René Magritte: città oniriche,
invisibili, impalpabili
al di là dall'apparire fenomenico
● Le città precarie |
|
|
Questa è la base della città: una rete che serve da passaggio e da sostegno. Tutto il resto, invece d'elevarsi sopra, sta appeso sotto: scale di corda, amache, case fatte a sacco, attaccapanni, terrazzi come navicelle, otri d'acqua, becchi del gas, girarrosti, cesti appesi a spaghi, montacarichi, docce, trapezi e anelli per i giochi, teleferiche, lampadari, vasi con piante dal fogliame pendulo.
Sospesa sull'abisso, la vita degli
abitanti d'Ottavia è meno incerta che in altre città. Sanno che più di tanto
la rete non regge.
|
● Magritte e le logiche surreali
Un tema chiave che si trova in quasi tutte le opere di
Magritte è quello della "visione".
Secondo il pittore l'immagine è una cosa a sé,
esiste indipendentemente dall'esistenza della cosa che rappresenta. L'arte aveva preso
visione del mondo e tradotto una verità nascosta, questo era il compito
dell'artista, vedere al di là dell'apparenza. |
|
● La realtà indagata è sovvertita
inspiegabilmente |
|
|
|
|
pe |
|
|
|
|
|
|
|
|