Rotte e commerci internazionali nel secondo '500


Il planisfero mostra il fitto intrecciarsi degli interessi delle maggiori monarchie sulle aree extraeuropee del globo nella seconda metà del '500. Giunta a maturazione la potenza coloniale ispano-portoghese con l'unificazione delle due corone nel 1580 sotto il regno di Filippo II, si profila ora più che mai l'importanza strategica del controllo effettivo dei mari. Corsari e pirati, al soldo delle monarchie antagoniste della Spagna ( InghilterraOlanda , ma anche i pirati arabi barbareschi) attaccano le navi spagnole sulle rotte oceaniche o quelle portoghesi nell'Asia orientale e cercano con successo di incrinare il monopolio delle vecchie potenze coloniali. 
Le aree dinamiche che vengono indicate con i riquadri e le ellissi blu indicano gli spazi marinari che vengono investiti da mire espansive e da contrasti tra potenze. Mediterraneo e Baltico sono aree relativamente chiuse e destinate a dar vita ad equilibri subcontinentali dove due o tre soggetti politici si contendono aree che stanno diventando ormai periferiche, anche se rivestono ancora una certa importanza per l'Europa. Gli interessi economici di grossa portata si giocano invece sugli oceani e saranno le Compagnie Commerciali del '600 a spartirsi il controllo dei mercati, forti dei finanziamenti dei grossi gruppi bancari che agiranno per conto della corona. L'età del mercantilismo < il '600 > vedrà la progressiva riduzione di importanza delle colonie ispano-portoghesi a vantaggio di quelle inglesi, francesi ed olandesi.

L'impero ispano-portoghese attorno al 1580: aree di controllo mercantile e di scontro.


Il Mediterraneo
. La lotta contro l'Impero turco era in primo luogo scontro per l'egemonia nel Mediterraneo. Lo strumento bellico privilegiato per lo scontro era la flotta. La principale imbarcazione nel '500 era la galera a remi con circa 300 uomini di equipaggio, fragile e inadatta per la navigazione oceanica. Le galere erano navi costosissime che dissanguavano le finanze dello stato   ( 600 ducati l'anno per il mantenimento completo di una di esse, cifra pressappoco corrispondente a quella della sua costruzione ). Verso la metà del '500 la flotta più potente nel Mediterraneo era quella dei Turchi, che aveva sconfitto a più riprese la flotta spagnola sulle coste africane. 
Nel 1570 ci fu l'attacco turco a Cipro
, all'epoca possesso veneziano. Fino a quel momento Venezia era stata neutrale tra Spagna ed Impero Ottomano, poiché aveva interessi commerciali in oriente per inimicarsi i Turchi. D'altra parte Cipro con i suoi vigneti, le pregiate piantagioni di canna da zucchero e di cotone era per Venezia fonte di ricchezza. Il Senato veneziano decise dunque di appoggiare la Spagna di Filippo II.

Dopo l'occupazione di Cipro si organizzò una grande alleanza cristiana voluta da Papa Pio V, deciso a combattere fino in fondo gli eretici e gli infedeli. Nacque la Lega Santa tra Venezia e la Spagna, nella costituzione di una flotta comune ed agevolazioni a Venezia per l'acquisto del grano proveniente da Sicilia e Puglie spagnole, in quanto l'Oriente era controllato dal turco nemico. La battaglia di Lepanto ( 1571 ) vide la vittoria netta di Venezia e della flotta spagnola, che sfruttò grandi galeazze, fortezze galleggianti ben munite di artiglieria, mutando notevolmente la tecnica delle battaglie navali.

Tuttavia continuare il conflitto avrebbe messo a repentaglio i traffici di Venezia con l'Oriente e così nel 1573 Venezia viene a patti con l'Impero Ottomano, accettando la perdita di Cipro. La guerra nel Mediterraneo era un fatto negativo sia per Filippo II che per i Turchi, poiché entrambi erano impegnati in ben più vasti scenari di guerra. Il Mediterraneo continuò ad essere sede di atti di pirateria da parte degli equipaggi barbareschi, che facevano prigionieri per rivenderli come schiavi e per avere riscatti. Non si trattava però di vera guerra di conquista mirante ad occupare vasti spazi territoriali ed a sottrarre stabilmente aree al nemico.

Il Mediterraneo diviene uno spazio secondario dove si fronteggiano - senza tentare di annientarsi - varie flotte e dove il ruolo economico delle città commerciali italiane si riduce notevolmente.

Gli spazi di conflitto sono ormai l'Atlantico, i mari del Nord < Baltico in testa > e l'Oceano indiano.


