Le nobiltà europee nel corso
del Seicento: quattro modelli
Modello a: Area germanica
ed Europa dell'est |
Modello b:
Spagna, Italia, Italia meridionale e insulare In Spagna domina una nobiltà del
sangue, che si lega alle grandi distese latifondistiche, nel '600 adibite
soprattutto a pascolo. Esse sono riunite nella mesta, potente corporazione
di allevatori (che vendevano la lana grezza in
tutta Europa). Proprietari dei terreni erano ordini ecclesiastici e
militari. La vecchia nobiltà terriera infatti si è sempre disinteressata dei
traffici e delle attività mercantili ed imprenditoriali, disprezzate ed
evitate dalle classi alte. La nobiltà, sempre di origine feudale è invece
impegnata in azioni belliche ( la cacciata dei musulmani, poi dei moriscos,
le guerre in Europa al soldo del re..) Le ideologie dominanti ruotano
attorno ai concetti di cavalleria, decoro, onore, purezza di stirpe. |
Modello c: Francia
In Francia la nobiltà feudale delle grandi
famiglie ( Guisa, Borbone, Valois, Lorena, Navarra ), nella seconda metà del '500 cerca di imporsi sul
potere regio. Le lotte di religione pongono una contro l'altra le grandi
casate, mentre la reggente Caterina de' Medici tenta invano di attuare la
pace religiosa. I Guisa, aiutati da Filippo II, sono cattolici; i Borbone
difendono gli ugonotti ( città atlantiche e piccola nobiltà). L'Editto di
Nantes (1598) segna la pacificazione temporanea. La libertà religiosa segna
la pace tra la nobiltà in arme e l'ascesa della borghesia mercantile, che
vuole l' unità nello stato per prosperare. Enrico IV è il re che, credendo
nella proprietà privata e nelle libertà personali dei sudditi, cerca di
rendere lo stato assoluto uno strumento di benessere sociale dell'intera
nazione. La morte del re (1610) vede l'inizio di nuovi tentativi di
subordinare al volere della nobiltà la corona.. I tentativi di ribellione si
concentrano nelle due Fronde di metà '600 (Fronda parlamentare e dei
principi) sconfitte da Mazzarino, il primo ministro di Luigi XIII e Luigi
XIV. Nel '600 si va formando un nuovo tipo di nobiltà che diventerà ben
presto ereditaria.. La Nobiltà di toga... Si tratta di elementi della
borghesia che sono chiamati a ricoprire incarichi di funzionari per conto
del re e ricompensati con terre, benefici feudali e titoli nobiliari.
Avviene così la vendita dei pubblici uffici che creerà una nuova classe
nobiliare, fedele al sovrano, Tra la nobiltà di toga (noblesse de robe)
hanno importanza gli intendenti, commissari regi, paragonabili agli attuali
prefetti, che controllano i nobili provinciali. Questi ultimi opprimono la
popolazione locale con le loro consuetudini feudali (corvées, taglie..). Per
togliere potere politico alla nobiltà di provincia Luigi XIV la farà
affluire a Versailles dove la insignirà di cariche onorifiche , con ricche
pensioni e prebende . Tale nobiltà cortigiana non potrà più opporsi al re.
Manca in Francia invece una nobiltà che assuma caratteristiche e stili di
vita simili a quelli della borghesia come invece avviene in Inghilterra I
grandi privilegi della nobiltà, uniti a quelli del clero, finiranno per
sfociare nella Rivoluzione del 1789, quando una grave crisi economica del
Paese porterà la borghesia ed i ceti popolari alla ribellione. contro la
monarchia, protettrice dei nobili. |
Modello d: Inghilterra In
Inghilterra la situazione si presenta diversa. Fin dai tempi della
Magna Cartha (1215) la nobiltà dei Pari (Lord) era riuscita a
strappare al re il riconoscimento dei suoi privilegi, riducendo in qualche
modo lo strapotere della corona. |