Il mercantilismo: la teoria economica dominante nel XVII secolo.
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In questo volume Patrizia Tiberi Vipraio analizza i processi di industrializzazione provocati dall'odierna espansione internazionale delle imprese e dei mercati, offrendo una originale critica della teoria degli scambi e degli investimenti internazionali nell'epoca della globalizzazione. L'autrice prende le mosse da un ricordo antico: la teoria del mercantilismo, affermatasi nell'Europa del 1600, secondo cui la potenza di uno stato diviene tanto più grande quanto più ricchezza lo stato riesce ad accumulare sotto forma di moneta, con ogni strumento possibile, anche con l'imposizione di ostacoli e barriere alle importazioni dall'estero. Un'idea che sembra così lontana dagli odierni scenari dell'economia mondiale, che si proclama dominata dal liberismo e in cui, si afferma, lo sviluppo industriale trova la sua principale causa nell'aumento delle esportazioni. L'autrice ritiene tuttavia, in esito all'analisi, che la realtà sia ben diversa, e che lo spirito che guida i paesi leader dell'economia mondiale sia quello stesso che animava l'antico stato mercantilista: l'aspirazione all'accumulazione di ricchezza, e tramite questa, di potere. Cambiano gli strumenti, che oggi sono offerti dalla finanza internazionale. Il testo coniuga temi di economia internazionale, di politica economica e di teoria del management, e insieme offre, un ampio panorama di storia economica, muovendo dal mercantilismo al liberismo classico e poi neoclassico, fino alle odierne teorie della globalizzazione.
Patrizia Tiberi Vipraio
insegna Economia internazionale ed Economia
industriale nella Facoltà di Economia dell'Università di Udine. |