Armonia, simmetria ed ordine geometrico

Raffaello Sanzio, Lo sposalizio della vergine, 1504, Milano, Pinacoteca di Brera

Il primo piano è dominato dalla triade di figure composta dal sacerdote, da Maria e dal falegname Giuseppe. Il sacerdote, al centro, delicatamente avvicina le mani destre degli sposi tenendole per i polsi; la donna porge la mano per ricevere l’anello nuziale che Giuseppe, di fronte a lei, ha in mano. Questi gesti costituiscono il centro focale dell’azione e collegano i tre attori principali. Inoltre, è messo in grande evidenza l’anello che Giuseppe sta per infilare al dito della Vergine e sul quale convergono gli sguardi dei protagonisti. Nella mano sinistra il falegname ha una verga miracolosamente fiorita; dietro di lui, i pretendenti sconfitti reggono in mano le loro verghe. Le figure delineano due semicerchi, l’uno rivolto verso il tempio, l’altro verso lo spettatore.

 

Tutti questi elementi contribuiscono a dare alla scena un senso di armonia e di ordine geometrico, la cui natura ha un carattere essenzialmente architettonico più che pittorico. Raffaello concepisce la bellezza come ordine geometrico, manifestando un’attenzione tipicamente rinascimentale per la rappresentazione prospettica, l’ordine e l’armonia del dipinto.



Piero della Francesca - La Flagellazione di Cristo (1460), Palazzo ducale di Urbino


La riflessione sulle leggi della prospettiva operata prima da Brunelleschi, poi da Masaccio, da Leon Battista Alberti e da Piero della Francesca, mette in evidenza un'attenzione nuova per il modo di percepire la realtà.
Creare una visione prospettica significa razionalizzare la realtà, per leggerla con strumenti più propri alla sensibilità umana. Ad esempio si può porre l'accento sulla variabile spazio temporale, sintetizzabile nella coesistenza - alternanza di vicino e lontano, che può assumere - per estensione simbolica - la connotazione temporale di coesistenza-alternanza tra presente e passato.

Lo spazio prospettico può dunque riaggregare simbolicamente le due dimensioni spazio-temporali, proponendo la similarità di alcuni eventi storici, che la rappresentazione presenta insieme, grazie al filtro del distanziamento prospettico.
Il passato diventa citazione e nell'opera d'arte tale citazione assume un valore di rigoroso isomorfismo tra passato e presente. Non solo nel recupero emblematico del valore etico della storia, ma anche all'interno dell'equilibrio della stessa struttura compositiva.

Nell'opera di Piero della Francesca, variamente interpretata dai critici, emergono due grandi abilità dell'artista: l'uso del colore e della luce e l'impiego della prospettiva come strumento per operare la citazione del passato, posto in relazione al presente.
L'episodio raffigurato in primo piano riguarda Oddantonio, fratello di Federico di Montefeltro ( committente dell'opera ). Oddantonio era stato vittima di una congiura popolare ed i due personaggi raffigurati in primo piano al suo fianco, ritraggono presumibilmente due consiglieri infidi del nobile, poi responsabili della sommossa. I colori più netti ed il rilievo "in primo piano" della scena, richiamano la corposa attualità del fatto, la sua incidenza diretta sulla realtà della corte ( questo è l'evento ricordato e, a suo modo, celebrato ). Sullo sfondo, a tinte più luminose e chiare, in prospettiva distanziata
( nello spazio e nel tempo ) c'è la citazione dell' episodio evangelico della flagellazione del Cristo.

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