indice

avanti

indietro

grafi

Quarta giornata
Dallo stato feudale alle signorie territoriali - Roberto Crosio e Margherita isola
Cronologia comparata dell'alto medioevo - Deterioramento di poteri centrali ed affermazione di autonomie locali -
Dalla crisi dello stato feudale allo stato dei ceti ed alla nascita delle prime monarchie nazionali
( materiali di studio )
___________________

DISTILLAZIONE QUARTA GIORNATA: DALLO STATO FEUDALE ALLE SIGNORIE TERRITORIALI

 Categorie storiche di sviluppo delle forme istituzionali (  diacronia )
 

Categorie funzionali di tipo giuridico
(  attualizzazione sincronica )

Eventi nodo
Periodizzazioni
Contesti storici

Fenomeni
strutturali
Forme di potere

Tipologie di statualità

Territorialità
Demografia

Economia

 

Società
Organizzazione  d. popolazione

Tardo impero

Stato patrimoniale
Dominatus

Autocrazia militare

 

 

Estensione cittadinanza

 

Crisi monetaria

Crisi economica

Mobilità sociale

Regime fiscale

Editti, Decreti, Epistole, Mandata, Leges

Legislazione

Costantino
IV secolo d.C.

Cesaropapismo
Giurisdizioni vescovili

 Autonomia diocesi
Esenzione fiscale

 

Extraterritorialità

Lasciti,  donazioni
Patrimonio della Chiesa

 

Chierici

Rapporto Stato / Chiesa

V secolo d.C.

Commendatio

Regni romano-barbarici

Frammentazione territoriale

Baratto

Sippe
Arimanni (liberi)

Territorialità del diritto

VI secolo d.C
Giustiniano

Basileus divinizzato
Coirpus iuris civilis

Impero d’Oriente

Riunificazione imperiale

 

 

 

 

 

 

Integrazione economica mediterranea

 

Diritto moderno / Diritto romano

Alto Medioevo

Carlo Magno 800 d.C.

Feudalesimo
Fedeltà militare
Beneficium
Immunitas
Vassallaggio

Signoria fondiaria

Sacro romano impero

Frammentazione
economica

 

Autoconsumo
Economia curtense

Signori feudali

Chierici /
Cavalieri /
Servi della gleba
Società trinitaria

Accentramento / Decentramento

Stato unitario /
Stato federale

IX – X secolo d.C.

Dominatus loci
Banno

Feudi ereditari

 

Incastellamento
Anarchia feudale

Autonomismo / Separatismo

Dall’ XI secolo d.C.

Assemblee comunali

Autonomie urbane
Corpi cetuali

Borghi franchi
Villenove

Economia mercantile

Liberi abitanti del comune
Corporazioni

Rappresentanza / Rappresentatività

Dal XII secolo d.C.

Signorie / Principati

Signoria territoriale

 

Stati regionali

 

 

Polarizzazione regionale

Patriziato urbano

Statualità

Burocrazia

Macrologica

-     Lo studio del sistema di dominio feudale permette di inserire nello schema interpretativo di fondo una serie di nuove variabili molto importanti riguardanti la sovranità territoriale dello Stato,
-
     Gli spunti di riflessione offerti dal tema dell’ anarchia feudale ( intesa come frammentazione a livello locale del potere politico, economico e militare ) possono avviare all’analisi dei  concetti di decentramento,  federalismo  autonomismo e separatismo, che si pongono   come  moderne  soluzioni  al rapporto tra potere centrale e  realtà periferiche di un territorio statale.
-
     La coesistenza della sovranità statale con le esigenze delle comunità locali garantiscono nel moderno stato democratico la sovranità della legge in tutte le sue articolazioni.
-
      La frammentazione territoriale dello stato feudale, viceversa, moltiplica impropriamente la legittimazione locale del potere, causando una perenne conflittualità nei rapporti tra i vari soggetti politici.
 


