La città che sale: lo sguardo è
attratto dalle linee forza
nella percezione cubo-futurista della città
"
Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro..." |
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La città che sale (1910 - 1911 ) Boccioni cominciò a lavorare all'opera nell'estate del 1910, dopo la pubblicazione del "Manifesto dei pittori futuristi". Il quadro raffigura il risveglio di una moderna città industriale, che coincide con l'inizio del lavoro nei cantieri e nelle fabbriche. Con questo dipinto l'autore si proponeva di "erigere un nuovo vibrante e dinamico altare alla vita moderna" .La composizione è dominata dalla possente figura di un cavallo, teso nello sforzo di trainare un carro con l'aiuto di diversi uomini. Il gigantesco animale è assunto a simbolo del lavoro ed è, allo stesso tempo, una grandiosa rappresentazione della forza fisica. La sua struttura ed il suo movimento sono assimilabili a quelli di una ruota: si crea. in questo modo l'effetto i di una forza centrifuga, che struttura l'intera composizione. La scena ha come sfondo la periferia industriale, con cantieri edili e ciminiere fumanti. L'opera fu definita dallo stesso Boccioni "una sintesi di lavoro, luce e colore". I bozzetti preparatori di grande intensità espressiva presentano colori vibranti ( rosso acceso, blu, verde e giallo ) per creare una sensazione di incalzante aggressività, enfatizzata dagli energici tocchi di pennello e dall'esecuzione rapida. La visione del moto vorticoso e inarrestabile prosegue oltre i limiti della cornice, con linee-forza pluridirezionali.
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cs |
Visioni simultanee ( 1911 ). Il quadro venne esposto alla prima mostra futurista di - Parigi del 1912. I pittori che presentarono le loro opere ( Boccioni, Carrà, Russolo, Balla e Severini ) scrissero in questa occasione una Prefazione in cui ribadirono i concetti già espressi nei manifesti precedenti del movimento futurista e definirono la loro opera "pittura degli stati d'animo".
"Visioni simultanee" è
realizzazione già compiutamente futurista. Il titolo è già indicativo.
Nello spazio
visivo del quadro si può osservare in sintesi tutto ciò che circonda
l'osservatore che si sporge sulla strada. |
vsim |
Quanto appare diverso lo sguardo "attivo", pervasivo,
della donna dal balcone di La strada entra nella
casa (1911 ) che
sembra "assorbire" la vita che la circonda, rispetto al
pacato e tranquillo "contemplare"
dei personaggi di Manet
e Caillebotte,
che guardano pienamente padroni di sé da finestre e balconi il fluire della
vita cittadina ! |
scasa |
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