TIPOLOGIA B
- REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
(puoi
scegliere uno degli argomenti relativi ai due ambiti
proposti)
CONSEGNE
Sviluppa
l’argomento scelto o in forma di “saggio breve” o di “articolo di
giornale”, utilizzando i documenti e i dati che lo corredano. Se
scegli la forma del “saggio breve”, interpreta e confronta
i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi,
argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti
alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
Da’ al
saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una
destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico
di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale,
altro). Se lo ritieni, organizza
la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare
eventualmente uno specifico titolo. Se scegli la forma dell’
“articolo di giornale”, individua nei documenti e nei dati forniti
uno o più elementi che ti sembrano rilevanti e costruisci su di essi
il tuo ‘pezzo’. Da’ all’articolo un titolo appropriato ed indica il
tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano,
rivista divulgativa, giornale scolastico, altro). Per attualizzare
l’argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali
(mostre, anniversari, convegni o eventi di rilievo). Per entrambe le
forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà
di foglio protocollo.
TIPOLOGIA B
- REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
1.
AMBITO ARTISTICO-LETTERARIO
ARGOMENTO:
La parola poetica come
rivelazione di inconsce dimensioni dell'animo
DOCUMENTO 1) Il poeta
fanciullino di Giovanni Pascoli
"Egli è quello che piange e ride
senza perché, di cose che sfuggono ai nostri sensi e alla nostra
ragione. Egli è quello che nella morte degli esseri amati esce a
dire quel particolare puerile che ci fa sciogliere in lacrime, e ci
salva. Egli è quello che nella gioia pazza pronunzia, senza
pensarci, la parola grave che ci frena. Egli rende tollerabile la
felicità e la sventura, temperandole d'amare e di dolce, e facendone
due cose ugualmente soavi al ricordo. Egli fa umano l'amore, perché
accarezza esso come sorella (oh! il bisbiglio dei due fanciulli tra
un bramire di belve), accarezza e consola la bambina che è nella
donna. Egli nell'interno dell'uomo serio sta ad ascoltare,
ammirando, le fiabe e le leggende, e in quello dell'uomo pacifico,fa
echeggiare stridule fanfare di trombette e di pive, e in un
cantuccio dell'anima di chi più non crede, vapora d'incenso
l'altarino che il bimbo ha ancora conservato da allora. "
G. Pascoli, Il fanciullino ( 1897 )
DOCUMENTO 2) Il verso è tutto di
Gabriele D'Annunzio
Il verso è
tutto. Nella imitazione della Natura nessuno istrumento d’arte è
più vivo, agile, acuto, vario, multiforme, plastico, obediente,
sensibile, fedele. Più compatto del marmo, più malleabile della
cera, più sottile d’un fluido, più vibrante di una corda, più
luminoso d’una gemma, più fragrante d’un fiore, più tagliente d’una
spada, più flessibile d’un virgulto, più carezzevole d’un murmure,
più terribile d’un tuono, il verso è tutto e può tutto. Può rendere
i minimi moti del sentimento e i minimi moti della sensazione; può
definire l’indefinibile e dire l’ineffabile; può abbracciare
l’illimitato e penetrare l’abisso; può avere dimensioni d’eternità;
può rappresentare il sopraumano, il soprannaturale, l’oltremirabile;
può inebriare come vino, rapire come un’estasi; può nel tempo
medesimo possedere il nostro intelletto, il nostro spirito, il
nostro corpo; può, infine, raggiungere l'Assoluto. Un verso
perfetto è assoluto, immutabile, immortale; tiene in sé le parole
con la coerenza di un diamante; chiude il pensiero come in un
cerchio preciso che nessuna forza mai riuscirà a rompere; diviene
indipendente da ogni legame e da ogni dominio; non appartiene
più all’artefice, ma è di tutti e di nessuno, come lo spazio, come
la luce, come le cose immanenti e perpetue. (....) Maggior poeta è
dunque colui che sa scoprire, disviluppare, estrarre un maggior
numero di queste preformazioni ideali. Quando il poeta è prossimo
alla scoperta d’uno di tali versi, è avvertito da un divino torrente
di gioia che gli invade d'improvviso tutto l'essere".
G.D'Annunzio, Il piacere ( 1888 )
DOCUMENTO 3) Il poeta vaga tra
l'oggettività del reale e i significati della bellezza ( Charles
Baudelaire )
L'albatro
Per dilettarsi, sovente, le ciurme
catturano degli àlbatri, marini
grandi uccelli, che seguono, indolenti
compagni di viaggio, il bastimento
che scivolando va su amari abissi.