Premesse didattiche

Analizzando il compito della quarta giornata di lavoro emerge quanto segue:
- Gli alunni, da questo momento in avanti, saranno chiamati, soprattutto per quanto riguarda le conoscenze storiche, a misurarsi con  contenuti nuovi, non ancora esaminati nel corso dello studio delle unità curricolari.
-
  Del resto i contenuti della quarta giornata fanno  parte integrante del programma di Storia del secondo anno, che dovrà essere obbligatoriamente completato durante il presente anno scolastico.
-
  La fase di recupero prevede dunque, a questo punto del percorso, una sequenza a rampa ripida con una veloce anticipazione delle tappe storiche, che caratterizzano la storia medioevale fino al XIII secolo.
-
  La  focalizzazione del discorso storico sarà prevalentemente giuridico - istituzionale.
-
La definizione di eventi e  fenomeni  sarà ridotta al minimo: si tenterà di offrire piuttosto una definizione strutturale del modello di stato feudale, utile ad allargare la prospettiva di analisi del concetto di statualità – inteso in senso diacronico
-
  Nella  parte restante  dell’anno scolastico ci sarà tutto il tempo di puntualizzare adeguatamente e più ordinatamente la contestualità storica  all’interno della quale si inquadra il discorso odierno.

La documentazione che viene offerta in queste pagine, seppur di tipo sintetico e non certo esaustiva, ma comunque abbastanza ricca per affrontare la parte del discorso che ci interessa, non è stata interamente sottoposta all’attenzione della classe per evidenti limiti di tempo e data la complessità dei temi toccati.  Viene comunque allegata ugualmente,  perché la riteniamo adatta alla progettazione di una macrounità sulla presente tematica, da svilupparsi nell’ambito della modularità curricolare. Sono stati sottoposti all’attenzione della  classe unicamente una cronologia comparata di tipo tematico ed una breve sintesi relativa ai principali concetti legati alle strutture giuridico-istituzionali dell’età medioevale.  

-    La lezione frontale è stato inoltre operata con l’ausilio costante di due carte storico-geografiche ( murali ) relative all’area italiana ed europea attorno all’anno 1000
-
    Sono stati proiettati alcuni lucidi: uno schema grafico relativo alla struttura interna del feudo, un inserto fotografico che ha permesso di visualizzare le componenti esterne della struttura edilizia di un castello medioevale ed infine la riproduzione di un particolare pittorico del “Mito del buongoverno” di Ambrogio Lorenzetti  molto adatto per esaminare il rapporto tra l’area comunale  e contado circostante.
 


• Il nuovo modello di stato feudale ed i suoi sviluppi

Si presenta in questa sezione il primo di tre nuovi sistemi di dominio, che in sequenza storica avvicinano  alla struttura dello “stato moderno maturo”. Si tratta dello Stato feudale, che anticipa lo stato dei ceti ed il modello della monarchia assolutista del XIV secolo. Lo stato feudale si regge su poche connotazioni, che pongono in evidenza soprattutto gli elementi di discontinuità nell’esperienza storica che caratterizza l’evoluzione delle istituzioni attraverso alcune fasi e caratterizzazioni di lungo periodo.

1)     Lo stato imperiale presuppone una giurisdizione territoriale instabile. Affermazione dei poteri locali
2)
     Concezione patrimoniale dello Stato. La fedeltà militare come vincolo privatistico di controllo.
3)
     Universalismo dell'autorità centrale e frammentazione del potere locale.
4)
     Ereditarietà dei feudi. Dalla signoria fondiaria alla signoria territoriale.
5)
     Il potere temporale della Chiesa ed il  sovrapporsi della sua  giurisdizione territoriale.
6)
     La cultura religiosa ed il simbolismo trinitario nella definizione dei ruoli sociali.
7)
    
Dallo stato patrimoniale di stampo feudale allo Stato dei ceti, fino alle monarchie assolute nazionali.
8)    
Lo stato regionale ed il principato.

