Trino : cenni storici
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Trino sarà teatro di operazioni militari
fino alla fine del XVII
secolo e oltre: basti pensare che ancora nel 1690/1693 è invasa
dalle truppe del Catinat.
Con la pace di Utrecht Trino passerà definitivamente nei territori del duca
di Savoia e raggiungerà una stabilità a lungo ricercata. La
Trino di inizio XVII secolo è terra di presidio circondata da muraglie
molto grosse e forti ma con un terrapieno inesistente. Trino
conta 916 famiglie, 3171 abitanti, 450 soldati. Invece nel 1685
conta 3860 abitanti, 430 soldati. Con il trattato di Cherasco, Trino
diventa capoluogo di una vasta provincia. Nel '700 Trino è sotto i Savoia.
Nel 1637 Amedeo I muore e
lascia il trono ai suoi due figli che cercano in qualunque modo di
togliere il trono alla moglie del padre ormai morto e fanno addirittura
scoppiare una guerra chiamando al suo fianco le truppe spagnole che
pongono l’assedio a Trino, in questo periodo sotto i francesi. In
questa occasione gran parte della città viene distrutta.
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In quel periodo il popolo trinese
presenta un lungo memoriale nel quale espone :
- che nel 1639 aveva sostenuto il saccheggio universale
- che nel 1628 furono distrutte molte
case a causa di Amedeo
I
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che a causa del saccheggio perdettero tutte le scritture donate
da Ottone II.
Coi trattati del 1707 le due potenze che
erano in contrasto tra di loro firmarono il trattato di pace .Questa
estensione di territorio rimarrà intatta fino al 1707, quando le città
verrà incorporata alla provincia di Casale. La maggior parte delle
commissioni pittoriche viene assorbita dalla bottega del Caccia
come dimostrano i dipinti moncalveschi che ancora rimangono in città;
le testimonianze del successo di una figuratività piacevolmente
comprensibile a sfondo devozionale sostenuta sopprattutto dagli ordini
mendicanti. Un debole eco di cavaraggismo senza conseguenze si ha nella
coppia di dipinti del Musso,
che il trinese Federico Guala,
incaricato dell’incisione per il Theatrum Sabaudiae, lascia a San
Francesco.
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Verso metà ‘700 il pittore più
richiesto in città è il casalese Guala,
che esegue numerosi dipinti: per la parrocchiale il Battesimo di S.
Bartolomeo (1734), nonché alcuni affreschi oggi scomparsi; per
S.Giovanni Evangelista, Tre santi inadorazione
del Sacro Cuore degli anni 1743/1745, e Quattro santi domenicani in
adorazione del SS. Sacramento per il
convento delle terziarie domenicane ( che avevano iniziato la
costruzione della loro chiesa conventuale
proprio nel 1743 ).
Alle opere del Guala sono da aggiungere ancora taluni arrivi esterni, fra tutti quello del Crosio per la chiesa delle umiliate del 1740/43 circa.
Nel 1748 il territorio urbano di Trino
annovera ben 18 chiese, 3 monasteri
claustrali e 3 conventi.
In questo medesimo giro di anni le
confraternite ammontano a 7 con propri statuti e scopi religiosi e
assistenziali. In questi anni assistiamo a una sistematica
ristrutturazione.
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