E li hanno appena sulla tolda posti
che questi re dell'azzurro abbandonano,
netti e vergognosi, ai loro fianchi
miseramente, come remi, inerti
le candide e grandi ali. Com'è goffo
e imbelle questo alato viaggiatore!
Lui, poco fa sì bello, com'è brutto
e comico! Qualcuno con la pipa
il becco qui gli stuzzica; là un altro
l'infermo che volava, zoppicando deride.
Come il principe dei nembi
è il Poeta; che, avvezzo alla tempesta,
si ride dell'arciere: ma esiliato
sulla terra, fra scherni, camminare
non può per le sue ali di gigante.
|
Elevazione
Al di sopra degli stagni, al
di sopra delle valli,
delle montagne, dei boschi, delle nubi, dei mari,
oltre il sole e l'etere,
al di là dei confini delle sfere stellate,
spirito mio tu ti muovi con destrezza e,
come un bravo nuotatore che si crogiola sulle onde,
spartisci gaiamente, con maschio,
indicibile piacere, le profonde immensità.
Fuggi lontano da questi miasmi pestiferi,
va' a purificarti nell'aria superiore,
bevi come un liquido puro e divino
il fuoco chiaro che riempie gli spazi limpidi.
Felice chi, lasciatisi alle spalle gli affanni
e i dolori che pesano con il loro carico
sulla nebbiosa esistenza, può con ala vigorosa
slanciarsi verso i campi luminosi e sereni;
colui i cui pensieri, come allodole,
saettano liberamente verso il cielo del mattino;
colui che vola sulla vita e comprende agevolmente
il linguaggio dei fiori e delle cose mute.
|
Charles Baudelaire - I fiori del
male ( 1857 )
DOCUMENTO 4) Il deragliamento dei
sensi di Artur Rimbaud
Il battello ebbro
Poiché discendevo i Fiumi impassibili,
mi sentii non più guidato dai bardotti:
Pellirossa urlanti li avevan presi per bersaglio
e inchiodati nudi a pali variopinti.
Ero indifferente a tutti gli equipaggi,
portatore di grano fiammingo e cotone inglese
Quándo coi miei bardotti finirono i clamori
i Fiumi mi lasciarono discendere dove volevo.
Nei furiosi sciabordii delle maree
l'altro inverno, più sordo d'un cervello di fanciullo,
ho corso! E le Penisole salpate
non subirono mai caos così trionfanti. |
|
2)
AMBITO SOCIO-ECONOMICO
ARGOMENTO: La condizione giovanile
fragile e spavalda.
DOCUMENTO 1)
Mentre da una parte ultimamente si
nota una stabilizzazione del consumo medio pro-capite per la
popolazione adulta, dall’altra si assiste ad un preoccupante
incremento dell’uso o dell’abuso di bevande alcoliche fra i giovani.
In Italia solo il 26% dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni dichiara di
non avere bevuto negli ultimi tre mesi, ciò significa che il 74 % ha
bevuto almeno una volta alcolici o superalcolici. (...) Le
caratteristiche principali dei giovani a rischio rispetto
all’utilizzo di alcolici sono: l’iperattivismo, la paura della
quotidianità e della noia il che orienta la loro vita verso
l’avventura, l’imprevisto, l’iperstimolazione e le condotte
trasgressive a tutti i costi. Tutti i dati rilevati fino ad ora
evidenziano l’aumento del consumo di alcol al crescere dell’età e in
particolare un salto significativo dopo i 18 anni, il che evidenzia
una correlazione positiva con l’aumentare della capacità economica,
l’ingresso nel mondo del lavoro e la maggior possibilità di
occasioni di incontro sociale. Un dato particolarmente preoccupante
è che se si confrontano i consumi dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni
con quelli della popolazione adulta si può notare come i primi
mostrino una frequenza più episodica, ma un consumo generalmente più
elevato, con forti bevute che si prolungano magari per intere
nottate.
http://www.sostanze.info/articolo/alcolismo-e-giovani-statistiche
DOCUMENTO 2)
Chi è lo sconosciuto seduto sui banchi
delle nostre scuole, sperduto nel labirinto dei centri commerciali,
intento ad ascoltare e produrre una musica mai sentita prima d’ora,
in cerca di se stesso, apparentemente disinteressato a ciò che gli
adulti hanno da dirgli? Malato di fragilità narcisistica, sostenuto
da una spavalderia irriverente e da un’indifferenza corrosiva, il
nuovo adolescente ha una creatività inattesa che lo aiuterà a
crescere.
