La distribuzione della popolazione rurale fino alla fine degli anni '60

Le indicazioni di sintesi relative alla distribuzione della popolazione dell'area vercellese nel periodo 1861 - 1961  sono presenti nello studio di Giuseppe De Matteis "La casa rurale nella pianura vercellese e biellese" ( 1 ), mentre le rielaborazioni analitiche dei dati ISTAT, a livello comunale, per lo stesso periodo e con gli aggiornamenti al 1969, sono riferibili ad uno studio dello scrivente. Le considerazioni generali che vengono riproposte, come commento sintetico dei dati, talora fanno riferimento anche ad alcuni comuni esterni all'area risicola, tuttavia possono considerarsi ugualmente significative sul piano generale, anche perché allargano l'analisi alle zone limitrofe all'area risicola.

Fino alla metà del secolo scorso il Vercellese raccoglieva una percentuale della popolazione della pianura piemontese ancor più bassa dell'attuale, essendo un tempo scarsamente coltivata, date le sue condizioni naturali, anche la bassa pianura. Dal 1823 all'inizio di questo secolo si ebbe un forte aumento della popolazione agricola, seguito poi da un lento ma continuo declino . Da tale tendenza vanno esenti solo alcune aree di non grande estensione dove si vennero sviluppando attività industriali, come quelle di Vercelli, Trino,  Santhià e Crescentino  nell'area risicola, di Biella e di Casale nei distretti limitrofi. La densità abitativa di queste aree tende pertanto a differenziarsi nettamente da quella dei comuni agricoli, mentre all'interno di questi ultimi, le differenze di densità tendono ad attenuarsi per la scomparsa delle piccole aziende e dei salariati.

Si hanno così nel nostro territorio due specie di curve della popolazione relative all'ultimo secolo. La prima è tipica dei comuni posti attorno a centri industriali. Essa parte da un minimo nel 1861, sale fin ai primi del '900, segna quindi una flessione, seguita da una forte ripresa in cui supera il massimo precedente e tende tutt'oggi ( 1961 ) all'aumento. Nei centri a economia esclusivamente agricola si ha invece un'unica oscillazione: la curva sale fin ai primi del '900 con incremento totale intorno al 30% per poi scendere a tutt'oggi.

La diminuzione della popolazione si accompagnò nei primi anni ad un'emigrazione verso l'estero, che raggiunse tra il 1906 e il 1913 una media annua dell’1,9% nell'alta pianura e dell' 1,6 % nella bassa. Più forte ancora fu negli anni seguenti l'emigrazione verso i vicini centri industriali (specie verso Torino ) che attrassero soprattutto i piccoli conduttori non autonomi, avventizi e salariati fissi, i quali ultimi vennero rimpiazzati in gran parte da famiglie provenienti dalle vicine colline, dal Veneto e dal Bergamasco, Questi di regola non si fissano nel territorio, ma considerano tale loro sistemazione come provvisoria, per passare poi anch'essi all'industria, trasferendosi in città. Ingente era pure fino a pochi anni fa l'emigrazione temporanea necessaria per le operazioni di monda e di taglio del riso. La monda richiamava annualmente fino all'ultimo dopoguerra 22.000 persone, quasi tutte donne, che nel secolo scorso provenivano dalle vicine colline, mentre dagli anni ‘60 sono reclutate con molte difficoltà nella bassa padana e anche nell'Italia meridionale. Il taglio del riso richiedeva l'opera di circa 16.000 avventizi. L'emigrazione stagionale - negli anni '60 - tende a scomparire del tutto, con importanti conseguenze sulla struttura della corte. La manodopera forestiera si è ridotta nel 1962 a 4.035 unità per la monda e a 4.055 unità per la mietitura 
 

Pianura di Santhià
 

Fonti bibliografiche:
 - ( 1 ) G. De Matteis, La casa rurale nella pianura vercellese e biellese, estratto da Studi geografici su Torino e Piemonte, n°2, 1965 - pp. 8-14
 - ( 2 ) R. Crosio - I fattori di evoluzione del tipo di insediamento e della casa rurale nella pianura vercellese - Tesi di laurea -  Università di Torino, 
         Facoltà di Lettere, 1972
 -  ISTAT - Movimento anagrafico nei comuni, Popolazione residente e presente nei comuni dal 1861 al 1961, Roma 1969
 - http://www.provincia.vercelli.it/apevv/download/Inquadramento%20territoriale.pdf