● Fra città e campagna: il plein air
"Se negli anni immediatamente successivi alla rivoluzione del 1848 i
realisti trovarono ispirazione nel mondo dei lavoratori agricoli e del
proletariato urbano, negli anni Sessanta e settanta il movimento moderno
francese si sviluppò nell'ambiente ben diverso dei parchi e dei picnic, dei
luoghi di diporto suburbani, delle stazioni balneari e degli
ippodromi: punti di contatto fra la natura eterna e le effimere usanze
mondane. Questo nuovo tipo di realismo, che si manifestò nelle
opere di Manet, dei
giovani pittori di Batignolles
e più tardi degli impressionisti, nacque dal connubio tra la
pittura all'aria aperta e i temi contemporanei: temi che non erano né
propriamente urbani né esclusivamente rurali e che erano lontani dal
sollevare ardui problemi di povertà e di sfruttamento industriale o
dall'esaltare le solide virtù della gente legata alla terra e al lavoro
manuale. Il tema del picnic trasferiva
nei campi, nei prati e lungo i corsi d'acqua della Francia i raffinati
abitatori della città, e in particolare della metropoli; lo
scenario dei parchi introduceva nella città stessa un elemento di verde e di
serena distensione all'aperto; le spiagge dipinte da
Boudin, Monet,
Manet, Degas e dai loro colleghi inglesi erano popolate da una media
e alta borghesia in cerca di svago. (...)
La questione dell'essenza e del significato della pittura
all'aperto intorno alla metà dell'Ottocento è una questione complessa e
per lo più fraintesa. Si pensa di solito che il plein air sia una
«scoperta tecnica» degli impressionisti, capace di spiegare la luminosità
del loro colore e la libertà della loro pennellata, mentre si tratta in
realtà del risultato di un'evoluzione graduale. ( ... ) Nel Settecento era
accaduto talvolta che i bozzetti fossero ammirati e perfino anteposti
ai quadri finiti da conoscitori che ne apprezzavano la libertà e la
spontaneità ( il problema fu trattato con una certa ampiezza da
Diderot nel suo
Salon del 1767); ma solo agli inizi dell'Ottocento gli
artisti di
Barbizon cominciarono ad accorciare la tradizionale distanza fra
il bozzetto eseguito direttamente e il quadro finito in studio. Verso il
1825 la pittura all'aperto era così diffusa da dar vita a colonie estive di
artisti nella foresta di Fontainebieau, lungo le coste della Manica e
nella regione di Sèvres e di St-Cloud. (...)
Nella pittura francese della meta dell'Ottocento, il plein
air non fu più una semplice questione di scelta
individuale tra il dipingere all'aperto o in studio, in modo più o
meno libero e spontaneo, ma finì col mettere in dubbio la nozione stessa di
opera d'arte. Finché i pittori en plein air si limitarono a esporre
modestamente ai Salons i risultati della loro attività, sotto forma di
piccoli bozzetti senza pretese, essi furono più o meno tollerati. Ma un
problema ben diverso si pose quando
questi bozzetti, comprendenti
spesso figure contemporanee, realizzati con colori brillanti, con una
pennellata vivace e una composizione aperta e irregolare,
provocatori per la loro aria di
occasionalità e non di rado, negli anni Sessanta, di dimensioni pari
a quelle delle più elaborate, meditate e ben costrutte machines de Salon
- pretesero di essere valutati
con lo stesso metro delle composizioni tradizionali eseguite in studio.
Presentandosi come vere e proprie opere d'arte valide e compiute, i
bozzetti dipinti all'aria aperta diventavano una
temibile sfida ai valori tradizionali,
sia in quanto documento
della realtà contemporanea, sia in quanto manifestazione di un modo nuovo e
vigoroso di guardare questa realtà."
