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Deterioramento di poteri centrali
ed affermazione di autonomie locali 
Dallo stato feudale alle signorie territoriali - Cronologia comparata dell'alto medioevo
Dalla crisi dello stato feudale allo stato dei ceti ed alla nascita delle prime monarchie nazionali
( materiali di studio )
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• La trasformazione del concetto di impero tra alto e basso medioevo

-   Mentre l’Impero d’Occidente è sostituito dai regni romano barbarici, l'impero d'Oriente presenta caratteri suoi propri. L'imperatore  è divinizzato come tutti i sovrani orientali ; inoltre egli ( basileus ) controlla direttamente la Chiesa di Bisanzio con il suo patriarca ortodosso ( cesaropapismo ). Il contrasto con la Chiesa romana sarà sempre molto forte fino allo scisma ( 1054 ).

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I Bizantini , eliminato il dominio degli Ostrogoti tendono a stabilire il controllo su tutta l'Italia e anche sul papa, che era invece abituato da tempo ad agire con larga autonomia.
  Dal 568 buona parte dell'Italia viene conquistata dai Longobardi,  popolazione germanica molto meno rispettosa dei diritti delle popolazioni latine. I sudditi italici sono costretti a coltivare la terra al servizio dei nuovi signori (servitù della gleba ed avvio del sistema feudale ).Il diritto viene codificato nell' Editto di Rotari
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    Nel VII ed VIII secolo gli Arabi si estendono in Medio Oriente a scapito di Bizantini e Persiani. In Africa abbattono il potere bizantino e in Spagna quello dei Visigoti. Passa nelle loro mani il controllo del Mediterraneo e si incrina decisamente la rete di traffici che faceva capo a Costantinopoli. Anche la capitale dell'Impero è minacciata da vicino
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    Nel corso dell'VIII la sorte dell'Impero si lega al contrasto, di volta in volta innescato con il pontefice romano. Più volte tra il papa e l'imperatore di Bisanzio c'è scontro aperto; come nel caso della proibizione del culto delle immagini sacre pretesa da Bisanzio e rifiutata da Roma ( Iconoclastia )
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   In questo contrasto si inseriscono sia i sovrani longobardi che si fanno ora protettori del papa ( Liutprando e donazione di Sutri - 728 ) ma più spesso diventano aggressivi nemici, intenzionati ad occupare il territorio di Roma.
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    Il pontefice è così costretto a chiedere aiuto ad un'altra popolazione, quella dei Franchi: essi diventano i protettori dei diritti anche territoriali della Chiesa in Italia .Prima Pipino il Breve e poi Carlo Magno ( 774 ) debelleranno i Longobardi.
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    Dalla vittoria di Carlo Magno su Desiderio in Italia, accompagnata dalle altre imprese di conquista ai danni di Sassoni, Avari e Arabi di Spagna, sorge la base territoriale di un nuovo impero, che in qualche modo , diventa erede del vecchio impero romano: il Sacro Romano Impero, nato nell'800 d.C. con l'incoronazione di Carlo Magno, a Roma , per mano di papa Leone III
-    Vediamo ora le caratteristiche della nuova istituzione nata, la notte di Natale dell'800

      1) L'imperatore realizza , con la consacrazione del papa , un progetto di ordine universale , esteso a tutta l'Europa cristiana. Egli diviene il difensore della cristianità d'Occidente contro i barbari pagani e contro i musulmani, dominatori del Mediterraneo. Le funzioni dell'impero sono dunque difensive .

      2) Inoltre l'Impero è  sacro  perché riceve la sua autorità dalla Chiesa e l'imperatore può dirsi "  incoronato da Dio ".

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     Fu nuovo e straordinario questo gesto del pontefice, perché mai in precedenza il papa si era arrogato l' autorità di incoronare un imperatore. Ma  in questa particolare occasione l'impero d'Oriente appariva quasi vacante ( tenuto com'era da una donna, l'imperatrice Irene ), tanto che il papa credette di poter disporre dello stesso titolo imperiale
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     Carlo Magno disapprovò probabilmente i modi dell'incoronazione , che facevano apparire la sua autorità in qualche modo subordinata a quella papale
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      In realtà da questo atto nascono le ragioni di antagonismo tra Papa ed Imperatore che dureranno per tutto il medioevo. Quale delle due autorità deve ritenersi superiore di fronte all'altra? Quella spirituale del Papa o quella temporale - militare, civile, politica - dell'Imperatore?
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     Subito dopo la morte di Carlo Magno questi antagonismi scoppieranno in tutta la loro intensità. Per la Chiesa l'impero era una res publica christiana voluta da Dio, subordinata al controllo spirituale ed organizzativo della Chiesa. Per l'imperatore invece l'impero era un territorio da gestire ed amministrare autonomamente da parte del potere politico, che si riservava il controllo anche nella nomina dei vescovi e delle decisioni in materia di disciplina ecclesiastica e di istruzione religiosa
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    L'imperatore d'Oriente riconobbe ben presto l'autorità del Sacro romano impero: mentre Bisanzio si riservava il controllo del Mediterraneo ( conteso con Arabi e poi Normanni ) il Sacro Romano impero gestiva il suo potere sul continente europeo.

