Tiziano,
Venere di Urbino
Tiziano Vecellio, Venere di Urbino, 1538, Firenze, Uffizi.
Notiamo chiari riferimenti alla Venere dormiente di Giorgione, che riaffermano i legami dell’artista con la tradizione veneta. Nel dipinto è tuttavia espressa una bellezza femminile lontana dall’idealizzazione di Giorgione. Essa richiama una realtà più concreta, in cui il manifestarsi della moderna sensualità di Venere, dai tratti fisionomici ben individuati, infrange i confini della rappresentazione del soggetto mitologico: l’attualità dell’interpretazione è confermata anche dall’ambientazione in un signorile palazzo veneziano contemporaneo.