata
di rivivere nel ricordo i momenti felici del passato. Troppo
devastante è la forza del tempo che incalza. |