L. Nochlin, Il realismo, La pittura in
Europa nel XIX secolo, Einaudi, 1979, pp.79-81
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● La Senna tra Parigi e la natura fonte di piena libertà
Fin da certe prove degli anni Sessanta del XIX secolo,
la Senna resta come un filo rosso nell’opera di
Monet, segnandone molto
spesso le svolte più importanti e decisive. Sarà lungo il fiume che Monet
darà vita a tanti dei suoi quadri più celebri, offrendoci la possibilità di
valutare il suo procedere verso una interiorizzazione dell’immagine
come se alla fine, la natura e il paesaggio sorgessero in lui non più dalla
visione esteriore ma da una contemplazione interiore. Monet arriva a
deviare il corso del fiume per creare, nella sua mente prima ancora che
nella realtà, l’artificio della natura. Le ninfee, lo stagno, il ponte
giapponese, diventano la trascrizione nuova di ciò che nei decenni
precedenti la Senna aveva rappresentato per lui, con tutti i cambiamenti
importanti che già si vedono nell’ultimo decennio del XIX secolo.
Al principio, dopo una sorta di apprendistato con
Boudin e
Jongkind in
Normandia, davanti al mare di Le Havre; e dopo il passaggio attraverso la
foresta di Fontainebleau, che diventa per lui il primo vero atelier nella
natura, Monet inizia quel lungo canto disteso sulle rive e fin dentro le
acque della Senna. Dalle prime descrizioni del fiume, nei pressi della foce,
tra Le Havre e Honfleur, fino alla contaminazione con l’acqua del mare: e
proprio questo spazio indistinto, che è fiume e mare insieme, è oggetto di
alcuni tra i primi quadri.
Poi c'è il fiume che attraversa Parigi, nella
musicalità affollata del rigoglio fiorito della gente che invade le strade,
fino alla identificazione di quel fiume con la natura, con il suo stesso splendore.
Flavio Grassi - Brescia, Monet, la Senna, le ninfee
- Il grande fiume e il nuovo secolo - ottobre 2004
http://www.ciao.it/Monet_la_Senna_e_le_ninfee_Il_grande_fiume_e_il_nuovo_secolo__326340
"Seguendo il
corso del fiume si possono ripercorrere le tappe più significative
dell’opera di Monet: dal periodo giovanile trascorso tra Le Havre e
Parigi, si arriva alle opere realizzate durante la
felicissima stagione di Argenteuil, durante la quale l’artista si
avvale del famoso bateau-atelier. Il periodo di Vétheuil
rapprsenta nell’opera di Monet gli anni per lui più
drammatici sia per la morte della moglie nel 1879 che per le persistenti
difficoltà economiche. L’artista riesce a trasferire sulla tela proprio in
questo tempo una notevole felicità cromatica e ricchezza di motivi
Da queste premesse si svilupperanno gli esiti della ricerca pittorica
elaborata nel giardino di Giverny, per più di quarant’anni,
in un dialogo ininterrotto con la magica complessità dell’elemento
acquatico delle ninfee. "
Monet ed i luoghi della pittura, Treviso settembre 2001- febbraio 2002 -
http://www.artemotore.com/monet.html
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Parigi ed il corso della Senna |
Foto di Argenteuil -
perso.wanadoo.fr/.../ Val_d_oise.htm
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Foto di Argenteuil -
perso.wanadoo.fr/.../ Val_d_oise.htm |
C. Monet, Il Boulevard Heloise, Argenteuil,
1872
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C. Monet,
Effetti di neve, Argenteuil, boulevard Saint-Denis
1872
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Argenteuil, luogo emblematico per
gli impressionisti, segna la riflessione di Monet riguardo la
rappresentazione del vero attraverso colori più vividi e una forte
luminosità. Sofferenze, privazioni e incomprensioni non traspaiono dalle
numerose tele realizzate in questa località. La ferrovia ad
Argenteuil (1874 ) prelude all’interesse di Monet per la modernità
che verrà poi approfondito nella celebre serie della
Gare S. Lazare
del 1877, facilmente ispirata anche da
Turner in
Pioggia vapore e velocità
(1844).