Gustavo Pietropolli Charmet,
Fragile e
spavaldo, Ritratto dell'adolescente di
oggi
DOCUMENTO 3)
Il primo grande ostacolo che deve
risolvere un ragazzo è quello di separarsi dagli oggetti più cari e
abbandonare la rappresentazione infantile che ha di sé stesso. In
queste circostanze può venire in soccorso della mente adolescente un
processo di splendente creatività, che dà vita a nuovi ed impensati
oggetti, spalanca nuovi canali espressivi. I processi cognitivi sono
così indirizzati verso la speranza che esista un futuro in cui si
realizzerà il progetto e il valore segreto che lo porterà verso
l’età adulta.
Gustavo Pietropolli Charmet,
La
mente adolescente che crea e distrugge
DOCUMENTO 4)
LE DIFFERENZE TRA
TRASGRESSIONE E VIOLENZA IN ADOLESCENZA. Per capire il significato
psicologico dei comportamenti violenti nel corso dell’adolescenza,
innanzitutto è opportuno distinguere tra la normale tendenza
dell’adolescente alla trasgressione e le più gravi manifestazioni di
comportamenti violenti che indicano la presenza nell’adolescente di
una vera e propria personalità antisociale. La trasgressività,
infatti, è una caratteristica normale e generalizzata durante
l’adolescenza. Essa solitamente si manifesta attraverso l’uso di
droghe leggere, piccoli atti di vandalismo, il non pagare il
biglietto sull’autobus, il bere alcolici, il commettere piccoli
furti nei negozi, ecc.. Statisticamente 7/8 ragazzi su 10 commettono
reati perseguibili penalmente. La maggioranza dei reati commessi
dagli adolescenti sono i furti. I crimini violenti sono meno del
10%. il 50% degli adolescenti considera un valore positivo il
commettere un’azione rischiosa, mentre il 60% considera giusto
ubriacarsi durante il fine settimana. (...) Durante l’adolescenza il
rapporto con le norme familiari e sociali viene ripensato e
rielaborato in vista della costruzione di un proprio “Ideale
dell’Io”, cioè di quell’insieme di norme di riferimento definite in
modo personale e consapevole da parte del soggetto. Questa
struttura, nella mente del giovane adulto, dovrebbe sostituire
quell’insieme di norme rigide e poco pensate inculcate nella sua
mente dalla famiglia e dagli altri ambiti educativi prima
dell’adolescenza. In questo senso, la maggioranza delle azioni
violente degli adolescenti esprime soltanto un esigenza evolutiva,
una tensione ad essere più che un bisogno ad avere, un modo per
affermare la propria autonomia e il proprio coraggio, più che il
desiderio di negare le regole del mondo adulto. La presenza
dell’adulto, al contrario, è sempre fortemente evocata all’interno
del gesto trasgressivo, che assume quindi anche il significato di
una “funzione di appello” per richiamare l’adulto alle sue
responsabilità educative.
Diego Miscioscia , Adolescenza,
trasgressione e violenza
DOCUMENTO 5) L’azione
educativa dell’adulto con gli adolescenti trasgressivi dovrebbe
essere finalizzata a restituire un senso educativo al gesto
provocatorio, riaffermando il valore della norma trasgredita, ma
anche, al tempo stesso, esplicitando e riconoscendo il valore
sotteso all’azione trasgressiva, in modo da offrire alle legittime
esigenze evolutive una possibilità alternativa alla trasgressione.
Altre volte, invece, l’azione violenta è più grave ed è espressione
di un blocco evolutivo più importante e più difficile da risolvere.