 Ambito cronologico e spaziale. Nodi tematici.

Si assumono come limiti cronologici per la presentazione del modello di stato  feudale - quelli di lungo periodo dell’età medioevale, che va dalla caduta dell’Impero romano d’Occidente fino alla creazione delle prime monarchie nazionali . Esso comprende l’intero tratto dell’alto medioevo – dal tardo secolo V fino all’inizio del  XII secolo e - per estensione - in alcune zone, fino al XIV secolo.
- Il punto di partenza è la creazione dell’impero carolingio, considerato come il contesto maturo,  in cui emerge il sistema feudale di dominio.
-
 Si ha quindi il lento passaggio allo Stato dei ceti va collocato tra la fina del XII secolo e l’inizio del XIV.
-
Il passaggio all’assolutismo va collocato tra il XV ed il XVII secolo.
- Le aree interessate sono la Francia e l'area tedesca con la Prussia ed i paesi baltici, la penisola iberica e solo in parte l’Italia. L’Inghilterra presenta un’evoluzione un po’ particolare in quanto con la Magna Cartha Libertatum del 1215 anticipa, in qualche misura, alcuni tratti del moderno costituzionalismo.
-
Poca attenzione si presterà alle varianti regionali e sarà compito specifico della lezione chiarire gli elementi strutturali comuni dell'evoluzione del modello ( di ascendenza sociologica tratto da G. Poggi, La vicenda dello Stato moderno, Il Mulino, 1978, pp. 39 sgg ).

• Prospettive interpretative e focalizzazioni

Ogni sistema di dominio va inserito in un contesto più ampio, culturale, economico, sociale e tecnologico. Tale contesto è quello dell’alto medioevo nell’Europa occidentale ( i secoli bui ). Esso è caratterizzato dai seguenti elementi:

1.       Lo sfacelo dell’impero romano d’Occidente  sotto il profilo economico,  militare, amministrativo
2.
       Le nuove presenze di popoli germanici nell’area mediterranea a seguito delle invasioni barbariche
3.
       La fine della funzione economica del Mediterraneo come “cerniera” tra Oriente ed Occidente europeo
4.
       La decadenza di città, strade, linee di trasporto e comunicazione
5.
       L’emergere di un’economia chiusa ed autosufficiente ridotta a unità rurali isolate ( economia curtense )
6.
       Livelli di produttività molto bassi, privi del supporto e della domanda dei centri urbani
7.
       Bassissimi livelli di alfabetizzazione, limitati perlopiù agli ecclesiastici ( chierici )
8.
       L'uso sempre meno diffuso del latino come lingua comune nell’area dell’ex  impero romano.
9.
       La scarsa sicurezza materiale, igiene, elevata mortalità, debole densità di popolazione 