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      Durante l'età carolingia si delineano i presupposti del sistema  feudale. L'imperatore concede a uomini di propria fiducia  , quali conti , marchesi , duchi ( feudatari ) terreni in beneficium:esso  è un tipo di usufrutto e non una proprietà trasmissibile ereditariamente
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     In cambio il signore pretende  la  dichiarazione, da parte dei beneficiati, di essere suoi vassalli ( sottoposti, fedeli , pronti a difendere il territorio dell'impero con le proprie armi )
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    Ogni vassallo concede poi ai suoi sottoposti una parte di terreno in cambio del giuramento di fedeltà. Nasce la gerarchia feudale e la cavalleria, che ha il particolare compito di destreggiarsi con le armi e di difendere la cristianità dalle incursioni di nuovi popoli ( Ungari, Normanni, Saraceni..)
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     L'economia di scambio decade e prevale l'agricoltura di autoconsumo all'interno della proprietà signorili ( corti ) : l'economia prende il nome di economia curtense. Il baratto sostituisce in gran parte lo scambio monetario
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     Nei campi la servitù della gleba si afferma definitivamente. In cambio della lavorazione dei mansi ( lotti di terreno ) assegnati il servo non può allontanarsi dalla terra ed è obbligato a lavorare anche la pars dominica ( la terra del signore ) gratuitamente

• La dissoluzione dell'impero universale

Dopo la morte di Carlo Magno i successori non riescono a conservare intatto l'impero. Due sono le ragioni della frantumazione del territorio imperiale:
- la concezione dinastico patrimoniale dello stato assicura ad ognuno dei figli maschi una parte dell'eredità paterna
- Il sistema feudale produce la frammentazione del territorio in tante signorie locali che tendono a divenire indipendenti.

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     Nell'877 con il Capitolare di Kiersy i feudi maggiori diventeranno ereditari e tenderanno a formare tante piccole entità autonome nel corpo dell'impero, disgregandolo dall'interno
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     Dopo la divisione del Sacro Romano Impero nella Lotaringia ( Lotario ) , nell'area francese ( Carlo il Calvo ) e nell'area germanica ( Ludovico il Germanico ), L'impero cambierà fisionomia geopolitica e territoriale e finirà per identificarsi solo con l'area germanica, con la Borgogna e l'Italia del nord. Questa sarà la struttura del Sacro romano impero germanico, sorto nel X secolo.  ( cartogramma )
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    In Francia, gradualmente si formalizzerà la nascita della monarchia feudale dei Capetingi ( Ugo Capeto, primo re di Francia nel 987 )
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    In Germania si imporranno via via tre dinastie di imperatori appartenenti rispettivamente alla casa di Sassonia ( gli Ottoni ) di Franconia e di Svevia ( gli Höenstaufen )
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    Il potere imperiale, che anche in Germania dovrà sempre essere controllato da vicino ( si pensi alle lotte tra Welf e Weiblingen )  ai tempi Di Federico Barbarossa , diventa ancora più precario nelle terre più lontane dell'Italia , tradizionale provincia dell'impero
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    Ai tempi degli Ottoni sono i re d'Italia Arduino d'Ivrea e Berengario marchese del Friuli a contestare il potere imperiale sui loro territori. Più tardi sarà lo stesso pontefice romano sostenuto dai comunni della Lega Lombarda a scacciare Federico Barbarossa  prima da Roma e poi dalla pianura padana
- Il potere dell'impero si va lentamente dissolvendo nell'anarchia dei poteri locali , perdendo gradualmente la sua pretesa universalità. Dopo la Costitutio de feudis ( 1037 ) anche i feudi minori diventano ereditari, assegnando nuovi poteri alle signorie locali, potenzialmente ribelli al controllo centrale dell'imperatore.

Altri fattori che segneranno nel giro di trecento anni la definitiva crisi dell'impero sono i seguenti :

-  Le incursioni di nuove popolazioni ai confini dell'Europa, che in alcuni casi porteranno allo stabile stanziamento di nuove dinastie regnanti.
Ungari, Slavi, Bulgari nel X secolo irrompono da est.
-  Gli Arabi occupano tutto il Mediterraneo e le isole
-  I Normanni provenienti da nord-est si sostituiscono ad Arabi e Bizantini nel sud dell'Italia.

