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La città futurista di Sant'Elia

La progettazione della nuova città industriale parte da una serie di proposte dell'architetto Sant'Elia, che così si espresse nel Manifesto dell'architettura futurista:

" Sentiamo di non essere più gli uomini delle cattedrali, dei palazzi,  degli arengari; ma dei grandi alberghi, delle stazioni ferroviarie, delle strade immense, dei porti colossali, dei mercati coperti, delle gallerie luminose, dei rettifili, degli sventramenti salutari. Noi dobbiamo inventare e rifabbricare la città futurista simile ad un immenso cantiere tumultuante, agile, mobile, dinamico in ogni sua parte e la casa futurista simile ad una macchina gigantesca. La casa di cemento, di vetro, di ferro..... deve essere sull'orlo di un abisso tumultuante: la strada si sprofonderà nella terra per parecchi piani, che accoglieranno il traffico metropolitano e saranno congiunti, per i transiti necessari, da passerelle meccaniche e da velocissimi tapis roulants".

Nelle tavole della Città nuova (nelle immagini) eseguite tra la fine del 1913 ed il 1914 gli edifici non sono pensati come elementi a stanti, ma sono innestati nel tessuto urbanistico, che coinvolgono con la loro presenza e dal quale sono coinvolti, con una giobalità di ideazione che si collega all'Art Nouveau. Nei progetti di Sant'Elia si liberava il sogno dell'assetto urbano del futuro, con la necessità di un nuovo modo di progettare in risposta a nuove esigenze.

I progetti dovevano apparire concreti nella loro forma provocatoria; in realtà Sant'Elia era conscio della non realizzabilità delle sue proposte. Tuttavia proprio sulla carica provocatoria si regge la forza delle ideazioni, che appaiono risposte totalizzanti alle sollecitazioni futuriste. Mancano infatti le piante delle case a gradoni, delle centrali elettriche, delle stazioni. Sant'Elia procede invece dal disegno prospettico dell'alzato, dal quale discendono le proiezioni delle varie viste, con un uso funzionale e disinvolto della prospettiva, che consente di esasperare il dinamismo delle costruzioni.
 


A. Sant'Elia, La città nuova - Casamento con ascensori esterni,
galleria,  fari e telegrafia - 1914


A. Sant'Elia, Studio per la Città Nuova, 1914
 

"Da un'architettura così concepita non può nascere nessuna abitudine plastica e lineare, perché i caratteri fondamentali dell'architettura futurista saranno la caducità e la transitorietà. Le cose dureranno meno di noi; ogni generazione dovrà fabbricarsi la sua città. Questo costante rinnovamento dell'ambiente architettonico contribuirà alla vittoria del Futurismo ,, che già si afferma con le parole in libertà, il dinamismo plastico, la musica senza quadratura e l'arte dei rumori e per il quale lottiamo senza tregua contro la vigliaccheria passatista"

( Dal Manifesto dell'architettura futurista, 1914 )

 


Sant'Elia,  Studio per centrale elettrica , 1914
 


Sant'Elia,  Costruzione terrazzata con elevatori esterni,1915
 


A. Sant'Elia, Edificio monumentale, 1910 - 12
 


A. Sant'Elia, Stazione d'aeroplani e treni ferroviari
con funicolari e ascensori su tre piani stradali (1914)

 

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