In questo caso, essa esprime il disagio di un soggetto che ha una
vera e propria personalità violenta e antisociale, correlata con un
disagio psichico che nella maggioranza dei casi è direttamente
percepibile. I ragazzi con una personalità antisociale, infatti,
hanno in genere uno stile di vita irresponsabile, un’aggressività
soprattutto reattiva, molto spesso, inoltre, essi hanno serie
problematiche sociali ed emotive
Diego Miscioscia , Adolescenza, trasgressione e violenza
DOCUMENTO 6) I
giovani oggi formano quella che
qualcuno ha chiamato una "generazione invisibile". Scorrendo
i risultati delle ricerche italiane sull'argomento, dagli anni
ottanta in avanti, ci si accorge che è comune una costante,
allarmata denuncia del progressivo ritiro delle giovani
generazioni nel privato. Dopo l'euforia movimentista, la
maggioranza degli studi non può far altro che sottolineare il
fascino che il lato personale, intimo, famigliare
dell'esperienza, impietosamente, esercita su di loro: scomparsi
i cortei dalle piazze, i giovani abitano il sotterraneo.
Nelle profondità impenetrabili del loro "privato" i ragazzi fanno
moltissime cose, alcune delle quali estremamente visibili e dalla
forte valenza pubblica. Non si tratta quindi di denunciare una
degenerazione o una caduta di valori, ma di prendere atto di un
conflitto tra visioni differenti del mondo e della società. Per
sostenere questa tesi, occorre riflettere sulle crescenti
distanze culturali che separano le generazioni: mondi giovanili e
mondi adulti evidenziano universi simbolici ed attribuzioni di senso
vistosamente diversi, con tutto ciò che ne consegue sul piano
della costruzione delle identità individuali. I giovani, agli occhi
adulti, si sono trasformati in stranieri.
Luca Mori, Laboratorio sociologico - Ricerca empirica ed
intervento sociale
DOCUMENTO 7)
Sono sempre di più i
ragazzi che si fanno un piercing o un tatuaggio, ma quali sono le
persone che sono più attratte da questa moda?
Il popolo dei tatuati oggi non comprende solo gli
adolescenti ma anche giovani e adulti di entrambi i sessi,
appartenenti a contesti sociali ed economici eterogenei, che
utilizzano il corpo per motivazioni diverse sia individuali che di
gruppo. Coesistono infatti fenomeni di imitazione, di
identificazione con modelli, di ricerca individuale, di critica e di
opposizione al sistema, di trasgressione, di conformismo, di
individuale malessere profondo, ma anche di semplice estetica.
http://www.flashgiovani.it/sessualita/approfondimenti/pagina/64/
4.
AMBITO STORICO - POLITICO
ARGOMENTO: La democrazia e il populismo come
ideologia del popolo.
DOCUMENTO 1)
C’è qualcosa
che negli ultimi due decenni la politica ha conosciuto come fenomeno
emergente prima e dilagante dopo: il populismo ha in qualche
modo cambiato non tanto le regole ma la qualità della politica. Al
punto da obbligare molti studiosi ad analizzare da punti di vista
nuovi le società democratiche. Il populismo è l’ideologia
del popolo. In questo non è diverso dalla democrazia. Ma con
una differenza di non poco conto. Il populismo emargina un elemento
che è molto importante per la democrazia:
cioè la limitazione del potere e la difesa dello stato di diritto.
La democrazia dà un ruolo di grande
rilievo al popolo. Ma non si esaurisce in esso. Rispetto al popolo,
c’è l’insieme di procedure e regole che tutti, quindi anche il
popolo, devono rispettare. Se l’80 per cento degli italiani o dei
francesi o dei tedeschi vuole la pena di morte, non per questo è
democratico applicarla. La democrazia negli anni ha saputo
introdurre regole superiori di civiltà. Viceversa per il populismo
esiste solo la voce del popolo, che tra l’altro è una voce spesso
manipolata.
Intervista a Yves Mény
presidente dell'Istituto universitario
europeo ( La
Repubblica, Il DIARIO 2003 )
DOCUMENTO 2) Populismo è
credere, o fingere di credere, che popolo sia un tutto unico, o un
unico animale, da suddividere, al più, per medie e sondaggi:
la pensa così il 30, così il 20, così il 10 per cento e così via.
Populismo è ritenere che una politica fondata, invece,
sull'inalienabile valore della responsabilità di ciascuno sia favola
o illusione o utopia. Populismo è accondiscendere al peggiore dei
cattivi proverbi: che la voce del popolo (e cioè, inutile dirlo,
della maggioranza ) sia la voce di Dio. Populistica è la
politica che occulta la complessità dei problemi, o che li
contrabbanda come l'effetto di complotti e sabotaggi da parte del
nemico di turno; che asservisce all'idolo della naturale
bontà dei nostri, individuali, appetiti, illudendo che il
migliore dei mondi possibili nasca dal loro libero intreccio.
