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Il settore nord-orientale a coltura mista

E' evidenziata in azzurro l'area nord orientale che va da Lenta ad Albano . L'ellisse rosso tratteggiato indica l'area della grande cascina a corte

Caratteri generali

A nord di Vercelli, procedendo lungo il Sesia, si attraversa prima un tratto di bassa e media pianura, che presenta caratteri propri della zona centrale ( Caresanablot, Quinto, Oldenico, Collobiano ), dominandovi la grande e media azienda. Successivamente, da Albano a Lenta, si passa invece nel territorio della coltura mista: asciutta nella zona parafluviale a est degli abitati e risicola a ovest, sull'altipiano baraggivo. Quest'ultima coltura fu qui introdotta solo negli ultimi decenni del secolo scorso, onde, dato il grande addensamento delle abitazioni, le aie sono state costruite alla periferia dei centri. La coltura mista fa sì che queste abitazioni presentino alcuni caratteri comuni a quelle della media e alta pianura non risicola, come il maggior sviluppo delle stalle rispetto al tipo di Palazzolo e Desana e la presenza di ballatoi. La particolare disposizione delle case in questi centri, fortemente serrata e simmetrica attorno all'asse principale di scorrimento, li contraddistingue rispetto all'habitat della zona meridionale.
Comunque alcune caratteristiche nella forma di insediamento e nella struttura della casa rurale  accomunano questi paesi a quelli della sezione meridionale della pianura risicola. La popolazione è accentrata: quasi assenti sono i grossi cascinali. Il tipo di costruzione più frequente è la casa-blocco che si differenzia più o meno nettamente dalle altre della zona periferica.
 




Il centro di Lenta con disposizione più serrata degli edifici
http://www.provincia.vercelli.it/organiz/pianterr/sita/sita3.htm

 


Il centro di Ghislarengo
http://www.provincia.vercelli.it/organiz/pianterr/sita/sita3.htm

 Va fatta particolare menzione dell'uso della pietra nelle murature e nei selciati di queste dimore, che non è sporadico, come per il resto del territorio vercellese: i grossi ciottoli fluviali erano qui fino a pochi decenni fa il materiale da costruzione più comune. Il modello di abitazione scelto per rappresentare questo settore, non è il più diffuso in esso. La maggior parte delle abitazioni è infatti del tipo descritto per Desana, con le sue varianti (sovente mancano i magazzini sopra il 2° piano), oppure del tipo della piccola cascina della media pianura. Si notano però frequentissime variazioni di questi tipi che tendono tutte verso un modello di casa profondamente diverso, che, sebbene non sia presente che in un numero limitato di esempi, costituisce certamente un tipo a sé con caratteristiche ben definite. Questo tipo di casa riassume in sé tutti quegli elementi differenziali che si trovano solo isolatamente presenti nella maggior parte delle case rurali di questo settore. Tali elementi sono principalmente:
1) Lo sviluppo verticale della casa
2) II secondo ballatoio (o loggiato) in corrispondenza del magazzino
3) La scala semi-esterna a fianco dell'edificio o incorporata ad esso
, ma con ampie aperture sulla facciata
4) La presenza di tratti di porticato e di loggiato
5) La cantina sotterranea
La presenza di uno o dell'altro di questi elementi dà luogo a una gamma di combinazioni molto vasta, di cui si offrono alcuni esempi. È importante osservare che il passaggio da tipi più recenti a tipi più antichi è rintracciabile in una maggiore differenziazione delle parti dell'edificio. La casa più fortemente differenziata di questa zona è anche la più antica e risale almeno al secolo XVII. Procedendo verso i nostri giorni questa casa è andata perdendo un po' alla volta i suoi caratteri, confondendosi con il tipo piuttosto uniforme della piccola cascina piemontese (casa-blocco), diffusosi negli ultimi 80 anni in tutta la parte periferica del Vercellese. Di qui la formazione delle varietà intermedie. Tale evoluzione si è accompagnata al progressivo frazionamento delle proprietà, onde il tipo più antico qui descritto corrisponde a una azienda di dimensioni doppie o triple della maggior parte delle aziende (autonome) ora esistenti in questo territorio, che sono intorno ai 10 ettari. Di regola il passaggio delle prime alle seconde segna quindi anche una riduzione delle dimensioni del complesso: scompaiono le abitazioni dei salariati fissi, non si riscontrano più le due abitazioni distinte del padrone e del fittavolo.
Va infine ricordato che la zona di maggior diffusione di questo tipo di casa ( specie per quanto riguarda lo sviluppo dei loggiati ) si trova fuori dei confini del nostro territorio e precisamente nella bassa val Sesia e nelle colline del Biellese.
 