Il Mare del Nord e il Baltico
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Il controllo dei mari del nord da parte dell'Olanda < i Paesi Bassi nacquero come entità politica riconosciuta in Europa solo nel 1648  anche se la Repubblica delle Province Unite, ribelle alla Spagna si forma nella seconda metà del '500 > fu attuato fin dal '400 attraverso la lucrosissima pesca di aringhe, merluzzi e balene,  che portò la popolazione olandese ad accumulare i capitali, poi utilizzati in più ampie e ramificate attività commerciali, fino alla creazione di imponenti Compagnie commerciali che agiranno nei traffici atlantici ed asiatici. L'attività della pesca si integra ben presto con l'agricoltura specializzata ( piante coloranti, bovini, tulipani ) e soprattutto con il commercio marinaro di prodotti quali il grano e il legname dall'area baltica, delle spezie dall'Oriente e della canna da zucchero dall'America. Dal successo di tali attività fu finanziata l'industria tessile ( rifinitura di tessuti, tintura di new draperies inglesi ) che porterà nel Seicento l'Olanda a rivaleggiare con l'Inghilterra per il controllo dei mari con una politica di spiccato mercantilismo.
Anche l
e città della Lega Anseatica, la Danimarca che controlla la penisola dello Jutland a cavallo tra i due mari del Nord e Baltico e la Svezia con i suoi traffici di legname su questo mare < definito il Mediterraneo del Nord > si fronteggiano nel controllo di tali spazi commerciali. Qui intanto si presentano anche le navi inglesi organizzate nella Compagnia per il Commercio con i paesi del Nord.


L'Oceano Atlantico
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Il controllo delle colonie del Sud America operato dalla Spagna e dal Portogallo, unificate come corone dal 1580 al 1640, portò al massiccio sfruttamento delle miniere di oro e di argento di queste zone. Tuttavia la potenza marinara ispano-portoghese, forte di ben 156 galere nel 1574, dovrà fronteggiare al meno tre avversari sul mare: i pirati barbareschi nel Mediterraneo, i corsari inglesi sull'Atlantico e la flotta Olandese in estremo Oriente dove i portoghesi avevano costruito da tempo i loro avamposti.
La pirateria inglese e Francis Drake, uno dei più famosi corsari inglesi, furono il flagello delle navi spagnole, attaccate per depredare i galeoni carichi d'oro e d'argento provenienti dall'America. I corsari inglesi furono anche determinanti nel 1588 per la sconfitta  dell'Armada < la famosa flotta della Spagna di Filippo II > gravemente danneggiata nella Manica dalle più agili navi inglesi di Elisabetta I .


Le Compagnie commerciali inglesi
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( frecce tratteggiate gialle )
Nel 1554, poco prima dell'avvento al trono di Elisabetta I, venne fondata la Compagnia per il Commercio con Mosca, la Persia e i paesi del Nord che sfidò con successo la Lega Anseatica; seguirono numerose Compagnie per il commercio con la Turchia, il Marocco, le Indie Occidentali e la Guinea. Nel 1600 fu poi fondata la più importante di tutte: la Compagnia delle Indie Orientali che stabilì il monopolio commerciale con l'India. Le flotte delle Compagnie erano un veicolo insieme della potenza e della influenza economica e militare dell'Inghilterra, la cui attività sui mari non era mai disgiunta dalla pirateria antispagnola. 


 
La Virginia -
Durante il regno di Elisabetta I furono poste le basi dell'impero coloniale inglese nell'America settentrionale. Nel 1584 infatti l'inglese Walter Raleigh sbarcava sul nuovo continente fondando la colonia della Virginia ( così chiamata in onore della regina vergine, che non si era mai sposata ). Le altre colonie sorte sulle coste atlantiche < dette Nuova Inghilterra > saranno fondate nel primo ventennio del Seicento, quando i puritani inglesi, sfuggendo alle persecuzioni religiose in patria, popoleranno le ricche regioni nord americane.


L'area dell'Oceano Indiano
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Già nella seconda metà del '500 venne apertamente contestato il Trattato di Tordesillas che suddivideva i territori coloniali tra Spagna e Portogallo. I Portoghesi controllavano massicciamente le coste delle Indie Orientali. Dopo la riunificazione delle due corone nel 1580 gli avamposti portoghesi in Asia furono oggetto di attacco da parte delle varie potenze europee: Francia, Olanda ed Inghilterra per prime. Non ci furono episodi di vero e proprio popolamento e conquista violenta con una massiccia oppressione delle popolazioni locali, ma un sempre più intenso sfruttamento commerciale ( spezie e stoffe di cotone indiane, poi legni pregiati, lacche , porcellane.... ) che emargina progressivamente i mercanti intermediari  arabi, indiani, malesi e cinesi. Tra la fine del '500 ed il primo '600 nascono poi le Compagnie commerciali inglesi e soprattutto olandesi a monopolizzare i traffici di intere regioni per conto della madrepatria. Il caso dell'India sarà il più emblematico.

MODULI DI STORIA CLASSE 4^, DOCUMENTI