Sistema di dominio dall'alto al basso medioevo

-    La dinastia carolingia fece il tentativo di ricostruire un sistema di dominio comprensivo, translocale, riprendendo il modello di stato romano ordinato e unitario, dando alla cristianità occidentale coesione e sicurezza di fronte alle invasioni / pressioni, che continuavano a minacciare le regioni dell’Europa ( Arabi, Avari, Longobardi… ).
-
     Punti nodali del nuovo sistema furono il richiamo alla tradizione dell’impero romano e la stretta collaborazione con la Chiesa per la difesa del territorio europeo e del la diffusione del Cristianesimo
-
     Il dominio, che si estendeva a buona parte dell’Europa continentale, si strutturava verticalmente attraverso due cariche di carattere pubblico: i comites ( conti con prerogative di controllo militare del territorio ) e i missi dominici ( incaricati di verificare periodicamente - secondo direttive centrali - la corretta gestione del potere locale dei conti e dei marchesi )
-
     Episcopati ed abbazie – corrispondenti alle vecchie municipalità e alle grandi tenute romane – erano invece elementi orizzontali della struttura amministrativa. Aggregavano comunità produttive autonome
-
     I compagni d’arme dell’imperatore – elemento germanico legato da particolari vincoli di fedeltà – desiderosi di condividere con lui l’esperienza del comando e i proventi delle conquiste - costituivano forse l’elemento più importante di tutto il sistema. Da qui nasce quel rapporto di carattere personale e privato di collaborazione che caratterizzerà per secoli le strutture occidentali di dominio
-
      L’impossibilità di creare una salda struttura statale centralizzata, imperniata sulla stabile tassazione e sull’uso di una burocrazia efficiente – come era avvenuto nell’impero romano – faceva ruotare attorno a compiti militari tutte le attività di dominio. Era impossibile creare e tenere in piedi un sistema di potere unitario, costruito su cariche funzionarie gestite dal centro, con regole ufficiali concernenti le nomine e le responsabilità
-
      Fu il sistema della fedeltà privata di uomini in armi a guidare la costruzione dello Stato carolingio
-
     Tale rapporto, essenzialmente paritario, tra autorità centrale e soggetti periferici, fu inquadrato istituzionalmente con la cerimonia dell’investitura vassallatica
-
      Essa implicava tre nuovi elementi istituzionali di origine tardo romana: la commendatio ( protezione presso un superiore ) il beneficium ( concessione in possesso temporaneo di un fondo ) e l’immunitas ( esenzione dai poteri dello stato su un certo territorio)
-
      Tali elementi avrebbero dovuto correggere almeno in parte il rapporto di pura fedeltà militare – di carattere privato - dei vecchi compagni d’arme carolingi, ma in realtà sancirono la natura orizzontale e non verticale del potere, fornendo col tempo strumenti sufficienti alle autorità periferiche per staccarsi stabilmente dal potere imperiale
-
     Di sua natura il potere era di carattere gerarchico e veniva distribuito nella catena vassallatica fino ai gradi più bassi della scala sociale, dove prevedeva una totale dipendenza nelle prestazioni d’opera a vantaggio del signore locale; erano in questa condizione di totale subordinazione i servi della gleba

-
     Contrastava tuttavia, fin dall’inizio, la pretesa universalistica del potere imperiale – esteso a tutta la cristianità – con l’effettiva frammentazione locale del potere stesso. Tale potere era gestito spesso senza alcun rispetto per la sua natura gerarchica. Localmente si preparavano infatti le condizioni per rendere stabilmente autonome le prerogative sovrane dei singoli signori, che contraevano libere alleanze, si ribellavano ai loro superiori, rivendicavano l’ereditarietà dei diritti acquisiti
-
     Ciò sarebbe avvenuto alla morte di Carlo Magno in coincidenza con l’avvenuta ereditarietà di feudi maggiori. L’accentuata conflittualità all’interno dell’impero coincise con il fenomeno dellincastellamento. La costruzione di castelli segnava anche visivamente il dispiegarsi di un potere locale, che si affiancava a quello statale
-
     Nella lunga fase che porta al XI secolo si afferma la cosiddetta signoria territoriale ( dominatus loci ), con il corrispettivo diritto di banno ( fatto non solo delle tradizionali  imposizioni contributive sui servi della villa, ma anche di richieste di prestazioni gratuite, rivolte ai liberi proprietari che si affidavano alla protezione del ricco proprietario,  oltre ai diritti di amministrazione della giustizia in luogo della pubblica autorità ed alle prerogative di comando militare sulla popolazione locale)
-
      La diffusione delle signoria territoriale fu la causa più diretta della lenta erosione del potere imperiale  a vantaggio dei grandi signori feudali. In Francia uno di essi, Ugo Capeto fin dal 986 d.C. diede vita alla prima monarchia nazionale europea: quella dei Capetingi
-
      Nel territorio italiano, caratterizzato dal risorgente potere temporale della Chiesa – vera autorità sovrana anche sul piano territoriale e giurisdizionale – l’impero si afferma ancora nell’alto medioevo, in alcune zone, attraverso le investiture concesse alla feudalità ghibellina dagli imperatori tedeschi
-
     Il fenomeno comunale, che inizia a manifestarsi dopo il Mille nel nostro Paese, limitatamente all’area centro settentrionale, mina però dalle basi l’autorità imperiale. Infatti i comuni rivendicano, a loro volta, forme di autonomia amministrativa - se non di indipendenza vera e propria - nei confronti dell’impero, e sono sostenuti in buona misura dal Papato
-
     Nelle aree comunali della pianura padana si creano leghe tra città che conseguono significative vittorie contro gli imperatori svevi, come pure in Germania la lega hanseatica sottrae ampie prerogative giurisdizionali alla grande feudalità tedesca
-
     Il comune italiano esercita il suo controllo anche sul contado e si identifica con una vera e propria signoria territoriale, che nei secoli futuri darà vita alle polarizzazioni regionali proprie dei regimi signorili

