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La prima parte del sonetto - che anticipa il
modo poetico della lode dantesca - trasfigura
l'immagine femminile in intensa manifestazione di luminosità (splende
e pare). La prima parte del sonetto è impostata sul sistematico confronto
della bellezza femminile con le più scelte e preziose realtà della
natura: i fiori, rappresentati idealmente dalla rosa (
simbolo d' amore ) ed il giglio ( simbolo di purezza ), i corpi
celesti ( la stella diana, ciò ch'è lassù bello ) che
trasferiscono le virtù della donna sul piano elevato dal mondo
sovrasensibile, più vicino a Dio, i colori più vivi della natura
e delle pietre preziose ( ove la vivacità cromatica è
ancora una volta legata alla intensità della luce che pervade ed
attraversa i corpi con un richiamo alla metafisica della luce ). |
La donna pare ispirare
lo stesso Amore che si raffina, diventando sentimento
alto e puro ( rafina meglio ) e producendo effetti
moralizzanti e benefici nell'uomo. Amore smorza la superbia altera,
reca perfezionamento morale e religioso ( dona salute / ..fa' di
nostra fe' chi no la crede ) mentre esclude dal suo ambito d'azione ( e
no 'lle pò apressare ) gli animi non nobili. La vista della
donna stabilizza una concentrazione alta dello spirito che non
conosce bassezza istintuale ( null'om pò mal pensar / finché la vede
).
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