G. Battista Marino (Galerìa, 582)     

      LA VACCA DI MIRONE.

 

                A quel bel marmo bianco

          da dotta man scolpito

          manca sol il muggito.

          Né mancheria quest'anco,

          se non fusse il timore

          d'offender lo Scultore;

          ché finger una cosa

          di senso e d'alma priva,

          e farla parer viva,

          è maggior magistero

          che far il vivo, e 'l vero.

 

Il tema ricorrente della superiorità dell’arte sulla natura prende qui la forma di un’arguzia barocca ai limiti della blasfemia. Se alla vacca di Mirone manca il muggito, è soltanto per il timore di offendere lo Scultore divino: ma c’è maggiore maestria nel far parer viva la realtà inanimata che nella creazione della vita vera.

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