• Sistema culturale: il simbolismo trinitario

Lo studio di alcuni aspetti del  contesto culturale altomedioevale ci serve per definire meglio la caratterizzazione interpretativa del sistema di dominio appena richiamato.

¨       La cultura religiosa ed il simbolismo trinitario sono evocati dal vescovo Adalberone di Laon nel tratteggiare lo schema interpretativo della società del suo tempo. La società si regge su uno schema tripartito. Parallelamente al rapporto uno / trino, di ascendenza cristologica, che richiama la perfezione di inclusione-convergenza e tripartizione del divino, così la società tutta si riconosce pacificamente e stabilmente sottomessa all’unica legge cristiana, ma è anche scissa  in compiti fortemente diversificati per le tre classi sociali, in cui essa è suddivisa.

-      “Gli uni pregano, gli altri combattono, gli altri infine lavorano”
-
      La tripartizione dei compiti significa per l’uomo del medioevo giustizia, perfetta complementarietà delle mansioni, compiuta realizzazione della legge superiore ed unitaria, che assicura la pace tra gli uomini
-
     Tutto ciò significa invece per noi contemporanei impensabile immobilismo sociale,  statica accettazione dell’esistentestratificazione sociale fittizia, ingiusta emarginazione di alcuni a favore di altri
-
      Riflettere sulle differenze sostanziali, che guidano il pensiero sociologico e politico moderni, rispetto a visioni della società che si rifanno a proiezioni metaforiche e simboliche - dovute a criteri interpretativi non scientifici di analisi ed a logiche rigidamente deduttive - è un compito importante
-
     Solo così si potrà identificare il percorso evolutivo dell’uomo nel dotare di significato le  esperienze collettive e nell’assegnare un preciso ruolo ad ogni  manifestazione di vita e di lavoro
-
      Il sistema sociale prefigurato da Adalberone di Laon – in cui è chiaramente ravvisabile anche il sistema di dominio medioevale - risente delle stesse aporie del sistema politico appena descritto, privo delle necessarie garanzie di equità e della forza del moderno diritto.
 


LOGICA DELLA CONVERGENZA E DELL’UNITA’

“LA SOCIETA’ DEI FEDELI FORMA UN SOLO CORPO MA LO STATO NE COMPRENDE TRE”

“QUESTE TRE PARTI COESISTONO E NON SOPPORTANO DI ESSERE DISGIUNTE: I SERVIZI RESI DALL’UNA SONO LA CONDIZIONE DELLE OPERE DELLE ALTRE DUE; E CIASCUNA A SUA VOLTA S’INCARICA DI SOCCORRERE L’INSIEME

“PERCIO’  QUESTO LEGAME TRIPLICE  E’ NONDIMENO UNO; COSI’ LA LEGGE HA POTUTO TRIONFARE, E IL MODO GODERE LA PACE
 

LOGICA DELLA TRIPARTIZIONE
E DELLA MUTUA DIPENDENZA

 

