Verticalità
Con il termine verticalità si intende una caratteristica nuova che debbono possedere gli insegnamenti disciplinari per essere realmente fruibili da parte dei destinatari in una prospettiva di innalzamento dell'obbligo scolastico e di precise certificazioni di crediti e di debiti, che accompagnino gli studenti nel loro percorso scolastico, a partire dai primi gradi dell'istruzione. Pensare a curricola continui di carattere disciplinare e pluridisciplinare all'interno dei vari livelli di scolarità è un problema molto complesso, che implica una riflessione sui saperi minimi attorno ai quali la scuola deve far ruotare la sua offerta formativa, ma che richiede anche un'approfondita valutazione dei modi di costruzione e di trasmissione delle conoscenze. Si devono individuare con chiarezza innanzitutto questi elementi di fondo "a guida" della verticalità:
le operazioni cognitive sui quadri organizzativi di riferimento dei dati e dei fenomeni, in chiave spaziale e temporale, realizzando negli insegnamenti un costante raccordo tra le strutture del passato a quelle del presente. Attualizzazione e connettività
il rapporto di contestualizzazione (e decontestualizzazione ) degli apprendimenti. Motivazionalità, coinvolgimento anche emotivo.
un approccio tematico e interdisciplinare alle conoscenze, che permetta più facilmente la loro assimilazione attraverso l'integrazione sempre più vasta dei quadri culturali di riferimento. Integrazione ed estensività
Le considerazioni qui presentate non debbono apparire puramente condivisibili a livello teorico, ma sono il presupposto di ogni curricolum progettato in senso verticale. La verticalità si configura come la lenta costruzione di abilità, conoscenze e competenze che si integrano vicendevolmente, ma che anche si specificano e si pertinentizzano a seconda dei quadri di riferimento disciplinare in cui vengono esperite.
Dunque progettando un curricolo verticale dovranno essere idealmente presenti le tappe dell'intero percorso conoscitivo che si dipana attraverso i contenuti disciplinari, come esso si struttura gradualmente, integrando nuove conoscenze attorno a nodi concettuali ben individuabili e cronologicamente identificabili.
L'aggregazione di conoscenze sempre più ricche e pertinenti potrà inserirsi solo su un quadro solido di preconoscenze strutturali ed abilità logico-linguistiche che rendano possibile la piena configurazione del sapere disciplinare.
I saperi minimi che la fascia dell'obbligo dovrà garantire dovranno includere quelle reti concettuali forti e quegli schemi organizzativi di fondo della disciplina, che andranno via via integrati non solo con conoscenze più numerose, ma anche sempre più interconnesse ( con quelle di altri saperi) pertinentizzate a livello subdisciplinare e problematizzate a livello critico.
La DB e la verticalità
E' possibile ripensare utilmente ad alcune esperienze che, nel giro degli ultimi anni, hanno arricchito la riflessione sulla DB di stimoli interessanti, avviando una riflessione sui problemi ancora aperti, legati al nesso strutturale che raccorda gli insegnamenti del biennio con quelli dei triennio. Il Prof. Ciampolini, nel suo testo introduttivo al metodo della DB, visualizza molto bene quale porzione di tempo dovrebbe essere assorbita dalla costruzione di solidi prerequisiti disciplinari ( conoscenze di base, corretta operatività e proceduralità ) rispetto alla proposta delle modellizzazioni della DB, passando dal primo al quinto anno di un corso superiore di studi .
% studio guidato e DB
Scansione dei contenuti nel quinquennio della secondaria superiorei
Come appare dallo schema grafico, solo un'adeguata padronanza di strumenti logici ed espressivi - realizzata attraverso lo studio guidato, con un lavoro molto lento,- teso alla costruzione dei prerequisiti a partire da pochi contenuti pretesto - può permettere di affrontare speditamente, con il contributo crescente della DB, i contenuti molto più numerosi del triennio, attraverso forti concettualizzazioni trasversali, che riducono drasticamente i tempi di presentazione e di apprendimento.
Recenti orientamenti ( IRRSAE Toscana e IRRSAE Lombardia ) sfruttando la didattica per concetti , la ricerca-azione e le potenzialità del curricolo continuo - che riprende progetti conoscitivi in ambito pluriennale - hanno utilizzato la fase propedeutica alla vera e propria DB del triennio per operazioni di concettualizzazione primaria , indispensabili per la costruzione dei percorsi più integrati e sistemici degli ultimi anni.
Se la DB nel triennio si configura soprattutto come Ricerca Metodologico Disciplinare, tesa a snellire i programmi, attraverso forti contrazioni "qualitative" e modellizzazioni anche spinte delle conoscenze, operando nel senso dell'essenzialità di logiche e di contenuti, nel biennio essa tende essenzialmente alla costruzione di abilità fondamentali.
In particolare alla definizione di abilità linguistiche e procedurali spendibili in senso transdisciplinare.