ARTICOLO O SAGGIO –
Ambito storico-politico
Argomento: La memoria storica tra
custodia del passato e progetto per il futuro.
Documenti:
“Osserva
il gregge che pascola davanti a te: non sa che cosa sia ieri, che cosa sia
oggi; salta intorno, mangia, digerisce, salta di nuovo, e così dal mattino
alla sera e giorno dopo giorno, legato brevemente con il suo piacere e con
il suo dispiacere, attaccato cioè al piolo dell’attimo e perciò né triste né
annoiato ... L’uomo chiese una volta all’animale: Perché mi guardi soltanto
senza parlarmi della tua felicità? L’animale voleva rispondere e dire: Ciò
avviene perché dimentico subito quello che volevo dire - ma dimenticò subito
anche questa risposta e tacque; così l’uomo se ne meravigliò. Ma egli si
meravigliò anche di se stesso, di non poter imparare a dimenticare e di
essere sempre attaccato al passato: per quanto lontano egli vada e per
quanto velocemente, la catena lo accompagna. È un prodigio: l’attimo, in
un lampo, è presente, in un lampo è passato, prima un niente, dopo un
niente, ma tuttavia torna come fantasma e turba la pace di un istante
successivo. Continuamente si stacca un foglio dal rotolo del tempo, cade,
vola via - e improvvisamente rivola indietro, in grembo all’uomo. Allora
l’uomo dice ‘mi ricordo’.”
F. NIETZSCHE,
Considerazioni
inattuali - Sull’utilità e il danno della storia per la vita,
1884
“La distruzione del passato, o meglio la distruzione dei meccanismi sociali
che connettono l’esperienza dei contemporanei a quella delle generazioni
precedenti, è uno dei fenomeni più tipici e insieme più strani degli ultimi
anni del Novecento.
La maggior parte dei giovani alla fine del secolo è cresciuta in una sorta
di presente permanente, nel quale manca ogni rapporto organico con il
passato storico del tempo in cui essi vivono. Questo fenomeno fa sì che la
presenza e l’attività degli storici, il cui compito è di ricordare ciò che
gli altri dimenticano, siano ancor più essenziali alla fine del secondo
millennio di quanto mai lo siano state nei secoli scorsi. Ma proprio per
questo motivo gli storici devono essere più che semplici cronisti e
compilatori di memorie, sebbene anche questa sia la loro necessaria
funzione.”.
E. J. HOBSBAWM, Il secolo breve,
Milano, 1997
“La storia
recente dell’uomo europeo si riassume in questa incapacità di cadere nel
tempo, e riconoscerlo. Di lavorare sulla memoria, ma anche di oltrepassarla
per estenderne i confini e costruire su di essa. [...] Quel che ci salva,
e ci dà il senso del tempo, è il nostro “esser nani che camminano sulle
spalle di giganti”. I giganti sono le nostre storie, i successivi e
contraddittori volti che abbiamo avuto in passato, e in quanto tali
personificano il vissuto personale e collettivo che ci portiamo dietro come
bagagli. Dalle loro alte spalle possiamo vedere un certo numero di cose
in più, e un po’ più lontano. Pur avendo la vista assai debole possiamo, col
loro aiuto, andare al di là della memoria e dell’oblio”.
B. SPINELLI, Il sonno della
memoria, Milano, 2001
“La
memoria è il rombo sordo del tempo, scandisce il distacco dal passato per
tentare di capire quel che è accaduto”.
E. LOEWENTHAL,
“La Stampa”, 25.1.2002
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