Populismo è proprio questa confusione tra libertà e licenza, tra
obbedienza e anarchia. Una vacua sicurezza nelle proprie ragioni
che genera aggressività, insicurezza, angoscia.
Massimo Cacciari
DOCUMENTO 3)
Lei insiste sul populismo come patologia della democrazia.
"Esistono esperienze populiste tangenziali ai fenomeni autoritari e
totalitari? «Non c'è dubbio. In realtà però, più che di populismo
vero e proprio, si tratta in questi casi di una pura manipolazione
delle masse, utilizzate per il sostegno o il rafforzamento del
potere. È difficile però ricondurre questi ultimi nell'alveo del
populismo».
Una parte del populismo pretende di
ricondurre l'idea di popolo all'idea di comunità. È un'operazione
legittima? «Direi che è completamente infondata. Le comunità
cui si richiama il populismo sono del tutto inventate. Pretende di
includervi il popolo, e di tenere fuori alcuni elementi».
L'esclusione più evidente è la figura dello straniero. Poi dal
progetto populista vengono escluse tutte quelle forze considerate
ostili al popolo: il capitale internazionale, la grande industria,
le grandi banche. Il popolo cui fa riferimento è composto da gente
umile, povera, frustrata. Automaticamente ostile alle élites
economiche, burocratiche, intellettuali, politiche».
Intervista a Yves Mény ( La
Repubblica, Il DIARIO 2003 )
DOCUMENTO 4) La documentazione
iconografica del periodo del fascismo permette di identificare i
caratteri più evidenti della politica del regime volta ad
assecondare l'ideologia populista. il volto amichevole e autorevole
del capo carismatico ( il duce ) che offre sicurezza e richiede un
consenso plebiscitario ai suoi pubblici discorsi, la solidarietà tra
le classi sociali, soprattutto in momenti di guerra e di bisogno
economico della nazione, l'identificazione delle giovani generazioni
con gli ideali del regime, che nascondono una totale identità di
modelli ( divise, saluto romano, riunioni settimanali e gestione del
tempo libero all'interno delle associazioni di regime ), spontaneo
concorso del popolo nel momento di bisogno dello stato con la
volontaria cessione di oggetti privati per sostenere la politica
economica autarchica del regime. Il popolo si identifica totalmente
con gli obiettivi dello stato autarchico.
1) Un discorso pubblico di
Mussolini |
2) Manifesto di propaganda
fascista
|
3) I giovani figli della lupa, i
futuri Balilla
|
La
campagna propagandistica per l’”oro alla patria" e la
raccolta del ferro per farne cannoni segnò uno dei momenti di
massimo coinvolgimento popolare, di massimo consenso di massa al
regime fascista. Siamo alla fine del 1935, da pochi mesi
l'Italia è in guerra. Gli italiani sono sollecitati da una
massiccia propaganda ad offrire anche le loro fedi nuziali,
sostituite da una fede in acciaio, per far fronte alle spese
della guerra e alle sanzioni economiche decretate dalla Società
delle Nazioni contro l'Italia dopo l’aggressione all'Etiopia.
|
DOCUMENTO 5)
L'altra faccia del leader è il
popolo. Che idea ne ha? «Il popolo può fare molto, ma non può
fare tutto. Il potere spontaneo delle masse è un potere molto
pericoloso, che è servito come pretesto per tutte le dittature: sia
di destra che di sinistra».
Intervista a Yves Mény ( La
Repubblica, Il DIARIO 2003 )
DOCUMENTO 6)
Ascolta: stiamo preparando uno
spettacolo in onore del Presidente, uno spettacolo di gala (....)
Penso che per l'occasione dovresti creare un ballet, con l'aiuto di
un musicista, che abbia per tema la felicità popolare di avere
Getúlio Vargas come presidente. Una cosa magica, una cosa
sensazionale. Ho già parlato con il compositore Cidade, è d'accordo.
George Amado ( 1912 - 2001 ) -
Agonia della notte
(1954) Jorge
Amado, grande scrittore brasiliano scomparso di recente, era nato in
una fattoria nell'interno di Itabuna nello stato di Bahia, in
Brasile. Figlio di un grande proprietario terriero produttore di
cacao (un cosiddetto "fazendeiro"), fu testimone fin da bambino
delle lotte violente che venivano scatenate per il possesso della
terra. Si tratta di ricordi indelebili, più volte riutilizzati nella
stesura delle sue opere.
