I poteri demoniaci della maga Armida

Cecco Bravo, Armida, 1650 circa, collezione privata.

 

Il pittore raffigura la maga della Gerusalemme liberata in chiave inconsueta e stregonesca: Armida  appare una specie di Furia infernale, avviluppata da serpenti, collocata in un antro fosco e misterioso. I ritratti del personaggio sono numerosissimi, a volte slegati dal poema tassesco; spesso essi riprendono l’iconografia degli incanti di Medea. Questa figura può essere messa in rapporto con l’episodio del Furioso che descrive la disperazione dell'altra maga Alcina abbandonata da Ruggiero.

 
 

 

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