Caratteri generali
A nord di Vercelli, procedendo lungo il Sesia,
si attraversa prima un tratto di bassa e media pianura, che presenta
caratteri propri della zona centrale ( Caresanablot, Quinto,
Oldenico, Collobiano ), dominandovi la grande e media azienda.
Successivamente, da Albano a Lenta,
si passa invece nel territorio della coltura mista:
asciutta nella zona parafluviale a est
degli abitati e risicola a ovest, sull'altipiano baraggivo.
Quest'ultima coltura fu qui introdotta solo negli ultimi decenni del secolo
scorso, onde, dato il
grande addensamento delle abitazioni,
le aie sono
state costruite alla periferia dei centri. La coltura mista fa sì che queste
abitazioni presentino alcuni caratteri comuni a quelle della media e alta
pianura non risicola, come il maggior sviluppo delle stalle rispetto al tipo
di Palazzolo e Desana e la presenza di ballatoi.
La
particolare disposizione delle case in questi centri,
fortemente serrata e simmetrica
attorno all'asse principale di scorrimento, li contraddistingue
rispetto all'habitat della zona meridionale.
Comunque alcune caratteristiche nella forma di insediamento e nella struttura
della casa rurale accomunano questi paesi a quelli della sezione meridionale della
pianura risicola.
La popolazione è accentrata: quasi assenti sono i grossi cascinali. Il tipo
di costruzione più frequente è la
casa-blocco che si differenzia più o meno nettamente dalle altre
della zona periferica.
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Va fatta particolare menzione dell'uso
della pietra nelle murature e nei selciati di queste dimore, che non
è sporadico, come per il resto del territorio vercellese: i
grossi ciottoli
fluviali erano qui fino a pochi decenni fa il materiale da costruzione più
comune. Il modello di abitazione scelto
per rappresentare questo settore, non è il più diffuso in esso. La maggior
parte delle abitazioni è infatti del tipo descritto per Desana, con le sue
varianti (sovente mancano i magazzini sopra il 2° piano), oppure del tipo
della piccola cascina della media pianura. Si notano però frequentissime
variazioni di questi tipi che tendono tutte verso un modello di casa
profondamente diverso, che, sebbene non sia presente che in un numero
limitato di esempi, costituisce certamente
un tipo a sé con caratteristiche
ben definite. Questo tipo di casa riassume in sé tutti quegli elementi differenziali
che
si trovano solo isolatamente presenti nella maggior parte delle case rurali
di questo settore. Tali elementi sono principalmente:
1) Lo sviluppo
verticale della casa
2) II secondo ballatoio (o loggiato) in corrispondenza
del magazzino
3) La scala semi-esterna a fianco dell'edificio o
incorporata ad esso, ma con ampie aperture sulla facciata
4) La presenza
di tratti di porticato e di loggiato
5) La cantina sotterranea
La presenza
di uno o dell'altro di questi elementi dà luogo a una
gamma di combinazioni
molto vasta, di cui si offrono alcuni esempi. È importante osservare
che il passaggio da tipi più recenti a tipi
più antichi è
rintracciabile in una
maggiore
differenziazione delle parti dell'edificio. La casa più fortemente
differenziata di questa zona è anche
la più antica e risale almeno al secolo XVII. Procedendo
verso i nostri giorni questa casa è andata perdendo un po' alla volta i
suoi caratteri, confondendosi con il tipo piuttosto uniforme della
piccola cascina piemontese (casa-blocco), diffusosi negli ultimi 80 anni
in tutta la parte periferica del Vercellese. Di qui la formazione delle
varietà intermedie.
Tale evoluzione si
è accompagnata al progressivo frazionamento delle proprietà, onde il
tipo più antico qui descritto corrisponde a una azienda di dimensioni doppie
o triple della maggior parte delle aziende (autonome) ora esistenti in
questo territorio, che sono intorno ai 10 ettari. Di regola il passaggio
delle prime alle seconde segna quindi anche
una riduzione
delle dimensioni del complesso: scompaiono le abitazioni dei salariati
fissi, non si riscontrano più le due abitazioni distinte del padrone e del
fittavolo.
Va infine ricordato che la zona di maggior diffusione di questo tipo
di casa ( specie per quanto riguarda lo sviluppo dei loggiati ) si trova
fuori dei confini del nostro territorio e precisamente nella bassa val Sesia
e nelle colline del Biellese.
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I
muri degli edifici più antichi sono costruiti in corsi regolari di
ciottoli di calibro uniforme, disposti a spina di pesce. Così sono anche
costruiti alcuni fabbricati rurali di età medievale posti attorno al
castello di Lenta. In altri muri
i corsi di ciottoli si presentano più
irregolari. In altri ancora, spostandoci verso la bassa pianura, i ciottoli
sono frammisti a mattoni. Sono sempre in laterizi i pilastri isolati, le
volte, gli stipiti e gli archi.
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Descrizione di una casa di antica costruzione a Lenta
L'edificio rurale è posto a Lenta in via Torelli 10 e la descrizione
della sua struttura è, come al solito, rintracciabile nel testo di Giuseppe
De Matteis a pag 59.
Data la posizione rispetto alla strada, il corpo dell'edificio principale
( abitazione e magazzini ) è bipartito dall'androne carraio. Da
un lato di esso è l'antica abitazione del proprietario, dall'altro
quella del fittavolo. Le due sono però comprese nello stesso corpo.
La gabbia della scala, che serve entrambe le abitazioni, è
appoggiata lateralmente al fabbricato e forma un corpo a sé, che
comprende anche porcile-pollaio, un ripostiglio e due servizi
sovrapposti.
Sul fianco orientale si ha un ripostiglio - magazzino (
'l casùn ) e di
seguito la stalla e la scuderia con sovrapposto il fienile.
Questo corpo si appoggia a quello di fronte alla casa, posto sotto lo stesso
tetto.
Esso comprende l'abitazione per due famiglie
di
sciavandè e a fianco una tettoia a due piani, che
piega ad angolo retto, continuando per un tratto sul lato opposto della
stalla. Ad esso, sempre sotto lo stesso tetto e sul medesimo lato, segue la
legnaia (
cà del bosc
) e un'altra abitazione per salariati. Nella casa dei salariati
attigua alla scuderia si apre un corridoio che porta in un cortiletto
aperto dietro alla casa degli sciavandè e di qui alle
aie poste in aperta campagna.
Questo complesso
corrispondeva anticamente a un'azienda di 20 ettari, successivamente
divisa. Qui
come altrove non esistono più salariati fissi: i locali sono di
solito occupati da famiglie di affittuari ( aumentate di numero in
seguito al
frazionamento dell'azienda) oppure sono disabitati ed in rovina.
Le murature, ad eccezione dei pilastri isolati, degli spigoli, delle
cornici delle porte e finestre e delle volte, sono fatte in prevalenza di
grossi ciottoli o disposti irregolarmente o in corsi regolari a spina di
pesce su letti di malta. Molto usate sono le lastre di granito (
sarìss ) (
ballatoi, marciapiedi, stipiti di porte ) provenienti dalle cave della
val Sesia.
L'edificio principale- La facciata è alta 10 m e larga 9 m. La
profondità dell'edificio è di 9 m. A piano terreno si aprono 4 vani:
quello centrale, costituito dall'androne di accesso carraio al cortile, pure
sono disabitati e in rovina, e tre laterali: la sala (
salùn ) del
padrone a ovest e, sul lato opposto, la cucina del fittavolo con un
ripostiglio verso il cortile. A questo ripostiglio corrisponde, dall'altra
parte dell'androne, la 3* rampa della scala e, ai piani superiori, i
loggiati.
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