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1
C. Monet, La ferrovia ad Argenteuil, 1874
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C. Monet, Ponte ad Argenteuil, 1874
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Ad Argenteuil, mentre
elabora quelli che saranno i caratteri dominanti della sua poetica
impressionista, Monet inizia a
studiare i propri soggetti nelle diverse ore
e condizioni atmosferiche, per cogliere tutte le sfumature e le vibrazioni
della luminosità. L'acqua sarà in questo senso un soggetto privilegiato,
tanto che si farà costruire un battello coperto da usare come studio
galleggiante.
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C. Monet, Ponte ad Argenteuil, 1874 |
C.Monet,
Argenteuil, 1875
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C.
Monet, Regata ad Argenteuil, 1872 |
C.
Monet, Bacino di Argenteuil, 1872 |
Centocinquanta sono le opere realizzate a
Vétheuil, tra privazioni e drammi
familiari ( morte della moglie ), tra la fine degli anni Settanta ed i
primi anni Ottanta. E’
questo un periodo di grande creatività, dove la ricerca sulla percezione del
colore, steso attraverso macchie, raggiunge la piena maturità. “Fiori a Vétheuil” (1881), “Prato”(1879) e “Vétheuil, vista di Lavacourt” (1879),
sono opere serene, organismi armonici dalla luce vibrante. |
a
C.Monet, Vétheuil d'estate, 1880
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● Soggetti comuni riproposti da più artisti
"Per tutti
gli anni '60 e gran parte degli anni '70
Renoir e
Monet trascorrevano lungo
tempo dipingendo assieme all'aperto, a volte dedicandosi allo stesso tema.
Proverbiale è il caso in cui Monet dipinge il proprio giardino a Argenteuil
e Renoir lo ritrae a sua volta. Le opere a confronto consentono di cogliere alcune
differenze nello stile dei due artisti. La tela di Monet è dipinta a
pennellate essenziali di colore puro. Il risultato suggerisce l'idea di un
Monet interessato soprattutto a rendere lo scintillante effetto di
luce che pervade l'intera scena.
Renoir, al contrario, sembra utilizzare impasti più complessi, che
conferiscono maggiore morbidezza ai contorni e a tutto l'insieme. Un
Renoir attento perciò a riportare il dato oggettivo, il "colore locale", ma
al tempo stesso un pittore più delicato e sensibile."
http://www.artdreamguide.com/adg/_arti/_r/_renoi/_opus/seine.htm
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2
C. Monet, Giardino ad Argenteuil, 1873
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Auguste Renoir, Monet che dipinge nel suo
giardino a Argenteuil, 1873
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● Altri soggetti a confronto: la Grenouillère,
la Senna ad Argenteuil
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Claude Monet - La Grenouillère - 1869
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Gr
Pierre-Auguste Renoir - La Grenouillère - 1869
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Claude Monet - Les bains de La
Grenouillère - 1869
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Auguste Renoir - Baignade dans la Seine,
La Grenouillère
( Bagno nella Senna, La Grenouillère) - 1868
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Claude Monet - La Seine à Argenteuil -
1873
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Auguste Renoir - La Seine à Argenteuil -
1873
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●
Sisley,
Caillebotte e Manet
ad Argenteuil
Altre testimonianze dell'interesse dei pittori
impressionisti per le località della cintura urbana parigina, dove le
atmosfere naturali si percepiscono integre e impregnate di luce si hanno nei
quadri di Sisley,
Caillebotte e
Manet . che ritraggono a varie riprese momenti di vita e
scorci di Argenteuil
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Sisley, Argenteuil sotto la neve
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Sisley, Il ponte di Villeneuve - la Garenne,
1872
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Ca
Caillebotte, Passeggiata ad Argenteuil, 1888 |
Caillebotte, Vele ad Argenteuil, 1888 |
Sisley, Place à Argenteuil ( rue de la
Chaussée ), 1872
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Sisley, La grande rue à Argenteuil, 1872
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Sisley, Boulevard Héloise ( Argenteuil ), 1872
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7
Sisley, La passèrelle à Argenteuil, 1872
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E. Manet, Argenteuil, 1874
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E. Manet. Argini della Senna presso Argenteuil. 1874 |