“….LA LEGGE UMANA DISTINGUE ALTRE DUE CLASSI: NOBILI E SERVI, INFATTI NON SONO RETTI DALLO STESSO REGOLAMENTO

“ LA CASA DI DIO CHE SI CREDE UNA E’ DUNQUE DIVISA IN TRE: GLI UNI PREGANO, GLI ALTRI COMBATTONO, GLI ALTRI INFINE LAVORANO”

 


• L'evoluzione dello stato in età feudale
 

Nell'alto medioevo l'unico tentativo di costituire un sistema di governo comprensivo di realtà diverse è quello messo in atto dalla dinastia carolingia, che realizza il suo disegno con Carlo Magno la notte di Natale dell'800.  Il re franco assume il titolo di imperatore e struttura verticalmente il dominio dello stato tramite due cariche di carattere pubblico: quella dei comites (conti), a cui viene affidato il potere a livello locale, e quella dei missi dominici, incaricati di verificare periodicamente, secondo direttive centrali, l'operato dei conti.  L'elemento dominante in questo sistema deriva dalla cultura germanica e consiste nel legame personale di fedeltà che unisce il sovrano al suo seguito di compagni scelti e fidati, destinati a condividere con lui il peso e i vantaggi dei comando. 
Il sistema feudale di dominio, successivo al Sacro romano impero, si basa oltre che sul principio di fedeltà, su tre principi derivanti dal mondo giuridico romano:

1.   La commendatio, cioè il rapporto di vassallaggio, nel quale una parte normalmente libera, ma socialmente inferiore, si affida alla protezione di una parte superiore e potente, impegnandosi alla sottomissione personale verso di questa e, se necessario, a fornirle aiuto
2.      Il beneficium, cioè la cessione in uso, non in proprietà, dei diritti su una fonte di reddito, di solito terre, comprendenti anche le attrezzature e la popolazione, schiava o libera, che le coltivavano; con tale cessione fatta ad un individuo o ad una collettività (in genere una comunità ecclesiastica), il signore intendeva fornire al vassallo la possibilità di assumersi determinati compiti per rendere i dovuti servigi (procurarsi e imparare a usare armi e cavalcature, addestrare un determinato numero di subalterni, rispondere alla chiamata dei signore in caso di bisogno, ecc.)
3.   
L'immunitas, cioè l'esenzione per il vassallo da obblighi giudiziari, militari e fiscali normalmente esercitati dal signore su quel territorio; sorta con un significato originario negativo, l'immunitas acquistò, in un secondo tempo, un significato positivo, in quanto il vassallo non solo sfruttava economicamente il feudo, ma esercitava anche funzioni di governo (riscossione delle imposte, amministrazione della giustizia, mantenimento dell'ordine e difesa dei territorio con i propri armati).  In questo modo il feudatario assumeva pieni poteri sulla maggior parte della popolazione costituita da umili individui (contadini, villani, dipendenti domestici, servi, talora schiavi), esclusa una minoranza della popolazione rurale residente su terre «allodiali», cioè libere da oneri feudali. 

I fattori di crisi del feudalesimo 

Il sistema feudale si venne pertanto caratterizzando per l'autonomia sempre più grande di cui godevano i feudatari e per la «polverizzazione» del sistema stesso, dato che ogni vassallo aveva a sua volta la possibilità di concedere una parte del proprio feudo a uno o più vassalli e che addirittura un individuo fosse vassallo di più di un signore.  Questa situazione portò all'aumento delle liti e degli scontri fra feudatari, dando luogo a feroci «guerre private» che finirono per far precipitare l'Europa in una vera e propria «anarchia feudale». Devastazioni e disordini, confusione di competenze e diversità nelle forme di governo misero in crisi il feudalesimo, una crisi determinata però anche e soprattutto dall'ascesa (o rinascita) delle città europee che agli inizi dei secondo millennio riacquistarono un loro peso politico.