• Il rapporto di superiorità della Chiesa sull'Impero: teocrazia e cesaropapismo

 Il contrasto dell'Impero con la Chiesa, altra struttura universalistica ( estesa su tutta l'Europa cristiana ) si fa via via più acceso e finisce per minare le pretese di controllo capillare del territorio da parte dell’impero.

-    Dapprima sono gli Ottoni a pretendere prerogative sovrane rispetto al papa ( Privilegio ottoniano 962 d.C. ). Con questo documento l'imperatore afferma che il papa non può essere eletto senza l'approvazione imperiale e che inoltre l'imperatore può designare il pontefice ed i vescovi-conti ( specie di feudatari ecclesiastici ) 
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     A queste pretese risponde il movimento riformatore della Chiesa che parte dall'abbazia di Cluny. Gregorio VII è il pontefice che lotterà a lungo contro Enrico IV nella lotta delle investiture
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    Il Concordato di Worms (1122 ) chiude questo periodo e sanziona di fatto una separazione di potere netta tra papa ed imperatore. All'imperatore spetta il controllo di tutta la feudalità ecclesiastica tedesca che è lui a nominare, mentre al pontefice tocca la nomina dei vescovi italiani , sui quali cessa il controllo imperiale.

Parole- chiave

Signoria territoriale: Evoluzione naturale della signoria fondiaria, Si ha signoria territoriale ogniqualvolta il signore feudale è in grado di trasmettere ereditariamente il suo titolo conservando una giurisdizione stabile e definitiva sul territorio, sostituendo quest’ultima al semplice possesso vitalizio del feudo ( beneficium).

La signoria territoriale rende autonomo il feudo dal controllo imperiale, in quanto lo stabilizza all’ereditarietà di una famiglia nobiliare: tutto ciò contribuisce alla frantumazione del potere statale in entità autonome.

Autonomie comunali: Sono anch’esse forme molto particolari di signoria territoriale, che si vengono a creare lentamente e con modalità diversissime dopo il Mille ad opera di comunità di liberi cittadini, sottrattisi ai vincoli di servitù che continuano a vigere nelle campagne. Essi, sotto la protezione di un vescovo o di alcuni esponenti di famiglie aristocratiche inurbate, rivendicano l’autonomia giurisdizionale sul territorio del comune ( diritto di battere moneta, di esigere tributi sul contado, di armare eserciti, di amministrare la giustizia…), pur non rinnegando formalmente l’autorità imperiale.
 

¨       Nel XII secolo l’imperatore Federico Barbarossa sarà in Italia per tentare di controllare  la città di Roma , liberandola da Arnaldo da Brescia, ma imponendole podestà imperiali. Inoltre ambirà a ridurre le autonomie dei comuni ( Diete di Roncaglia ed annullamento delle regalìe ).Entrambi i tentativi falliranno anche per l'alleanza dei comuni con il pontefice. La pace di Costanza ( 1183 ) sancirà l'autonomia del territorio comunale dell'alta Italia
-   Ultimo tentativo da parte degli imperatori Svevi di controllare parti del territorio italiano ( ricco e strategicamente importante per la sua posizione nel Mediterraneo ) è il matrimonio di Enrico VI, figlio di Federico Barbarossa con Costanza d'Altavilla, principessa normanna.Tale matrimonio unendo i possessi normanni del sud dell'Italia con quelli svevi porta Enrico VI e poi suo figlio Federico II ad avere il possesso del Meridione e della Sicilia ( Regno d'Italia -1215-1250 )
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    Una famiglia nobile di Francia, quella degli Angioini , avrà il compito di scacciare definitivamente gli imperatori di stirpe tedesca dall'Italia. La sconfitta di Manfredi a Benevento ( 1266 ) sanziona praticamente la fine del dominio svevo sull’Italia