Attratto dalla letteratura fin dall'adolescenza , si propone subito
come giovane ribelle, sia dal punto di vista letterario che
politico, scelta fra l'altro alla quale il grande "cantore di Bahia"
non ha mai deflesso, anche quando i pericoli erano assai minacciosi
(ad esempio, negli anni della dittatura nazista, che, se avesse
vinto, rischiava di contagiare anche le civiltà sudamericane).
Inoltre, è utile sottolineare che il Brasile della gioventù di Amado
era un Paese assai arretrato e ancorato a tradizioni che gettavano
le loro radici addirittura nel sistema schiavistico, peraltro a quel
tempo recentemente smantellato. Un Paese, quindi, che guardava con
sospetto e timore a qualsiasi forma di "sovversione". Infine, la
forte crisi economica e la conseguente apertura delle frontiere, che
determinò un fortissimo flusso migratorio di tutte le razze
(italiani compresi), non faceva che minare il senso di sicurezza dei
cittadini, desiderosi vieppiù di garanzie e stabilità. In questo
mondo attraversato da profonde trasformazioni Jorge Amado esordisce
non ancora ventenne con il suo primo romanzo "Il paese del
Carnevale", storia di un giovane che non riesce a trovare la sua
strada in una società che rifiuta di affrontare i problemi per
ignorarli o mascherarli con trucchi di vario genere, fra cui appunto
il mitico Carnevale. A proposito di questo primo romanzo,
l'Enciclopedia della Letteratura Garzanti così scrive: "qui già si
delinea la sua fisionomia di narratore realista, inclina ad una
sorta di populismo romantico, legato alla gente e ai problemi della
terra bahiana".
Getúlio Dornelles Vargas
( 1882 – Rio de Janeiro, 24 agosto 1954) è
stato un avvocato e politico brasiliano, presidente del Brasile per
due periodi, dal 3 novembre 1930 al 29 ottobre 1945 e dal 31 gennaio
1951 al 24 agosto 1954.
Al primo populismo agrario ne è seguito negli anni fra le due guerre
mondiali un secondo, politico ed economico, che ha celebrato i suoi
fasti soprattutto in America Latina con Eva e Juan Domingo Peron,
Getulio Vargas e i molti sodali e imitatori, impegnati
nell'incorporare le masse dei rispettivi paesi in uno sforzo di
modernizzazione che non cancellasse il radicamento nelle tradizioni
locali ma ne proiettasse i capisaldi in un contesto dinamico.
DOCUMENTO 7)
Dobbiamo ipotizzare che tali forme di
populismo evolvano verso eventuali regimi videocratici soft?
Sebbene le democrazie siano dotate di robusti anticorpi, un rischio
remoto non è da escludere. Il potere assunto dalla televisione è,
tuttavia, più l'effetto di un disagio sociale che una causa di
pericolo. La democrazia appare, infatti, sempre più minacciata
dalla scarsità di risorse da ridistribuire, sia materiali che
simboliche. Il loro prosciugarsi . entro un orizzonte di aspettative
sociali decrescenti. viene surrogato da una partecipazione
mimetica alla vita pubblica, da un'inflazione di
sceneggiature, psicodrammi e messaggi politici sopra le righe.
Gli elementi spettacolari tendono, in questo caso, a crescere in
proporzione diretta all'aumento delle difficoltà da superare. Si
possono cioè considerare gli ingredienti di teatralità fine a
se stessi, puramente emotivi, in parte come sostituti di azioni
efficaci e, in parte, come pubblici cerimoniali propiziatori.
Certo, nessuna politica si riduce a teatralità, per quanto non si
riesca a farne a meno. Il populismo è nefasto proprio perché la
politica a uso esterno prevale sulla soluzione
coraggiosa dei problemi. Ma quale politico è disposto a fare a
meno di un consenso più facilmente acquisibile?
Intervista a Yves Mény ( La
Repubblica, Il DIARIO 2003 )
TEMA DI CARATTERE GENERALE
Numerosi bisogni della società trovano oggi una risposta adeguata
grazie all'impegno civile e al volontariato di persone, in
particolare di giovani, che, individualmente o in forma associata e
cooperativa, realizzano interventi integrativi o compensativi di
quelli adottati da Enti istituzionali. Quali, secondo te, le origini
e le motivazioni profonde di tali comportamenti? Affronta la
questione con considerazioni suggerite dal tuo percorso di studi e
dalle tue personali esperienze.
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