Le città reclamavano diritti politici ed economici, diritti da gestire collegialmente da gruppi sociali interni riuniti in corporazioni.  Si delinea, si struttura e si pone in atto così un potere politico collettivo basato sull'intesa volontaria di molti singoli, che chiedono di essere governati da istituzioni autonome dal potere del feudatario per poter liberamente esercitare le proprie attività economiche, difendendo questa libertà e questa autonomia anche con la lotta armata.  Ecco perché le città si caratterizzarono subito per la costruzione di mura e fortificazioni urbane, oltre che per l'allestimento di milizie cittadine, in quanto l'autosufficienza militare era la prima garanzia dell'autonomia politica.
Naturalmente tutto questo è reso possibile da una economia sempre più florida basata su nuovi sistemi di produzione, su di un'intensa attività commerciale e sulla divisione del lavoro che riguarda non solo la città al suo interno, ma anche il rapporto città-campagna, dato che quest'ultima fornisce alla città uomini, cibi e materie prime, mentre ne assorbe i prodotti dell'artigianato e del commercio.


Glossario dell'età feudale 

Feudalesimo. Nuovo sistema di organizzazione politica, sociale ed economica caratterizzato da una struttura gerarchica del potere basata sulla netta separazione fra signori e servi, dalla netta prevalenza della campagna sulla città e da un progressivo frazionamento della sovranità e dell’unità territoriale dello stato. 

Villa . Azienda agraria che dall’età tardo imperiale attrae popolazione agricola, coloni liberi, piccoli proprietari che, penalizzati da inflazione e fiscalismo, si pongono sotto la protezione di “ potentiores” ( patroni ) per essere difesi dalle incursioni esterne.. Si integrano in un sistema economico chiuso di autoconsumo, che esclude le città e coincide con la decadenza dell’Impero.  

Coloni. Contadini liberi 

Servi della gleba. Contadini giuridicamente liberi ma legati ereditariamente al fondo dove lavoravano e soggetti al dominio del proprietario, cui dovevano corrispondere un tributo in natura e determinati servizi ( corvées ).

 Manso. “Casa ed edifici affiancati all’orto”, villaggio contadino. Comprende anche gli appendicia , campi e prati sparsi nel territorio agrario del villaggio, diritti d’uso sullo sfruttamento collettivo di boschi e terre incolte. Per estensione unità di conduzione agricola adeguata ai bisogni di una famiglia.

 Allodio. ( alodium, franco al-od = pieno possesso ) Possesso di terre libero da ogni vincolo e sovrano, può essere venduto e passare ad altro proprietario.

Beneficium poi Feudo. Cessione di terre fatta dal signore al sottoposto ( vassus ) fedele perché ne goda i frutti, fermi restando i suoi diritti di proprietà. Il beneficium è assimilabile ad una forma di usufrutto della terra. Tende poi a divenire ereditario ed a trasformarsi in dominatus loci ( signoria territoriale ).

Immunità. (“esenzione” “in + munus= senza obbligo ).Riconoscimento di particolari prerogative quali il diritto di battere moneta, di amministrare la giustizia, di imporre tributi, di chiamare alle armi gli abitanti, di stabilire covées o prestazioni gratuite di lavoro. Trasferimento, nell’ambito del feudo, dei poteri politici già goduti dal signore.

Vassallaggio. ( Vassus = Fedele ) Giuramento di fedeltà ed obbedienza ad un signore che concede un beneficio. L’uomo libero nell’accettare l’appezzamento di terreno si dichiara sottoposto al suo signore.

Ereditarietà del beneficio. Il beneficio cessa di essere vitalizio e personale e può essere trasmesso in eredità. Il feudatario diventa, di diritto, oltre che di fatto un vero e proprio sovrano entro i confini delle sue terre ( dominatus loci o signoria territoriale ).

