Recupero di qualità

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IL MODELLO SALERNO   ( Istituto Professionale per i Servizi Sociali di SALERNO –a.sc 1996-97 )

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PRESUPPOSTO : TRASVERSALITA’ DELL’EDUCAZIONE LINGUISTICA

Si parte dal materiale linguistico offerto dall’insegnante della materia scientifica ( es. matematica ). Si presenta l’inventario di difficoltà, la casistica delle più tipiche incomprensioni, delle improprietà linguistiche ricorrenti. Ogni insegnante riserva una cura particolare all’educazione "linguistica" nella propria materia partendo dalla comprensione dei concetti fondanti.

LA TESTUALITA’

  • Puntualizzazione delle aree semantiche legate a concetti trasversali.
  • Fissazione ( ricostruzione ) di una mappa di concetti fondanti della disciplina.
  • "Traduzione" dei testi delle definizioni. Analisi delle strutture testuali di teoremi, dimostrazioni, definizioni ). Codifica e ricodifica in chiave simbolica.
  • Analisi e scomposizione delle nozioni astratte e complesse ( distillazione ).
  • Loro ricostruzione condivisa in chiave transdisciplinare.
  • Confronto tra il materiale linguistico disciplinare e il Vocabolario di base della lingua italiana ( De Mauro ): voc. fondamentale, voc. d’alto d’uso, voc. di alta disponibilità
  • Livelli di comprensibilità e di leggibilità ( analisi dei bisogni degli alunni ). Il 40% delle parole piene ( nomi, verbi, aggettivi, avverbi..) non appartiene al Voc. di base.
STRUMENTI E METODOLOGIE
  • Distillazioni verbali dei testi. Frase per frase. Capoverso per capoverso.
  • Rapporto tra funzioni testuali, grammaticali, sintattiche, semantico-lessicali.
  • Transcodifiche e rappresentazioni. Il concetto di modello rappresentativo.
  • Fogli di appoggio per supplire alla mancata funzionalità didattica dei manuali.
ACCOGLIENZA
  • Didattica a carte scoperte: presupposti disciplinari, concetti fondanti della materia, familiarizzazione con il lessico di base, logiche ed obiettivi disciplinari.
  • Una mappa della materia. Ricoprimenti concettuali e tematici..
  • L’anticipazione di percorsi didattici pluridisciplinari ( reti ) e nuclei concettuali ( nodi )
  • Privilegiare la comprensione. Analisi dell’errore.
RUOLO DELLE PAROLE CHIAVE
  • Chiarire il valore delle parole chiave della materia, cioè di quelle parole che hanno particolarmente a vedere con lo statuto della disciplina, che ricorrono più frequentemente e si riferiscono a concetti fondamentali.
  • Redazione di un glossario di parole importanti e portanti , ad opera di tutti gli insegnanti del c.d.c. La rete dei saperi deve essere condivisa anche dai docenti.
  • Su queste parole portanti dovranno vertere le esercitazioni linguistiche condotte prevalentemente, ma non unicamente dall’insegnante di lettere.
  • Tipologie di esercizi: questionari, griglie semiche, cloze, diagrammi di Venn che affiancano i significati che un termine assume nella lingua d’uso con quelli assunti nella lingua speciale…con lo scopo di evidenziare l’univocità semantica dei codici specialistici…, problemi che richiedano la messa in forma matematica di dati forniti in lingua comune ( avvicinamento al concetto di modello risolutivo di tipo matematico).
  • Attenzione particolare per l’aspetto semantico della lingua. Ricostruzione condivisa di sfondi di significato, enciclopedie dell’alunno, contesti di riferimento (COSTRUTTIVISMO)
  • Valorizzazione del lessico come obiettivo dell’intero c.d.c. Stile di insegnamento e forma di recupero che percorre l’intero anno scolastico.
                  OSSERVAZIONE LINGUISTICA ED ESPERIENZA DELL’ALUNNO.                               LA FORMAZIONE DEI LINGUAGGI SETTORIALI
  • Considerazioni ed analisi linguistiche vanno condotte sul materiale testuale con cui i giovani si devono confrontare quotidianamente ( testualità curricolare ).
  • Individuazione dei false friends ( "falsi amici" ) termini che nella lingua d’uso assumono un significato approssimativo e inesatto sul piano scientifico. Ad esempio nel linguaggio matematico AREA è un rapporto, un numero, mentre nel linguaggio corrente identifica uno spazio ( area edificabile).
  • Partendo da questo tipo di precisazioni si possono ricostruire e riarticolare intere aree semantiche, pertinentizzando significati specifici che un lessema assume passando da una disciplina all’altra, da una tipologia testuale ad un’altra. Es. AREA STORICA, LINGUISTICA, TERRITORIALE….

