La qualità
delle acque. Falde di risaia e risorgive
Il Canale
Cavour - L'Associazione di Irrigazione
Ovest Sesia - Il reticolo idrografico
- La canalizzazione
Tratto da
Borgia ( a cura di )
Le risaie del Vercellese, Guida al paesaggio, alla storia, alla natura
delle terre d'acqua - Regione Piemonte
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Falda ed effetti ambientali delle colture a sommersione Gli effetti ambientali delle risaie a sommersione sull'acqua di falda sono noti da tempo. Le risaie non prelevano acqua dai pozzi, come spesso avviene per altre colture agricole, ma possono immettere nella falda acqua inquinata da erbicidi e fungicidi. L'inquinamento della falda disturba la potabilità dell'acqua degli acquedotti vercellesi solo se i comuni pescano nelle falde superficiali. Se si rilevano tracce di diserbanti nelle falde immediatamente più profonde non è ancora colpa delle risaie, bensì delle numerose trivellazioni per la ricerca del metano nell'alta pianura novarese e vercellese, che fanno passare l'acqua inquinata delle risaie nelle falde inferiori. La pratica sempre più diffusa di un utilizzo più oculato dei diserbanti in risaia porterà certamente dei benefici nel medio periodo. Per quanto riguarda gli effetti sulle portate di falda, la risaia è di sicuro un toccasana. L'acqua che sommerge le camere, proveniente dai grandi fiumi e dalle risorgive, poco alla volta (con una velocità maggiore nei terreni meno argillosi) finisce in parte nella falda superficiale compensando la perdita di acqua per prelievi industriali, irrigui e civili. Se non ci fossero le risaie, l'agricoltura delle zone a sud est dell'area risicola, ormai abituata a sfruttare falde a pochissimi metri dalla superficie, subirebbe seri danni per l'abbassamento della falda e il suo impoverimento. Le acque delle risorgive
La risorgiva o fontanile è un ambiente naturale
unico e peculiare dei territori planiziali delimitati da catene montuose,
come è appunto la pianura vercellese. E' un corso d'acqua
superficiale che "risorge" dopo un lungo percorso sotterraneo. Sono acque
che arrivano anche da molto lontano: da percolature nella fascia pedemontana
e di media montagna, magari alimentate anche da nevai stagionali e da
infiltrazioni perenni. Oppure provengono dal subalveo
dei torrenti a regime nivo-pluviale o nivo-glaciale, che perdono molta
acqua nel sottosuolo. Questi rivoli d'acqua di subalveo seguono spesso
l'andamento del conoide formato dalle deposizioni alluvionali o
fluvioglaciali del loro stesso fiume. Ma anche in ragione del rilevato del
conoide possono cambiare direzione con
l'approssimarsi delle confluenze nel Po
e generalmente piegare verso sud-est. In entrambi in casi, ( origine montana
o fluviale) l'acqua penetra negli strati inferiori del terreno fino ad
incontrare uno strato di materiale finissimo, argilloso ed impermeabile.
Sempre sfruttando le pendenze della pianura, che nel vercellese digrada
verso sud-est, questi torrentelli sotterranei scorrono anche a pochi
metri dalla superficie per affiorare (risorgere) con polluzioni favorite
dalla pressione sotterranea, non appena la quota altimetrica e lo spessore
dello strato sovrastante lo permettono.
Ma la cosa che le distingue dal punto di vista
ambientale è la qualità delle
acque. L'acqua di risorgiva esce a temperatura più costante
nell'arco dell'anno di quella derivata dai fiumi. È più calda
d'inverno e più fresca in estate. Non ha quasi mai grandi sbalzi di portata
e intorbidimenti. Per questo è un habitat ideale per numerose piante
acquatiche, alcune anche rare, che spesso conferiscono alla roggia risorgiva
il caratteristico ambiente verde lussureggiante. Questo è un ambiente ideale
per la riproduzione di quasi tutti i pesci di pianura che risalgono spesso
per chilometri le risorgive provenienti dal Po e dal Sesia.
risorgive. Lucci, persici reali, carpe, tinche,
ma spesso anche cavedani e barbi cercano questi ambienti tranquilli perché
garantiscono un migliore successo riproduttivo. I pesci sanno che nella
risorgiva le uova non andranno perse con la piena stagionale e le piogge di
maggio e giugno e che gli avannotti avranno tanta vegetazione a disposizione
per sfuggire ai predatori. L'andamento
calmo e costante delle acque favorisce anche lo sviluppo della vegetazione
di ripa, che, a sua volta, è molto spesso l'unico rifugio per molti animali
e luogo di nidificazione per gli uccelli, che trovano nel territorio
circostante, banalizzato dalle risaie, ben poche aree di rifugio e di
nidificazione. I punti di polluzione delle risorgive, allargati da scavi,
detti "teste di fontanile", sono riconoscibili nel paesaggio risicolo
perché, intorno al laghetto pullulante di soffioni sabbiosi provocati dalla
fuoriuscita dell'acqua, c'è una folta vegetazione, soprattutto arborea.
Questi boschetti minuscoli di ontano nero e salice sono osservabili anche da
grande distanza. |
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Le portate delle risorgive sono sempre modeste, ma contribuiscono con i
loro complessivi 3600 litri al secondo alle esigenze della risicoltura.
Per la loro particolarità ambientale, dovrebbero essere prive di
sbarramenti e preservati dallo scolo di risaia e dal mescolamento
dell'acqua, oltre che protette dagli scarichi fognari. È certo una cosa
improponibile oggi, ma se con il ridimensionamento della superficie risicole
e il crescere degli avvicendamenti, dovesse diminuire l'esigenza idrica
della risaia, le risorgive dovrebbero essere i primi corsi d'acqua ad essere
liberati dal loro tributo al riso. L'immagine pulita della risicoltura
vercellese passa anche attraverso la salvaguardia di questi piccoli gioielli
naturalistici. |
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