Dominicum . Parte del feudo costituita dalle terre di proprietà del signore, gestita direttamente dal proprietario. Qui i servi della gleba dovevano prestare le loro corvées.

Massaricium. Parte data in concessione ai massari e divisa in piccoli lotti.

Terre comuni. Costituita da boschi e pascolo. Ognuno ha il diritto di condurvi il bestiame e di raccogliervi legna e frutti del sottobosco. Solo il signore può esercitarvi la caccia. Anche su alcuni di questi usi comuni della terra il signore richiede taglie o tasse: l’erbatico per il pascolo, il pedaggio per l’attraversamento di un luogo……..

Signoria rurale. La trasformazione di un proprietario di una villa in un “dominus”. Esercitava il suo potere su servi, praebendari – schiavi domestici - e casati, che sfuggivano al potere pubblico. I poteri esercitati erano di comando, coercizione, di giustizia inferiore. Anche sui liberi il signore poteva esercitare il suo potere coercitivo.

 Banno. Potere di comando e coercizione di un signore sul territorio ad esso sottoposto sulla popolazione locale.


Concetti chiave in chiave storica e giuridica ( Margherita Isola )

-
     Anarchia feudale. Situazione di confusione dei poteri territoriali, dovuta all’imporsi di forme multiple di signoria territoriale, svincolate da qualsiasi controllo centrale. Lo stato feudale si configura come “associazione di persone” che tendono a spostare verso il basso la sede del potere effettivo, verso le maglie  inferiori della catena di rapporti vassallatici, annullando praticamente il concetto di Stato e rendendo sempre più difficile l’esercizio unitario e coerente del dominio e della sovranità su regioni vaste.  

-    Decentramento. Il termine indica le caratteristiche della struttura di un moderno Stato democratico le quali garantiscono e potenziano le autonomie locali o addirittura consentono a enti territoriali intermedi a base regionale, la possibilità di legiferare in determinate materie, con annessa corrispondente potestà amministrativa. Questo schema di decentramento conosce tutta una gamma di sistemi applicativi, più o meno accentuati in senso federativo. Essi vanno dallo Stato federale – che attribuisce al suo interno un potere sovrano in alcune materie agli Stati membri– allo Stato regionale proprio della nostra Repubblica, in cui le Regioni svolgono funzioni legislative a amministrative nei limiti tracciati dall’ordinamento sostanzialmente unitario dello Stato, ad una norma di minimo decentramento, attuata da spazi molto ristretti di autonomia agli enti territoriali più piccoli.

 -     Autonomia / autonomismo. Caratteristica di determinati enti pubblici - espressi soprattutto da comunità territoriali come regioni, province e comuni – che consiste nella potestà di emanare vere e proprie norme giuridiche ( con valore di leggi o di regolamenti ). Più in generale l’autonomismo è la tendenza a perseguire finalità ed interessi propri della collettività localmente amministrata, secondo un proprio indirizzo politico-amministrativo, distinto e relativamente indipendente da quello statale. In Italia esistono Regioni a statuto speciale ( Sicilia, Valle d’Aosta, Sardegna, Trentino-Alto Adige, Friuli -Venezia Giulia ) che, in considerazione delle loro particolari connotazioni etniche, linguistiche e culturali, godono di una particolare autonomia “secondo statuti speciali adottati con leggi costituzionali”(art. 116). Il potenziamento delle autonomie locali è garanzia di potenziamento delle culture regionali. 

-    Separatismo. Tendenza di certi gruppi sociali a svincolarsi dal potere centrale dello Stato a cui appartengono, per ottenere particolari forme di autonomia. Il separatismo può giungere alla rivendicazione della piena indipendenza territoriale nei confronti dello Stato, rifiutandone di fatto la sovranità.

 

Home page, Indice