La città vista dall'alto e dall'interno. L'animazione di boulevards e piazze
● La fotografia diviene l'occhio meccanico sulla città
La rappresentazione di
boulevard e piazze parigine può considerarsi quasi un sottogenere
all'interno della rappresentazione del paesaggio della città. Le
architetture dei palazzi, con i coni di luce che lasciano
trapelare negli spazi aperti tra alberi e arredi urbani,
costituiscono un valido contrappunto per i giochi di luce che si
formano nelle varie ore del giorno e nelle varie stagioni, mentre le
presenze umane si riducono a sagome indistinte, che hanno il solo ruolo
di completare la
sensazione di vita dinamica che la città suggerisce dall'alto. Tutto
ciò seduce i pittori impressionisti. |
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● I boulevars, nuovi soggetti antiaccademici
Il
boulevard des Capucins
è ripreso dalla finestra dello studio del
fotografo Nadar,
amico di
Monet e di altri impressionisti. Prima che Monet arrivasse a Parigi
nel 1859 pochi artisti si erano cimentati con
un soggetto considerato negli
ambienti accademici piuttosto volgare e plebeo,
come quello delle strade affollate della città. Quando negli anni
Sessanta gli Impressionisti cominciarono
a lavorare all'aperto, la città era ormai
stata completamente trasformata dal barone
Hausmann,
funzionario statale e urbanista di
Napoleone III. A
partire dal 1853 Hausmann aveva avuto l'incarico
di ricostruire la capitale, demolendo
vecchie botteghe ed edifici per creare gli spaziosi boulevard che facevano
capo all'Arco di Trionfo. |
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In occasione della prima festa nazionale celebrata
dopo la guerra franco-prussiana, anziché mescolarsi alla folla nella
strada Monet preferì
mettersi a un balcone e da questa posizione sopraelevata egli riprodusse
non tanto l'animazione della gente quanto il moto ondeggiante e il
contrasto cromatico dei vessilli. Monet appare indifferente oltre
che ai particolari realistici convenzionali anche all'elemento umano
nel senso tradizionale della parola. Non per questo il quadro può essere
considerato freddo e privo di emozione.
Il sentimento e la sua
espressione sono orientati verso nuovi e diversi campi di esperienza, campi
di esperienza urbana. Si toccano qui i confini del realismo: sono
messi da parte gli elementi celebrativi della contemporaneità e quelli
legati alla concretezza, tipici della visione realista; a vantaggio di
valori più duraturi e più sfuggenti dati della
percezione momentanea di spazi di
luce ed atmosfere dinamiche, che lasciano pur intuire presenze
umane e rumorosa partecipazione dalle strade affollate. |
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● Caillebotte: comignoli, tetti, balconi e ringhiere da cui si padroneggiano le strade
Altri artisti come
Caillebotte
si misurarono con questi stessi soggetti, ritraendo oltre a strade e piazze,
ancor più da vicino tetti, comignoli e balconi, con balaustre e
ringhiere, in scorci prospettici più arditi ed aerei, tali da far
intuire addirittura lo snodarsi delle strade in lontananza. Come in una
postazione fotografica, in queste opere meglio si discrimina lo spazio
di appartenenza occupato da chi guarda e rappresenta la realtà (
dall'interno di un'abitazione ) e ciò che accade e si muove in basso. |
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Pissarro
affitta alcune camere a Parigi, Rouen, Dieppe e Le Havre: dalle postazioni
che danno all'esterno dipinge prospettive dinamiche di boulevard, piazze.
fiumi e ponti. Come Monet
dipinge varianti e ripetizioni degli stessi soggetti per fissare le
differenze di luce nelle varie condizioni atmosferiche in cui gli scorci
sono riprodotti. |
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Diverse sensibilità pittoriche si misurano con il soggetto delle strade e
delle piazze parigine. Negli anni '70 ed '90, in cui maturano ed evolvono la
tendenze impressionistiche e postimpressionistiche, operano pittori come
Bonnard, De Nittis e Boldini.
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Mentre negli anni '70 va maturando il movimento
impressionista, che nel 1874 avrà la sua consacrazione ufficiale nella
mostra tenuta presso lo studio del fotografo
Nadar e si assiste alla
nascita di un nuovo paesaggismo con le luci e i colori legati alle
ore e alle stagioni in atteggiamento sereno e contemplativo,
Boldini
ama darci la visione di un mondo
diverso, più buio e più dinamico, e soprattutto animato da elementi
squilibranti e quasi caotici. Le sue tele sono infatti invase e
dominate dal dinamismo dei cavalli proprio perché questi rispondono
meglio alla sua capacità di rendere mobile il pennello e di farlo scattare
da un punto all'altro della tela. |
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