Lenta : muratura in ciottoli


Lenta : muratura in ciottoli


I muri degli edifici più antichi sono costruiti in corsi regolari di ciottoli di calibro uniforme, disposti a spina di pesce. Così sono anche costruiti alcuni fabbricati rurali di età medievale posti attorno al castello di Lenta. In altri muri i corsi di ciottoli si presentano più irregolari. In altri ancora, spostandoci verso la bassa pianura, i ciottoli sono frammisti a mattoni. Sono sempre in laterizi i pilastri isolati, le volte, gli stipiti e gli archi.
 

Descrizione di una casa di antica costruzione a Lenta  

L'edificio rurale è posto a Lenta in via Torelli 10 e la descrizione della sua struttura è, come al solito, rintracciabile nel testo di Giuseppe De Matteis a pag 59.
Data la posizione rispetto alla strada, il corpo dell'edificio principale ( abitazione e magazzini ) è bipartito dall'androne carraio. Da un lato di esso è l'antica abitazione del proprietario, dall'altro quella del fittavolo. Le due sono però comprese nello stesso corpo. La gabbia della scala, che serve entrambe le abitazioni, è appoggiata lateralmente al fabbricato e forma un corpo a sé, che comprende anche porcile-pollaio, un ripostiglio e due servizi sovrapposti.
Sul fianco orientale si ha un ripostiglio - magazzino ( 'l casùn ) e di seguito la stalla e la scuderia con sovrapposto il fienile. Questo corpo si appoggia a quello di fronte alla casa, posto sotto lo stesso tetto.

Esso comprende l'abitazione per due famiglie di  sciavandè  e a fianco una tettoia a due piani, che piega ad angolo retto, continuando per un tratto sul lato opposto della stalla. Ad esso, sempre sotto lo stesso tetto e sul medesimo lato, segue la legnaia ( cà del bosc ) e un'altra abitazione per salariati. Nella casa dei salariati attigua alla scuderia si apre un corridoio che porta in un cortiletto aperto dietro alla casa degli sciavandè e di qui alle aie poste in aperta campagna.

Questo complesso corrispondeva anticamente a un'azienda di 20 ettari, successivamente divisa. Qui come altrove non esistono più salariati fissi: i locali sono di solito occupati da famiglie di affittuari ( aumentate di numero in seguito al frazionamento dell'azienda) oppure sono disabitati ed in rovina.
Le murature, ad eccezione dei pilastri isolati, degli spigoli, delle cornici delle porte e finestre e delle volte, sono fatte in prevalenza di grossi ciottoli o disposti irregolarmente o in corsi regolari a spina di pesce su letti di malta. Molto usate sono le lastre di granito ( sarìss ) ( ballatoi, marciapiedi, stipiti di porte ) provenienti dalle cave della val Sesia.
L'edificio principale- La facciata è alta 10 m e larga 9 m. La profondità dell'edificio è di 9 m. A piano terreno si aprono 4 vani: quello centrale, costituito dall'androne di accesso carraio al cortile, pure sono disabitati e in rovina, e tre laterali: la sala ( salùn ) del padrone a ovest e, sul lato opposto, la cucina del fittavolo con un ripostiglio verso il cortile. A questo ripostiglio corrisponde, dall'altra parte dell'androne, la 3* rampa della scala e, ai piani superiori, i loggiati.
 

combinazioni

Arborio - Ballatoio sul piano dei magazzini
 e aperture sui pianerottoli delle scale



Lenta - Passaggio dai ballatoi ai loggiati



Lenta , Cascina con scala semi esterna
 


Lenta - sviluppo completo del porticato e dei loggiati


Schema grafico della casa rurale di Lenta
 


Planimetria della casa rurale di Lenta


  Fonti bibliografiche:
- De Matteis, La casa rurale nella pianura vercellese e biellese, estratto da Studi geografici su Torino e Piemonte, n°2, 1965, pp. 44 - 57
- R. Crosio - I fattori di evoluzione del tipo di insediamento e della casa rurale nella pianura vercellese - Tesi di laurea -  Università di Torino, Facoltà di
  Lettere, 1972
 

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