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Dante - Divina Commedia - Canto
V
L'episodio di Paolo e Francesca.
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(...) Or incomincian le dolenti note |
Ora incominciano le voci di dolore |
Io venni in loco d'ogne luce muto, |
Io giunsi in un luogo privo completamente di
luce, che muggisce come fa il mare a causa di una tempesta, |
La bufera infernal, che mai non resta, |
La bufera infernale che non ha mai tregua, |
Quando giungon davanti a la ruina, |
Quando giungono davanti alla frana, |
Intesi ch'a così fatto tormento |
Compresi che a tale pena |
E come li stornei
ne portan l'ali |
E come le ali
portano gli stornelli |
di qua, di là, di giù, di sù li mena; |
in ogni
direzione, in alto e in basso; |
E come i gru van
cantando lor lai, |
E come le
gru vanno emettendo i loro lamenti, formando
nell’aria una lunga fila, |
ombre portate da la detta briga; |
ombre trasportate
dalla suddetta bufera; |
«La prima di color di cui novelle |
” La prima di
coloro di cui notizie tu vuoi sapere, Mi disse allora Virgilio fu imperatrice di molti popoli |
A vizio di lussuria fu sì rotta, |
Fu così incline
al vizio della lussuria, |
Ell' è Semiramìs, di cui si legge |
Ella è
Semiramide,
che, secondo le testimonianze storiche, succedette a Nino e fu sua sposa:
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L'altra è colei che s'ancise amorosa, |
L’altra è colei che si uccise per amore, e non fu fedele alla memoria di Sicheo, suo primo marito; poi c’è Cleopatra, nota per la sua lussuria. |
Elena vedi, per cui tanto reo |
Vedi
Elena,
a causa della quale scoppiò la guerra di Troia, e vedi il grande
Achille, |
Vedi Parìs, Tristano»; e più di mille |
Vedi Paride, Tristano”; e Virgilio mi mostrò e mi nominò indicandomele con il dito una miriade di anime che amore separò dalla nostra vita. |
Poscia ch'io ebbi 'l mio dottore udito |
Dopo che ebbi udito il mio maestro nominare le antiche donne e i cavalieri, fui preso da un sentimento di pietà e fui sul punto di perdere i sensi. |
I' cominciai: «Poeta, volontieri |
Io comincia:”
Poeta, volentieri |
Ed elli a me: «Vedrai quando saranno |
Ed egli a me:”Ti
sarà possibile quando saranno |
Sì tosto come il vento a noi li piega, |
Non appena il
vento li sospinge verso di noi, dissi: |
Quali colombe dal
disio chiamate |
Come
colombe spinte dall’impulso amoroso |
cotali uscir de la schiera ov' è Dido, |
così uscirono dalla schiera dei morti per amore, ove si trova Didone, venendo verso di noi attraverso l’aria infernale, tanto forte era stato l’affettuoso richiamo. |
«O animal grazïoso e benigno |
” O creatura
cortese e benigna che, attraverso l’aria tenebrosa, vieni a far visita |
se fosse amico il re de l'universo, |
se Dio ci fosse
amico, |
Di quel che udire e che parlar vi piace, |
Di ciò che vi piace ascoltare e parlare, |
Siede la terra dove nata fui |
La città
dove nacqui è situata |
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Amore, che si attacca rapidamente al cuore nobile, fece innamorare costui
del mio bel corpo |
Amor, ch'a nullo amato amar
perdona, |
Amore, che non permette a nessuno che sia amato |
Amor condusse noi ad una morte. |
Amore ci portò ad un’unica morte. Il luogo infernale di Caina attende colui
che ci uccise”. |
Quand' io intesi quell' anime offense, |
Quando io ebbi
ascoltato il racconto di quelle anime travagliate, abbassai il viso e lo
tenni basso, |
Quando rispuosi, cominciai: «Oh lasso, |
Quando risposi, comincia a dire:”ahimè, quanti dolci pensieri, quanto desiderio condusse costoro al peccato che causa dolore!”. |
Alessandro Kokocinski, Paolo e Francesca, olio su tela, 1995, Pinacoteca Dantesca "F. Bellonzi", Castello di Torre de' Passeri |
Alba Gonzales, Quel giorno più non vi leggemmo avante (Paolo e Francesca), bronzo, proprietà dell'artista |
Poi mi rivolsi a loro e parla' io, |
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Ma dimmi: al tempo d'i dolci sospiri, |
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E quella a me: «Nessun maggior dolore |
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Ma s'a conoscer la prima radice |
Ma se tu hai un così grande desiderio di conoscere l’origine prima del nostro amore, parlerò come colui che piange e racconta. |
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Noi un giorno leggevamo per divertimento di come l’amore avvinse Lancillotto; eravamo soli e senza alcun presentimento di quello che sarebbe successo. |
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Più volte
quella lettura ci spinse a guardarci |
Quando leggemmo il disïato riso |
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la bocca mi basciò tutto tremante. |
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Mentre che l'uno spirto questo disse, |
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E caddi come corpo morto cade. |
E caddi come cade un corpo morto |