Il
cartogramma identifica i quattro scacchieri di lotta di Filippo II,
impegnato nella difesa e nell'estensione del suo regno cattolicissimo, che
si scontra con l'autorità di sovrani e popoli estranei alla religione
romana. Essi ormai perseguono interessi economici e politici di totale
autonomia rispetto al potere di Madrid e di Roma.
Il sostegno della Chiesa cattolica romana, fautrice della
Controtiforma, con i suoi strumenti repressivi quali il Tribunale
dell'Inquisizione, che Filippo II gestisce in prima persona in Spagna ,
non è più sufficiente per imporre una politica di obbedienza ai voleri
della corona. Neppure il tentativo di attuare una politica matrimoniale,
che serva a legare la Spagna alle corone di paesi potenzialmente ostili (
come l'Inghilterra ) è vincente. Del resto le alleanze temporanee strette
con alcune città ( ad esempio con Venezia contro i Turchi o con l'Unione
di Arras contro le Sette Province Unite olandesi ) sono sufficienti a
mutare il corso degli eventi.
Ovunque Filippo II deve arretrare nella sua politica egemonica,
mentre si prepara con il nuovo secolo uno scontro ancor più lungo e
sanguinoso tra le religioni riformate e l'impero cattolico degli Asburgo.
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1 - Contro
l'Inghilterra di Elisabetta I
La sconfitta dell'Invincibile
Armada di Filippo II contro la flotta inglese è del 1588, e conclude un
lungo contrasto tra il re spagnolo, che aveva cercato in più
occasioni di risollevare il partito cattolico in Inghilterra e la corona
inglese. Il matrimonio con la cattolica con Maria
Tudor ( la Sanguinaria ) era stato il primo atto di
questo tentativo; il secondo fu costituito dall'appoggio dato a Maria
Stuart, ex sovrana di Scozia, simpatizzante cattolica, fatta
uccidere dall'anglicana Elisabetta.
I motivi che spinsero Filippo II allo scontro avevano in parte natura
religiosa, in quanto il sovrano spagnolo era l'unico ad avere l'interesse
ad una restaurazione del cattolicesimo in Inghilterra e in parte
natura economica in quanto l'Inghilterra
minacciava i commerci che gli spagnoli avevano con le proprie colonie.
Inizialmente Filippo II pensava di usufruire delle truppe di Alessandro
Farnese stanziate nei Paesi Bassi, ma violenti attacchi di corsari come
Francis Drake nei porti Spagnoli riuscirono a ritardare l'impresa che
ebbe inizio nel 1588 .Fu uno scontro tra tecniche marinare molto diverse;
i pesanti galeoni spagnoli non riuscirono a reggere il confronto con le
veloci ed agili navi inglesi, nettamente più potenti; a peggiorare la
situazione era sicuramente anche il fatto che le flotte spagnole non
ebbero la possibilità di trovare porti d'appoggio. L'Invincibile
Armata di Filippo II fu sconfitta più che altro dal mare e dalle
tempeste che affondarono molte navi e dall'impossibilità di approdo. La
disastrosa sconfitta non arrecò che minimi danni all'Inghilterra, che da
quel momento divenne definitivamente anglicana e protestante. Dopo la
sconfitta del 1588 la monarchia spagnola vedeva svanire il suo sogno di
egemonia continentale.
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2- Contro
i ribelli delle Sette Province Unite.
Nei
Paesi Bassi, intorno alla metà del XVI secolo il protestantesimo
calvinista aveva incominciato a diffondersi nelle città. L'intolleranza
verso il pesante clima controriformistico imposto al paese dai governatori
spagnoli nominati da Filippo II, nonché la protesta contro
l'intollerabile pressione fiscale imposta dalla Spagna, coinvolse ogni
ceto sociale e potenti famiglie come gli Orange.
La rivolta scoppiò nel 1566 e venne affrontata con una feroce repressione
guidata dal governatore duca
d'Alba, che ebbe l'effetto di radicalizzare la svolta
nazionalista e calvinista delle province
del nord dei Paesi Bassi. I rivoltosi, soprannominati "gueux"
(pezzenti), iniziarono sul mare la guerra di corsa e resistettero
anche sulla terraferma sotto il comando dello statolder Guglielmo
d'Orange. Il saccheggio di Anversa da parte delle truppe
spagnole unì per qualche tempo alla protesta anche le province cattoliche
del sud poi riappacificatesi con la Spagna.
Nel 1581, con il "manifesto dell'Aia" le sette province
settentrionali dei Paesi Bassi (Olanda, Zelanda, Frisia, Gheldria,
Utrecht, Overijssel, Groninga) si costituirono in federazione
indipendente, sotto la guida dello statolder Guglielmo
d'Orange. Il paese appoggiato dall'Inghilterra elisabettiana fu
ufficialmente riconosciuto dalla Spagna nel 1648 al termine della guerra
dei Trent'anni
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3- Contro
la Francia dei Borbone a favore dei Guisa.
Anche in Francia
risultò un
insuccesso l'azione di Filippo II. Egli assicurò il suo appoggio al partito
cattolico dei Guisa
quando l'estinzione della casa dei Valois rischiava di portare al potere Enrico
di Borbone, rappresentante di spicco della nobiltà ugonotta
< gli ugonotti erano i calvinisti francesi >.
I
tentativi di imporre la volontà della casa cattolica dei Guisa al re
allora in carica Enrico III
portò ad una nuova fase cruenta dello scontro religioso con l'uccisone di
molti capi del partito cattolico e con la discesa in campo di Filippo II. La morte di
Enrico III di Valois portò al trono Enrico
IV di Borbone, che, nell'atto di assumere la corona si
convertì però al cattolicesimo, abiurando il calvinismo e proclamando la pace religiosa con
l'editto di Nantes (1598 ).
Molti esponenti del partito cattolico preferirono accettare il nuovo
sovrano francese piuttosto che aprire le porte agli eserciti di Filippo II.
Inoltre la pace religiosa garantiva alla Francia una ripresa produttiva,
una riorganizzazione finanziaria ed amministrativa che le incessanti
guerre di religione avevano del tutto bloccato.
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4 - Contro
i pirati barbareschi ed l'Impero Ottomano.
Già Francesco I aveva
sfruttato l'ostilità dei pirati barbareschi contro Carlo V. Anche Filippo
II non ha il controllo pieno delle coste africane e del Mediterraneo
occidentale a causa delle incursioni di questi predoni del mare. Dopo
l'occupazione di Cipro da parte dei Turchi
( 1570 ) organizza una lega
Santa con Venezia contro l'Impero Ottomano. La vittoria di Lepanto
( 1571 ) non
sarà però definitiva e la minaccia turca avanzerà per terra e per mare
fino a mettere in pericolo i traffici spagnoli e veneziani. L'occupazione
definitiva di Cipro da parte dei Turchi segna la fine delle ostilità
per il controllo del Mediterraneo. Gli interessi spagnoli si sono ormai
definitivamente spostati sull'Atlantico e Venezia gestisce ciò che le
resta del suo antico splendore mercantile sulle rotte orientali.
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