COMPRENDERE…. ED ESPRIMERSI CHIARAMENTE.

  • Tradurre i messaggi scolastici in un linguaggio comprensibile tocca anche problemi sintattici. In particolare problemi di linguistica testuale.
  • Occorre passare dalle forme della testualità formalizzata ( paratassi gerarchicamente complessa, complessità e pluralità connessioni, ipotassi elencativa multipla, abuso di pronomi, doppie negazioni, uso dei passivi, asimmetrie, inversioni e forme retoriche non funzionali….) alla strutturazione chiara e simmetrica dell’unità testuale, recuperando le sue gerarchie interne , i concetti chiave e le varie unità funzionali del testo.
  • L’impiego delle mappe concettuali diventa uno strumento di decostruzione e ricostruzione del sapere, capace di evidenziare nodi, percorsi, funzionalità dei blocchi tematici.
  • Dalla mappa sarà bene passare nuovamente al testo attraverso parafrasi, riassunti, relazioni che affrontino il discorso della coerenza e della coesione testuale.
  • Gli archi e le parole-legame tra i nodi rimandano alle gerarchie della mappa e introducono il discorso sui connettivi sintattici.

STRUTTURE TESTUALI OMOLOGHE: ARGOMENTAZIONE E DIMOSTRAZIONE MATEMATICA

Intervento transdisciplinare: studio di strutture testuali impiegate nei vari ambiti disciplinari.

  • Innanzitutto la testualità "povera", organizzativa, propedeutica: appunti, scalette, schemi funzionali, grafi, mappe e tabelle riassuntive, microtesti esemplificativi, note a margine…..
  • Quindi la testualità più complessa ma ancora riaggregativa e dipendente dalla decodificazione di un altro testo: il riassunto e la relazione.
  • Questa è la CASSETTA DEGLI ATTREZZI condivisa dal maggior numero di materie possibile. Cioè una serie di strumenti di studio flessibile, capace di dare ordine ed organizzazione a qualsiasi tipo di conoscenza.
  • La fase di accoglienza prefigura come prima scelta qualificante del c.d.classe un completo curricolo legato all’educazione linguistica come obiettivo trasversale.
  • Appare utile la costruzione di un modello testuale che individui connessioni e differenze tra testo argomentativo e testo della dimostrazione euclidea. Entrambi, seppur in modo diverso servono a dimostrare una tesi attraverso una serie di prove ( l’obiettivo è quello di far cogliere omologie strutturali tra i vari tipi di testi ).
  • La perlustrazione della testualità si farà poi, via via più allargata e sistematica, passando dal biennio al triennio con l’analisi di forme specifiche di testi quali l’articolo giornalistico, il saggio storiografico o critico-letterario, il testo scientifico-divulgativo…
  • L’attenzione per i vari tipi di testualità nel triennio è d’obbligo in quanto solo così l’alunno potrà essere preparato ad affrontare la seconda prova dell’esame di Stato. Tale prova richiede infatti competenze specifiche in rapporto alla testualità espositivo-argomentativa sia a livello di comprensione ( analisi testuale ) che di produzione scritta.
LINGUA E LOGICA
  • a rafforzata l’abilità di individuare le caratteristiche di un ragionamento corretto dal punto di vista logico, da uno scorretto.
  • In questa direzione si potrà condurre lo studio delle più comuni fallacie e degli elementi basilari del calcolo proposizionale ( in particolare dei connettivi logici, confrontati coi connettivi della lingua naturale ).

 UNA SCHEDA PER LA RILEVAZIONE DEI BISOGNI LINGUISTICI

Scheda elaborata da Nicola Flocchini ( IRRSAE Lombardia ) che sintetizza gli interrogativi che dovrebbe porsi un ipotetico consiglio di classe in merito al comune problema del recupero linguistico.

  • Finalità delle materie "non linguistiche" dell’area comune ( Storia, Matematica, Chimica, Ed. fisica..). Esposizione di fatti, problemi, eventi, processi, effetti, fenomeni, attività motorie
  • Rilevazione dei bisogni linguistici ( quali usi orali esige la singola materia < spiegare, informare, argomentare, relazionare…>
  • Obiettivi: Saper passare da un testo all’altro appartenente a diversa tipologia, riconoscendone la tipicità e sviluppando tecniche di lettura e di studio funzionali.
  • Standard di accettabilità delle relazioni : correttezza, coesione, coerenza, grado di formalizzazione, pertinenza nell'uso dei termini, organizzazione testuale.

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