Théodore Géricault, La zattera della Medusa


Théodore Géricault,
La zattera della Medusa, 1818-1819, Parigi, Louvre

L’opera si ispira alla cronaca contemporanea, il naufragio della nave “Medusa” avvenuto nel luglio 1816 al largo dell’Africa occidentale; dopo il fatto, centocinquanta persone salirono su una zattera che per diversi giorni andò alla deriva; alla fine, la nave della salvezza recuperò solo una quindicina di uomini. Il pittore rappresenta uno dei momenti meno mostruosi ma più sconvolgenti dal punto di vista emotivo, quello più carico di tensione drammatica e psicologica, ossia il primo avvistamento da parte dei naufragi della nave della salvezza, il fallace ridestarsi della speranza, il loro chiamare a raccolta le ultime forze per fare segnalazione, il disperato sconforto quando la nave scompare. Le tonalità cupe e il crudo realismo dei particolari, evidenziate dalle dimensioni monumentali della tela, scandalizzarono gli spettatori. La composizione in diagonale trasmette il senso di deriva verso l’ignoto. La tela divenne il simbolo della somma disperazione umana, della follia cui può cedere l’uomo se abbandona la speranza.

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