Torquato Tasso (Gerusalemme liberata, Canto XVI)

 Arte e natura nel giardino incantato

 

9       Poi che lasciàr gli aviluppati calli,

             in lieto aspetto il bel giardin s'aperse:

             acque stagnanti, mobili cristalli,

             fior vari e varie piante, erbe diverse,

             apriche collinette, ombrose valli,

             selve e spelonche in una vista offerse;

             e quel che 'l bello e 'l caro accresce a l'opre,

             l'arte, che tutto fa, nulla si scopre.

10     Stimi (sì misto il culto è co 'l negletto)

             sol naturali e gli ornamenti e i siti.

             Di natura arte par, che per diletto

             l'imitatrice sua scherzando imiti.

 

La magica bellezza del giardino di Armida è una sorta di gioco di specchi tra Natura e Arte. Nulla di ciò che si vede è davvero naturale, tutto è frutto di artificio – ma di un artificio di cui è impossibile riconoscere la mano: come se la natura avesse voluto scherzare, imitando l’imitatrice sua, l’Arte. Nell’efficacissimo bisticcio verbale l’accento poetico del Tasso anticipa chiaramente la sensibilità barocca.

 

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