• La Chiesa ed il potere temporale 

-   La Chiesa nel corso del Medioevo , diventa una struttura di potere molto importante che muta profondamente i suoi caratteri originali di semplice comunità di fedeli, aderenti ad un credo religioso , e si fa vera e propria istituzione dotata di una solida organizzazione interna e di  potere territoriale ( potere temporale )
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   Nei secoli III e IV d.C. il potere locale dei vescovi era stato sempre più importante per difendere le popolazioni locali contro la furia degli invasori barbari. La Chiesa era diventata un organismo compatto sostenuta dalla ricca nobiltà latina, che attraverso donazioni e lasciti , aveva arricchito le diocesi. L'Editto di Milano ( 313 ) e quello di Tessalonica sanzionano questo stato di fatto. Teodosio riconosce il cristianesimo come religione ufficiale dell'impero e le comunità cristiane vengono esentate dalle contribuzioni fiscali
- Negli anni bui delle invasioni è da ricordare la vitalità della Chiesa di Roma, unica protettrice delle popolazioni latine
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  Nasce il monachesimo occidentale con Benedetto da Norcia che fonda nel 528 il monastero di Montecassino. Altri monasteri sorgono sull'esempio di Montecassino nei secoli successivi. Si affermeranno gli ordini dei  Cistercensi ( dal nome dell'abbazia di Citeaux )  dei Certosini ( la Grande Chartreuse ) e dei Cluniacensi ( Cluny ).In Italia sono famosi i monasteri di Fruttuaria, Camaldoli, Vallombrosa
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   A differenza del monachesimo orientale ascetico i monaci occidentali vivono un'esperienza religiosa matura: alternano alla preghiera e alla meditazione il lavoro dei campi e creano comunità economicamente autosufficienti e protette , che ,in caso di pericolo, offrono valida  difesa alle popolazioni minacciate. Dalle grange cistercensi  e benedettine ( vere e proprie fattorie medioevali ) partiranno addirittura opere di bonifica e messa a coltura delle campagne circostanti
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   Il pontefice romano, nel corso del VII secolo, è in una posizione di grave difficoltà in quanto la sua autorità sull'Italia è avversata da Bisanzio, mentre i Longobardi sono pronti ad approfittare in ogni modo  della sua debolezza, per occupare il territorio laziale ed estendere il loro dominio anche nel sud dell'Italia
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   Il re longobardo Liutprando , in occasione di un nuovo contrasto tra la Chiesa di Roma e Bisanzio , a proposito del culto delle immagini sacre ( lotta per l'iconoclastia ) prende le difese di Roma, prospettando di attaccare i possedimenti bizantini nel sud dell'Italia. E' in questa occasione ( 729 ) che il pontefice ottiene in dono il territorio di Sutri ( Donazione di Sutri ), primo nucleo dello stato della Chiesa.   Nasce così il potere temporale della Chiesa
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   Durante l' VIII secolo però i Longobardi, in altre occasioni, attaccano lo stato della Chiesa per ampliare i loro domini. Così tenta di fare re Astolfo e Desiderio.
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   La Chiesa chiede aiuto a Pipino il Breve, re dei Franchi , che glielo concede. Con questo atto inizia la collaborazione della Chiesa di Roma con il popolo dei Franchi che si concluderà con la discesa vittoriosa in Italia di Carlo Magno nel 774, per liberare il papa Adriano IV dalle mire espansionistiche di Desiderio, ultimo re longobardo
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   Gli Arabi nel frattempo avanzano da sud e occupano le isole mediterranee e la Spagna, costituendo un grave pericolo per la cristianità europea. Sono ancora i Franchi ad arrestarne l'avanzata in Francia. Carlo Martello li sconfigge a Poitiers nel 732
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    Carlo Magno prosegue la lotta contro gli Arabi musulmani ed infedeli  e conquista la marca spagnola ( episodio di Roncisvalle e mitica difesa del conte Rolando )
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       Nell'800 nasce il Sacro romano Impero. Il pontefice Leone III è il primo papa che consacra un imperatore ,costui , a sua volta,  si riconosce difensore della cristianità occidentale. Tuttavia è proprio da questo momento ( in cui apparentemente la Chiesa ha trovato un braccio armato disposto a difenderla ed a promuovere l'evangelizzazione di nuove terre ), che inizia il rovinoso conflitto di competenze tra papa ed imperatore. Sarà proprio questo conflitto a produrre la crisi definitiva delle due strutture medioevali.
 

Parole-chiave

Universalismo. Sia l’Impero che la Chiesa nel medioevo cristiano tendono a porsi come poteri universali,  estesi a tutta l’umanità. Ciò è possibile in quanto la  finalità parallela delle due forme di potere è il comune governo degli uomini, intesi come fedeli legati ad un’unica religione destinata ad estendersi su tutta la Terra.

Potere/ Stato temporale della Chiesa. Con questo termine si indica il territorio sul quale il Pontefice può esercitare la sua autorità politica, caratterizzata da funzioni pubbliche e statali  proprie di un capo di Stato che esercita la sua sovranità e  non solo un diritto di tipo privato. L’ufficializzazione di tale giurisdizione non fu che la logica conseguenza di un esercizio del potere che la Chiesa esercitava già di fatto sulle popolazioni locali fin dall’alto medioevo, quando essa si occupava attraverso vescovi e pontefici della difesa del territorio italiano.


 

 

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